Minacciati di pace di Guido Ceronetti

Minacciati di pace LETTERE DALL'ITALIA Minacciati di pace Una tremenda minaccia pcsull'Europa: quella della ice. Buone possibilità di scam3 agli orrori della pace pcranentc hanno l'Asia, l'Afrii, the la guerra visita con asduità; ma dobbiamo temere :r l'Europa, dove la pace è rmai cronica, perche una jerra non assoluta, non nucare, qui, non si riesce a conrpitla possibile. E la cessazione delle guerre mitate, sia pure mondiali ma igionevoli, con sbocchi siniri ma riparabili, la rimpiangerne via via che la pace digiterà sempre più progredii, più civilmente soffocante, iù radicalmente descrtifican: -- cioè, inevitabilmente, in uncanza del suo contrario, astretta a farsi ambivalente, d assorbire e a rappresentare i guerra, facendosi campo, rena, sfogo della pazzia aerane e della indomabile, e on sublimabile, distruttività man a. Se l'Occidente potesse militarsi tempestivamente con Urss, potenza ben detcrmina3 a ridurlo in briciole, con arni e potenza industriale dalle tue parti non superiori ai liri li tra 1870 e 1914, o all'inirca con capacità distruttive cciproche paragonabili pelle dei due campi nella pcrra civile spagnola (ma rilucendone le rispettive avia ioni, già nel 1936-39 eccessi amentc micidiali), si avrebbe ma risoluzione dentro la storia li una sfida tra civiltà che richia invece di concludersi in m'antistoria assoluta (la ;ioiosa previsione del Mutual issured Datruction) b di prourre una cancrena universale idcterminata, chiamata pace al volgo degli insipienti. — La bomba N! Non ( I.A.D.! E' D.D.L... (Distru ione Delicata Limitata). Non mi fiderei. Non c'è ìolta speranza che davvero enga usata. Si agita N, ma rmprc con l'idea fissa a P Pace)!.. E* il solito scambio i segnali... Le armi nucleari ino le più costose segnala ioni del mondo, il più triste egli arsenali della pace.. scludendo la guerra possibl :, conttibuiscono soltanto ad ccrcscerc i pericoli e i mali ella pace impossibile. Ma penso all'Italia, sperdua penisola, in questa morsa di 'acc senza speranza. Tra una cinquantina d'anni - altri cinquanta di simile pa e — non so proprio che cosa ic resterà in piedi. Potrebbe sistere ancora come espresionc geografica, e anche coir Stato occupato o disoccu ■aio: non ticsco però ad im wginatia ancora esistente, in jualche parte almeno, come ascrizione nella narura di un ■ensiero divino, arpa colia occata da un supcriore repi ro. Troppo numerose le cavalle umane: «Un popolo si wenrato contro il mio paese, otentc, innumerevole... I uoi denti sono denti di leone, c sue mascelle di leonessa, la fatto della mia vigna un cscrto, ha polverizzato il fi o- » (Ioel, 1, 6-7). Gli italia i, ptesi insieme, coi loro goetni e amministratori, co) 'oppio mafioso che proiettano ano dei distruttori spudorati economia industriale, pur ssendo condannatissima, mo'bondissima, tutti sono cicca lente convinti che occorra te «la in vita, e gli stanno in atno con sempre più compii «e e disperate macchine ria 'matrici. Investimenti! Ri tesa! Questo fa un bilancio « guerra dei centanni, di suo) e di vita spenti. Avete mai cnsato a togliete la corrente? k sospendere la rianimazione? Un popolo di vecchi... Lo iremo presto, ma i vecchi ai w aumenteranno esagerata Kmc, e con pretese di conta :< di restare in servizio, di fa - fare! Beati quelli a cui bast; "a Gcrontoville con panchi e verdi e rosse, altalena, to°ga, minigolf, dove, tornati inocui, consumare in eterno 1 loro pensione! Però, quan 5 comincia l'età buona per «rontovillc? Molti, a settan ■ ricalcitrano ancora, si scn •no, dopo due o rre cambi di Kcmakcr, ancora denti di oni di loci, mascelle di leor*sa, hanno pròtesi fantasti >e. la prostata gliel'hanno Jntumata col rompighiaccio, coli schierati davanti ai can Ili à implorare l'assunzione non in ciclo: nello stabil erto, nel governo! Grazie al medicina, l'attività distrutti umana si sta prolungando oltre i limiti del tollerabile. E rutto dentro la strerta, l'impossibile gabbia della pace forzara. Là vita si allunga ma la sclerosi