Marcia per la pace a senso unico gli slogans solo contro gli Usa

Marcia per la pace a senso unico gli slogans solo contro gli Usa Più di centomila persone hanno sfilato ieri per le vie di Roma Marcia per la pace a senso unico gli slogans solo contro gli Usa La Uil lamenta che su un tema «di cosi grande ed essenziale valore» si erano creati «più divisioni che momenti di vasta unità» - La polizia carica gli autonomi che prendono di mira le sedi di alcuni giornali - Incidenti anche tra khomeinisti e mujahiddin In Germania grande manifestazione prò Reagan ROMA — La marcia della pace svoltasi ieri a Roma ha avuto un epilogo violento. A provocarlo, verso le 20, sono stati trecento autonomi, molti del quali giunti da Padova che, esclusi dal corteo, erano rimasti a manifestare davanti all'ambasciata americana. Gridando slogans a favore della violenza rivoluzionarla, sono giunti in via Due Macelli, dove hanno lanciato sassi e lattine di birra contro le vetrine della redazione del Reader's Digest e le finestre di Paese Sera. Dalla redazione dej quotidiano è stato dato l'allarme e nel giro di pochi minuti sono giunti sul posto numerosi automezzi blindati. La polizia ha caricato 1 dimostranti, sono stati sparati molti lacrimogeni, mentre gli autonomi fuggivano verso via del Tritone disperdendosi per le strade adiacenti. Alla fine è stato reso noto che trenta autonomi erano stati fermati e trattenuti in questura in stato di fermo giudiziario. Di fermi la polizia ne aveva compiuti altri venti tre ore prima, in piazza Indipendenza, quando un gruppo di khomeinisti muniti di gigantografie dell'ayatollah aveva cercato di infiltrarsi nel corteo. C'è stato un violento scontro tra quest'ultimi, alcu ni «mujahiddin» presenti alla marcia e gli addetti al servizio d'ordine, al termine del quale tre studenti Iraniani sono fi nlti all'ospedale per contusioni guaribili In una settimana. Un epilogo violento di una manifestazione che si doveva svolgere all'Insegna della pace. Ieri, in un'afa opprimente, 1 pacifisti hanno manifestato per le vie di Roma col loro striscioni variopinti, hanno scandito rabbiosi slogan an tlameiicanl, Inveito a lungo contro la visita del «boia Reagan». La marcia della pace in-' detta dai Comitati e dal «Coordinamento nazionale 24 ottobre» è stata segnata da un atteggiamento unilaterale. Doveva essere, nelle Intenzioni dei promotori, un vigoroso appello al popoli di ogni parte del mondo affinché si mobilitino per 11 disarmo, il superamento del blocchi. Invece si è risolta In una protesta contro gli Stati Uniti, In una mobilitazione che ha chiesto iì rispetto dei diritti di una parte soltanto, Ignorando la politica aggressiva dell'Unione Sovietica In Afghanistan e le ingerenze in Polonia. Il rischio che ciò accadesse era stato previsto da molti e ciò ha Impedito «una convinta partecipazione», ha affermato la Ull In una nota in cui ha espresso anche 11 rammarico della confederazione per 11 fatto che su un tema «di cosi grande ed essenziale valore» si siano create .più divisioni che momenti di vasta unità». La Ull è convinta che »non basta far leva su accenti antiamericani per essere dalla parte della pace». Non è possibile fare un calcolo esatto delle persone che hanno sfilato in corteo da piazza della Repubblica a piazza del Popolo, compiendo lo stesso percorso della manifestazione per la pace organizzata 1124 ottobre dell'anno scorso, all'Indomani della decisione italiana di Installare a Comlso una base di euromissili. Secondo stime attendibili hanno partecipato alla marcia in circa centomila. Piazza Esedra Inizia a riempirsi molto prima delle 15. ora fissata per l'appuntamento. Il colpo d'occhio è quello degli appuntamenti' pacifisti del tempo della guerra del Vietnam, con un altoparlante che lancia le note della canzone di Joan Baez «We shall overcame», gli slogan contro gli «yankees», 1 cartelli contro la guerra. E poi tutto il chiasso delle grandi manifestazioni. 11 folklore, 1 canti, i tamburi, i balli Improvvisati, le maschere. In cima al corteo, dove si riconoscono, fra gli altri. Capanna, Luciana Castellina, Magri, Trenti». Anderlini, Bassanlnl, aorla. Corvlslerl, Pasti, Bentlvogll, La Valle, c'è un semplice striscione del Comitato per 11 disarmo e la pace di Comlso. •/ missili di Comiso hanno già sparato, Pio La Torre è stato assassinato», gridano alcuni attivisti del pdup quando 11 fiume di gente, alle 15,30, si muove diretto a piazza Indipendenza. Chi attende una sosta all'altezza di via Gaeta, davanti al consolato sovietico, resta deluso. I manifestanti proseguono lentamente verso via Bissolati. In fondo alla strada quattro «blindati» della polizia segnalano che slamo arrivati davanti all'ambasciata amo- ricana. Il corteo viene dirottato In via san Basilio. Due funzionari muniti di cannocchiali assistono dalla finestra al passaggio della marcia. Si sprecano 1 saluti col pugno chiuso, le Imprecazioni contro il «boia Reagan», le grida «assassini», mentre a bassa quota sfrecciano più volte quattro «Aermacchl» della pattuglia acrobatica dell'Aeronautica militare. «Da Comiso — scandiscono alcuni dimostranti — una proposta: tutti i missili per supposta». «Il popolo sardo — ammoniscono altri — è incazzato. Buttiamo a mare le basi Nato». «Salt 2, Salt 3, attento Lagorio che salti pure te», minaccia una delegazione della Fgcl venuta da Bari. Quello degli Iscritti di Democrazia proletaria di Salerno è invece uno sfogo dialettale: «Aizza, aizza, aizza, chista America è na monnezza». La. manifestazione è stata conclusa dall'Intervento imprevisto del sindaco di Roma, Ugo Vetere, giunto a piazza del Popolo alle 19.40 direttamente dall'aeroporto dopo il suo rientro da Cuba. A causa di un temporale l'aereo aveva subito alcune ore di ritardo, ma il sindaco ha voluto essere presente Per portare alla manifestazione il saluto dei Paesi non allineati e le loro preoccupazioni per il precipitare del conflitto nel Sudamerica»,.. Giuseppe Fedi Roma. Candelotti fumogeni lanciati dalla polizia per disperdere gn* autonomi in piazza dì Spagna