Concutelli avrebbe dato il segnale al detenuto che nel supercarcere di Novara aggredì Freda di Claudio Giacchino

Concutelli avrebbe dato il segnale al detenuto che nel supercarcere di Novara aggredì Freda II feritore, già trasferito ad Ariano Irpino, voleva dare una «lezione» al neonazista Concutelli avrebbe dato il segnale al detenuto che nel supercarcere di Novara aggredì Freda DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE NOVARA — Alcuni taglietti sulle guance e sul mento, qualche scalfittura sul collo e alle braccia che aveva alzato per proteggersi. Queste le ferite, guaribili in sette giorni, riportate da Franco Freda nell'aggressione subita il '28 maggio scorso nel supercarcere di Novara. Freda se l'è cavata solo con tanto spavento, non certo perché è riuscito a difendersi ma perché il detenuto che l'ha assalito durante l'ora d'aria, il neofascista Egidio Giuliani, non voleva uccidere. Giuliani, infatti, avrebbe avuto tutto il tempo per Infierire su Freda caduto sul cemento del cortiletto in cui, a piccoli gruppi, i reclusi sono condotti a passeggiare per quattro ore al giorno (dalle 9 alle Ile dalle 15 alle 17). . Invece Giuliani (sembra incitato da Pier Luigi Concutel11). dopo essere balzato contro Freda brandendo uno stiletto ricavato da uno dei piedini di ferro dei fornellini da campo che 1 prigionieri tengono in cella, si è limitato a spintonarlo e a ferirlo. Gli agenti di custodia, che dai camminamenti controllano '.'«aria», sono subito intervenuti: Giuliani si è lasciato portare via senza reagire. «E' evidente — dice una guardia — che non aveva intenzione di infierire su Freda. Dall'aggressione all'intervento dei miei colleghi sano trascorsi parecchi secondi: buon per Freda che i suoi compagni avevano deciso di dargli solo un avvertimento.. Quale la ragione dell'avvertimento? Rispondono alcuni agenti: «Nella sezione a massima sicurezza sono custoditi 85 uomini; la'maggior parte sono terroristi neri ma di diverse fazioni. E' chiaro che Freda è caduto in disgrazia presso una di esse e quindi la decisione di dargli una lezione.. Gli ottantacinque detenuti vivono in celle singole; possono incontrarsi solo durante le ore d'aria, e mal tutti insieme. Ma come un gruppo di carcerati decide la sorte di un compagno di prigionia senza destare sospetti nell'interessato? Spiega il personale di sorveglianza: «/" genere ogni re eluso bada ai fatti propri, l'e¬ spansività o l'amicizia non esistono. Tutti i reclusi camminano chiacchierando divisi in piccoli capannelli. E in questi capannelli, tra i discorsi, ogni tanto qualcuno sussurra una confidenza, una voce sentita chissà come, un sospetto sul tale compagno di pena. Per giorni, a volte mesi, tanto per gli ospiti del braccio speciale il tempo non costttutsce un problema, l'indiscrezione è dibaffuto nel capannello finché non scatta la decisione di prendere provvedimenti contro l'inquisito. Che può benissimo essere lì, a pochi metri di distanza, ignaro del pericolo, anche perché nessuno gli ha mai dato modo di subodorare che contro di lui si sta tramando qualcosa.. Dunque Freda non si aspettava l'aggressione di Egidio Giuliani. Quando si è visto luccicare sotto gli occhi un punteruolo è stato colto di sorpresa. Cosi come, il 13 aprile dello scorso anno. Ermanno Buzzi, che In questa prigione scontava l'ergastolo per la strage di piazza della Loggia a Brescia non si aspettava che i suoi compagni di fede (l killers neri Tutl e Concutel11) gli saltassero addosso, gli passassero una cordicella attorno al collo e lo strangolassero. Ancora pochi minuti prima deU'«esecuzione» Buzzi e i suoi assassini discutevano tranquillamente di politica. Fu quello l'ultimo omicidio avvenuto nel supercarcere di Novara. .Qui — afferma un agente — la morte è sempre in agguato. I prigionieri con noi si comportano in maniera neutra, non c'è però tra custode e custodito il clima di guerra die si respira in altri bracci a massima sicurezza. Ma se una fazione decide di fare la pelle a uno di un'altra può eseguire la sentenza quando e come vuole.. Il ferimento di Freda non ha comunque suscitato particolari emozioni tra le guardie. Una dice: «Una cosuccia da niente.. Come dargli torto se si considera che a Novara sono rinchiusi, tra gli altri, elementi come Concutelli, il bandito sardo Graziano Meslna, il rapinatore/omicida e plurlevaso Sergio Settimo; e che qui dimora spesso, in occasione del processi al tribunale di Milano, Renato Vallanzasca Proprio Vallanzasca, nel marzo 1981. capeggiò una sommossa durante la quale ad un suo avversarlo fu segata la te sta. Subito dopo l'aggressione. Franco Freda è stato trasferito nel carcere di Brindisi ed Egidio Giuliani nella sezione speciale del carcere di Ariano Irpino. Claudio Giacchino

Luoghi citati: Ariano Irpino, Brescia, Brindisi, Milano, Novara