non si arresta E la mentalità reggente è già tutta sclerotica: dai venti ai novanta, tutti ripetono luoghi comuni da sclerosi epidemica... Basta pensare all'enorme quantità di gente che, ancora oggi, dopo schiaffi storici memorabili, delusioni famose, seguita a ritenere una irrealtà allucinatoria come /'/ socialismo la soluzione possibile di rutti i nodi, e dà il voto a partiti gagliardamente canaille che inalberano insegne e spruzzano slogan in cui quella inesausta motfina, quell'indicibile sofisma, quella dclibctata scemenza — il socialismo — nonostante treccntomila smentite storiche e mctastoriche è rappresentato e risuona... E gli valgono simboli come la falce (che più nessuno, nato dopo 1940, ha poruto vedere in azione: che cos'è una falce, ragazzino? silenzio...) e il martello, che non si capisce bene perché debba rappresentare il socialismo, il comunismo e altre leccornie mentali dal momento che è un oggetto ormai banditissimo dalle fabbriche e dalle miniere, usato ancora nelle famiglie per appendere cornici, molto di rado da qual che rozzo artigiano del crimi ne! Un esercito, una falange di falangi di sclerotici... E siamo uno dei popoli più intelligenti della terra! Sans blague... Gli olandesi, i giapponesi, sono molto più avanti nell'opacità, nel mascheramento del nulla. Strano, misterioso fenomeno: quasi a compensare la vertigi nosa mctamoifosi del costume — i mores, rutto è lì, sono loro che contano veramente nella vita associata! — rivoluzione mondiale senza precedenti, in cui vortichiamo insieme a tur te le altre nazioni (altro che programmi per cambiare la società', se cambia ogni tre anni, anzi ogni tre ore!!), la rimasti- cazionc sclerotica, rabbiosa, del luogo comune, un pensiero ridotto in stracci di banalità ribollente inondano, saturano rutto. La mente parlante è unica, è un orologio fisso sulla medesima ora, fermo a un'idolatria idiota c triste, progressismo, denaro, tecnica, sindacalismo... Il futuro che la pace promette, la mia modesta immaginazione se lo figura: senza alberi, senza animali, non è guerra qucsra? E grandi pezzi di suolo abitato che si svuotano per incidenti ed epidemie chimiche e radioartivc (tutte di pace); mari dove si pesca soltanto il minamata; cultura come ripetizione, laboratorio, collezionismo; teatro di assessorato; ogni dolcezza di vivere relegata al museo per essere goduta soltanto in visite gui date; città palermizzatc - na politicate senza pietà; la mcridionalizzazione psicologica, non solo burocratica, del potere, disasrro in atto... E campagne distrutte dalla monocultura (flagello Cec, piaga d'Egitto), dalla chimica, dall'agroindustria... E l'allevamento zootecnico, di cui vorrò parlare un giorno, uno dei più lerci crimini contro gli animali, scellerato, metodico, una lenta Tteblinka... E tante Gioie Tauro, là: orribili se riu scitc, spettralmente orribili se fallite, come quella che abbia mo sottocchio, immagine di madornale insipienza E terrorismi capaci purtroppo di rin novarc i loro arsenali, ma nati già sclerotici, anche se attuati da anagrafìcamentc giovani, di una sclerosi incurabile, lancette immobili della paranoia nichilista E tanti terremoti del buon Dio: si va verso l'Africa, a profondità d'abisso, c il lento, sotterraneo viaggio fatale non si fa senza un indelicato rullio che ci riempie di crepe di rasature... Badabang! Crash E non è il brutto, non è l'ir» mondo a crollare! Crolla la vecchia, sacra Italia soltanto, la chicsina con gli affreschi che hanno rapito la luce in al to, crolla l'alveare di pietra sulla collina dove si è conser vata — non ditelo, per carità ai maniaci dell'ctnos, del fol clorc! — una gentilezza, un saluto, una piega d'anima ini mitabile dietro un piccolo muro ospitale, dove una porta non è fatta per nascondere escludere e separare, ma per distinguere un barlume di sa pienza dall'altro, un enigma della divina sfinge dall'altro, rischiarare la pena oscura di chi passa con religioso amore. Guido Ceronetti

Luoghi citati: Africa, Asia, Egitto, Europa, Italia, Urss