«Dopo i rinnovi dovremo riformare la contingenza» di Gian Carlo Fossi
«Dopo i rinnovi dovremo riformare la contingenza» Emerge una linea più morbida nel sindacato che ieri ha ratificato Io sciopero generale del 25 giugno «Dopo i rinnovi dovremo riformare la contingenza» Marini (Osi): «Presenteremo una nostra proposta» • Marianettt (Cgil): «Va bene maggiore duttilità» - Contrari invece Garavini e Lettieri (CgiI) ' ROMA — La scala mobile non si tocca, ma solo nell'attuale fase di scontro tra sindacato e Coni industria. Prima o poi, anche su questo tema, .si dovrà fare una riflessione severa e coraggiosa in relazione agli effetti patologici che il sistema di indicizzazione ha certamente sul costo del lavoro». E' questo il fatto nuovo emerso dal direttivo della Federazione Cgil-Cisl-Uil, riunitosi ieri per valutare gli ultimi sviluppi della vertenza con gli imprenditori e decidere l'inaspriménto 'deù'«a-, zione di lotta». Mentre è stata accolta senza incrinature la proposta della segreteria unitaria di attuare venerdì 25 giugno uno sciopero generale di otto ore (due ore nei trasporti, dalle 10 alle 12) contro la disdetta della scala mobile e la mancata soluzione del nodo investimenti-occupazione, divergenze non trascurabili sono affiorate sul .futuro della scala mobile» e, alla f me, è sembrata prevalere la tendenza a programmare un ripensamento del meccanismo in tempi non troppo lontani Comunque, non prima dei rinnovi contrattuali. , . ■■' . Dòpo la relazione introduttiva deW segretario confederale della CgiP) . Garavini (che aveva confermato l'elenco dei .no» al .ricatto» della Conf industria sulla scala mobile, al rinvio dei contratti, alla manovra sull'I va, al taglio della spesa pubblica per investimenti e spese sociali), esponenti di spicco delle tre confederazioni hanno posto V.esigenza ineludibile» di intervenire sul sistema di indicizzazione. «La scala mobile — ha detto il segretario generale aggiunto della Cisl Marini — non è un tabù. All'indomani della stagione contrattuale, il sindacato dovrebbe presentare una stia proposta di riforma, tenendo conto soprattutto della situazione delie famiglie monoreddita». Anche il numero due della Cgil, Marianettt, ha sostenuto che occorre «una maggiore duttilità di posizioni su problemi che hanno una loro oggettivaci: lo sciopero del 25 non può avere il segno della lotta disperata ■di chi si ribella contro tutto». Ed ancora: «Puntiamo sui contratti. Ma una volta chiusi, il sindacato avanzi una sua proposta di revisione della scala mobile, consapevole come è che esiste la questione di ristrutturare il salario, con dentro la scala mobile». Per la Uil, Galbusera ha osservato: .La scala mobile è un problema anche.per noi e va affrontato». Marìàrìétti'e Galbusera hanno poi ammesso la possibilità di sterilizzare la scala mobile per quanto riguarda gli aumenti dell'Iva (proposta di Ciampi), mentre Garavini ha respinto questa ipotesi pur accettando una manovra sull'Iva «a condizioni ben precise». In netto dissenso con queste aperture, Lettieri dell'ufficio economico della Cgil, ha sparato a zero contro qualsiasi ritocco alla scala mobile e contro la manovra sull'Iva che «attacca il potere di acquisto dei salari e riduce la copertura della contingenza»^ Garavini. nella replica, ha rinnovato l'invito ad iniziare le trattative, per il rinnovo, dei con-tratti, riferendosi al governo oltre che alla controparte naturale, cioè gli imprenditori. Gian Carlo Fossi
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