«Ho visto gli aerei israeliani attaccare sulla strada che collega Damasco e Beirut» di Robert Fisk
«Ho visto gli aerei israeliani attaccare sulla strada che collega Damasco e Beirut» «Ho visto gli aerei israeliani attaccare sulla strada che collega Damasco e Beirut» NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE SOFAR (LIBANO) — Mentre percorriamo la tortuosa strada di montagna poco a sud di Kahhale, possiamo ancora udire il rombo degli aerei israeliani e scorgere le loro scie, in un campo vediamo due autocarri carichi di soldati siriani: distrutti; l'asfalto è rotto da profondi crateri. Tutt'intornoi auto fracassate. Due soldati siriani osservano la scena poco lontani dalla strada: sembra non si rendano ben conto di quanto sta accadendo. Ieri i siriani sono stati attaccati lungo la strada di montagna che collega il Libano alla Siria: gli aerei israeliani il hanno bombardati e li hanno costretti ad abbandonare le loro postazioni, piccoli bungalow di pietra che avevano requisito sei anni fa, quando erano entrati in Libano. Gli israeliani gli hanno ordinato di abbandonare il Paese e loro lo stavano facendo, sistemando casse di munizioni su autocarri e agganciando i lanciarazzi ai camion. Poche miglia più a est, abbiamo visto da vicino fino a che punto 1 siriani siano disperati: due soldati, due giovani con i baffi, le facce sudate, ci hanno chiesto un passaggio fino all'altro versante della montagna. La loro decisione era stata presa dopo un'accorta mossa israeliana. Tre ore prima, un jet dello Stato ebraico aveva sorvolato ad alta quota Beirut e gettato migliaia di volantini sul settore occidentale della città. Su un lato era stampata in arabo una lettera aperta al tenente colonnello Omar Halai, il comandante dell'esercito siriano nella capitale libanese ; la firma era del generale Amir Drouri, comandante del fronte settentrionale di invasione. «Prenderemo la citta molto in fretta», vi si diceva. «Le nostre forze sono molto superiori alle vostre». Ieri, perciò, era possibile vedere le truppe siriane lasciare la citta, e percorrere questa, lunga, ventosa e pericolosa strada di montagna. A 8of ar, quasi in cima alla catena libanese, carri Israeliani 11 hanno attaccati dal vicino monte Baróu. Solar è deserta; anche il casinò in stile gotico che 1 siriani avevano usato come base è vuoto. Sulla strada che esce dal villaggio, presso Mdelrej, gli israeliani hanno attaccato duramente. Abbiamo udito i jet ebraici e avvertito il rumore delle bombe; poi, abbiamo visto anelli di fumo salire dalle montagne. A meta strada, verso Beirut, un posto di blocco siriano è ancora occupato da un soldato che si avvicina alla nostra auto, il cappello verde di traverso e una radiolina a transistor pigiata contro l'orecchio. Si appoggia al finestrino, sorridente, e ci chiede: mChe cosa sta accadendo?». Robert Fisk Copyright Times Newspapers e per l'Italia «La Stampa»
Persone citate: Amir Drouri, Damasco, Omar Halai
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