Stiamo per rompere il giocattolo Italia

Stiamo per rompere il giocattolo Italia COC O SORroiemictte (vere o gonflate), bistieei, impreparazioiie, mmcurez'm mcnnano ilclmmmsir&M Vis* — ~~ ^ ~ " y wr Mr ? ?WWf~ . ^Wfcs-: Stiamo per rompere il giocattolo Italia Fantasmi a Pontevedra DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE VIGO — L'umore del clan azzurro, nel ritiro della Casa del Baron. sale e scende come le maree che coprono e scoprono la laguna di Pontevedra, vivaio di frutti di mare. Tanto era scuro In volto mercoledì Bearzot, tanto sorrideva Ieri, a tratti. Massaro è passato dalle speranze alla tristezza, Orlali sta prendendo morale sperando di giocare contro la Polonia e Marini comincia — ma serenamente — ad adattarsi all'idea della panchina. L'attacco alla squadra portato dal presidente Bordino dopo la sbiadita prestazione di Braga ha lasciato qualche segno. Il resto del disagio lo provocano 1 giornali che arrivano dall'Italia, sta pure in ritardo sulla fresca attualità. Il giocattolo se non si è rotto comincia a rivelare crepe anche in questa occasione, tutto potrà essere riparato solo da una prestazione positiva (basta un pareggio) contro la Polonia. Nell'«ora d'aria», in cui noi giornalisti slamo ammessi alla Casa del Baron, nelle lussuose stanze del vecchio castello s'aggirano antichi e nuovi fantasmi. Sono la paura degli avversari In arrivo, il dilettantismo di chi a livello organlzzallvo-dirlgenzlale circonda Bearzot, l'im preparazione di molti giocatori a reggere il loro ruolo di professionisti. Parlano e poi smentiscono, dicono e ritirano, come se non conoscessero ancora chi sta loro di fronte con il taccuino In mano. Ieri hanno subito accettato 11 confronto con 1 cronisti Scirea, Altobelli, Massaro e Dossena, ai quali si sono via via aggiunti Cabrini. Tardelli, Marini, Graziani e in extremis Conti e Galli. Gli altri, anche loro come fantasmi. Non slamo ancora arrivati alla burrascosa giornata argenti na, quando da Cai-raro al povero Peronace ci furono fu ghe di notizie sulle decisioni di Bearzot (avrebbe affrontato Menotti con la squadra tipo o con molti ì incalzi per dar fiato ai titolari?) provocando il caos dentro e fuori il clan ma 1 rischi affiorano. Ancora una volta Bearzot ci sembra un uomo disperatamente so lo, con attorno pretoriani disposti, se non al tradimento, comunque a favorire l'ambi iguità delle situazioni. | E' probabile che una parte 'di colpa sia sua. Non per sfiducia nelle qualità delle per sone che lo attorniano, ma forse nella loro riservatezza, il dialogo interno non è suffi. esentemente chiaro. Massaro che parla di pochi discorsi del et con 1 giovani, che forse ne iavrebbero più bisogno del ti tolari, è un sintomo. Dossena : che dice «il clima si sta dete! riorando», è un altro, anche se ! poi il granata ripete la battuta: «/o non ho problemi, sto alla fermata dell'autobus e aspetto di risalirci sopra*. Tardelli che incrina la sua serenità con un attaccò ver baie, impersonale ma chiaro. verso un giornalista di antica carriera è un altro segno di tensioni certamente di vecchia data, ma che riesplodono qui non a caso. De Gaudio, definito il «tutore» di Bearzot da chi pensa che il et ne abbia bisogno, si occupa soprattutto degli orari più che degli umori, e nelle fessure si infila la parte di stampa cui piace gonfiare le situazioni più che registrarle. Bisogna credere, alla fine, per non mandare all'aria la baracca, nelle parole di Bearzot: -State certi, questo non è un nido di vipere». E specchiarsi nella serenità di Graziani, è esemplo per molti: Via, l'ambiente va aiutato. Se tutti ci diamo una mano si può fare bene. Se non si va avanti con questi giocatori, vuol dire che il calcio italiano non è all'altezza, sema drammi*. „ „ Brano Perucca Pontevedra. Massaro (qui con Graziani) è nell'occhio del ciclone

Luoghi citati: Italia, Polonia