Firenze: una notte di fuoco in Comune i partiti in guerra per i Rolling Stones di Francesco Santini

Firenze: una notte di fuoco in Comune i partiti in guerra per i Rolling Stones Sempre più improbabili i concerti in luglio allo stadio delle rockstars inglesi Firenze: una notte di fuoco in Comune i partiti in guerra per i Rolling Stones DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE ; FIRENZE — No al Rolitng: Stones: tranne un ripensamento dell'ultima ora, il Con-, siglio Comunale di Firenze si prepara a votare contro lai tournée del complesso inglese. Lo schieramento, che hai già diviso la giunta socialcomunista di Firenze, è sul filo del voti: si oppongono alla concessione dello stadio i de-' mocrlstlani, i socialisti, i so-; cialdemocratici. 1 missini e l'unico liberale. Sono favorevoli comunisti e repubblicani. C'è ancora, la speranza che parte dei consiglieri socialisti scelga la strada dell'astensione rendendo così possibile una strettissima maggioranza. Lo schieramento del no è stato guidato dal capogruppo democristiano Francesco Bosi. Due le motivazioni: la musica dei Rolling Stones si basa sulla cultura della droga: il concerto non avrebbe altro effetto che incrementare l'uso degli stupefacenti. Secondo no: l'impossibilita di Firenze ad ospitare duecentomila spettatori. Questa la tesi dell'assessore al Turismo, il socialista Alberto Amorosi. Al vento dei vecchi Rolling il Salone dei Dugento s'è diviso e, sino all'ultimo, l'estate dei megaconcerti istituzionali è stata in pericolo. Infine la decisione, sofferta, carica di sfumature e di sottintesi dei socialisti schierati sul no. Nello splendido Palazzo della Signoria la cultura dei Rolling ha impegnato, con identica solennità, i consiglieri cheeprlma s'erano attardati sulle incursioni israeliane nel Libano. Poi i «valori culturali e spettacolari» di Mick Jagger, aristocratico «performer» e •leafer» delle «pietre rotolanti». Del tutto trascurato, invece, un ordine del giorno sul salvataggio delle Officine Galileo. Un pezzo della storia di Firenze è stato surclassato dal «rock» classico. Dietro le quinte, tra gli appartamenti di Cosimo T e lo studiolo di Lorenzo il Magnifico, 1 veri protagonisti di questo, insolito Consiglio comunale. In attesa sofferta, Massimo Bellomo, direttore di Radio Centofiori, e Nicoletta Pagliazzi. Poco più avanti, Dabiele Locchi, di «Controradio», l'emittente socialista che, in contrasto con la stazione radio comunista, avrebbe voluto per sé la gestione del grande concerto «rock». Sino a tarda sera il Consiglio era in maggioranza per il no. «Siamo venticinque contro vcntotto — diceva Nicoletta Pagliazzi —. Si sta cercando di mandar via socialista-. Tra il pubblico qualche striscione: della federazione giovanile comunista, dei patiti del «rock», delle Arci. Nicoletta Pagliazzi, che avrebbe l'incarico logistico del concerto, diceva: «Afa se anche i commercianti e il loro presidente si sono detti "non contrari" allo spettacolo, come fa il Colti ad èssere così velenoso?», il Colzl, a Firenze, somma la carica di segretario della federazione socialista a quella di capogruppo consiliare. «Possiamo ignorare la droga? — dice Colzi —, possiamo invogliarne i consumi?-. Ma poco prima, aveva ammesso: *Certo, se il Consiglio, infine, porterà il concerto a Firenze, noi faremo il nostro dovere. Non andiamo ad aprire una crisi di maggioranza sui Rolling. L'importante è che la città non ne risenta e che tutto proceda per il meglio». Colzl nega la competizione tra pel e psi nella gestione della grande estate del megaconcerti. Più sincero, il comunista Franco Camarlinghi, scalzato nel ruolo di assessore alla Cultura dal socialista Fulvio Abboni. «E' nota — dice Camarlinghi — là rivalità tra comunisti e socialisti per gli spettacoli di massa. Il pei, s'è inserito nella "tournée" italiana dei Rolling perché è l'unico partito che, per controlli e sicurezza, può offrire con le sue strutture vere ga¬ ranzie organizzative. Il psi ha tentato il sorpasso con il mini-) stro Logorio che voleva concedere un aeroporto o un'altra\ struttura militare: ecco il perché di unno». Per Camarlinghi l'esibizione fiorentina del Rolling è diventato ormai un problema di marchio. -Chi si aggiudica ili complesso inglese, ne trae be-| nefici: e questo è un limite, della sinistra che scambia uni fenomeno di costume per una. manifestazione culturale». Camarlinghi ama 1 Beatles e lo ammette, ma subito aggiunge: "Il consenso non si gioca sui Rolling Stones: il vero dramma è che i partiti hanno perso terreno tra i giovani ai quali, infine, non importa proprio nulla che ad organizsare un concerto sia il partito comunista o il partito socialista». Il sindaco Cabbugglani, è dispiaciuto: questo dibattito non doveva impegnare la sala del Dugento. Il concerto del Rolling doveva passare in giunta 'Come acqua fresca». Il sindaco di Firenze tenta il rilancio internazionale della citta. -Basta pensare—spiega — che negli ultimi tre giorni ho ricevuto gli esponenti delle città martiri d'Europa, che ieri abbiamo partecipato al congresso su autoritarismo e democrazia nel Terzo Mondo, che stamane eranc in corso le giornate di studio dei parlamentari della sinistra europea , sulla cooperazione e la pace». Secondo Oabbuggiani la «tournée» dei Rolling stono si presenta «come l'avvenimento spettacolare più unificante dell'intera Europa Occidentale per questo 1982». «Le più importanti e illustri città d'Europa — dice il sindaco — sono state o saranno toccate da questa "tournée" che verrà ospitata in strutture di grande prestigio come, ad esempio, lo stadio Wembley di Londra, leggendario tempio dello sport, e lo stadio Olimpico di Monaco di Baviera: non si vede perché Firenze contro Londra e contro Monaco debba dire di no». Sulla posizione dei comunisti si sono portati, in tarda serata, 1 repubblicani. I due esponenti del pri hanno chiesto al sindaco Gabbugglani 'garanzie precise per la città». «Certamente — ha risposto il sindaco — chiederemo agli organizzatori di sciogliere ogni nodo e di riconsegnarci intatto lo stadio». A tarda notte il Consiglio Comunale era ancora in corso. Francesco Santini Mick Jagger e Keilh Richard dei Rolling