Quattro proposte sulla scala mobile all'esame della Confindustria domani

Quattro proposte sulla scala mobile all'esame della Confindustria domani A colloquio con Beppe Pichetto presidente della Piccola Industria Quattro proposte sulla scala mobile all'esame della Confindustria domani TORINO — Nell'ambito della Confindustria che ruolo hanno giocato i piccoli Imprenditori per la denuncia della scala mobile? •Nellaprile dell'anno scorso, appena eletto alla presidenza nazionale — ci risponde Beppe Pichetto — feci un sondaggio tra le 80 mila piccole aziende, con un milione 200 mila dipendenti, associate alla Confindustria. Il 95 per cento era per la disdetta della scala mobile. L'aver rinviato il provvedimento di un anno per dare fiducia e fiato al nuovo governo di Spadolini tuttavia è stato un atteggiamento di buon senso-. E' vero che tra I piccoli imprenditori stanno affiorando atteggiamenti di dissenso? -Nel giugno dell'anno scorso i contrari alla disdetta della scala mobile, con De Benedetti ed Orlando, erano specialmente gli imprenditori di tendenze repubblicane. In quel giorni persino Susanna Agnelli telefonò al fratello Gianni. Adesso, a un anno di distanza, mi sembra che tutti siano costretti a ragionare sui fatti economici-. Politicamente I piccoli imprenditori che tendenze manifestano? •Direi che metà sono laici e metà cattolici. E' un equilibrio che nei fatti ci consente di percorrere apoliticamente le strade che riteniamo più giuste». Ora che la scala mobile è stata disdettata che cosa è più importante per I piccoli industriali: correggere gli automatismi che inflazionano il costo del lavoro o modificare il punto unico di contingenza che appiattisce le retribuzioni e mortifica la professionalità? •Siamo interessati ai costi. Al primo' posto, anche se esula dal problema scala mobile, metto il costo del denaro. Poi, con il costo del lavoro, metto il mercato1 del lavoro. Le piccole imprese hanno bisogno di scegliersi i collaboratori con la chiamata nominativa. Se faccio il distillatore devo avere in azienda non degli Operai generici ma degli uomini pratici di distillazione. Per quanto riguarda l'appiattimento posso dire che il disconoscimento della professionalità ci danneggia moltissimo-. Nelle piccole aziende non correggete l'appiattimento con premi e aumenti di merito? « Non abbiamo più questi margini. Chi deve competere con l'estero suda sangue sul centesimi di lira, per poter vendere. Tenga conto che SS mila delle piccole aziende a noi associate sono esportatori non occasionali-. Che richieste di modifica della scala mobile formulerete come Confindustria? «// direttivo è convocato per domani. Ci sono due proposte preparate dall'Ufficio Studi e due dalla "linea sindacale", per intenderci quella di Mandelli e Paolo Annibaldi. Direi che si deve salvaguardare il potere d'acquisto delle retribuzioni dando più soldi con i contratti e meno con la contingenza. Bisogna tirar via tutto quello che è inflazione e appiattimento retributivo-. E' vero, come affermano I sindacalisti dei tessili, che ci sono aziende che hanno già sottoscritto accordi particolari per il rinnovo dei contratti? .Mi risulta che alcuni vorrebbero percorrere questa strada. I calzaturieri, per esemplo, insistevano per fare il contratto perché il loro settore in questo momento "tira"; poi si sono allineati alla Confindustria. Anche i poligrafici, se ci fossero state le elezioni, avrebbero voluto chiudere i contratti per non perdere la prospettiva di stampare milioni di manifesti e opuscoli. Comunque, se per ipotesi 20 oppure 200 aziende su 80 mila facessero accordi separati, non cambierebbe il quadro generale-. Sergio Devecchi

Persone citate: Beppe Pichetto, De Benedetti, Mandelli, Paolo Annibaldi, Sergio Devecchi, Spadolini, Susanna Agnelli

Luoghi citati: Torino