Non s'emancipa il forestiero di Alfredo Venturi

Non s'emancipa il forestiero OSSERVATORIO Non s'emancipa il forestiero Nei Cantoni di lingua francese li chiamano hirondelle.-;, rondini, ma la precarietà della loro condizione contrasta clamorosamente con questa delicata immagine. Sono i lavoratori stagionali, circa 120 mila in tutta la Svizzera, per oltre un terzo italiani. Ancora una volta, gli elettori della Confederazione sono chiamati ad occuparsi di loro, oltre che più generalmente dei 910 mila lavoratori immigrati, quelli che almeno hanno un permesso di soggiorno rinnovabile su base annua. La nuova iniziativa muove da destra. Agitando lo spettro deH'«inforeslieramentoi), proclamando senza ombra di ironia quanto sia prioritaria la «difesa delta popolazione indigena», gli xenofobi svizzeri riprendono il vecchio discorso caro a James Schwarzenbach. Chiamati alle urne ieri e oggi per iniziativa di. Valentin Oehen, il deputato-zurighese che dirige l'Azione Nazionale, gli elettori elvetici sono invitati a respingere una legge varala nel maggio dell'anno scorso. Una legge, quella presa di mira da Oehen, che ha introdotto qualche blando miglioramento nella condizione dei lavoratori immigrati. Per esempio: perché uno stagionale potesse raggiungere lo staila di annuale, era necessario che lavorasse 9 mesi all'anno per almeno 4 anni consecutivi. Con la nuova legge bastano 8 mesi. Inoltre, agli stagionali viene riconosciuto qualche diritto in materia di libertà di associazione. Ben poca cosa, come si vede, ma più che sufficiente per fare scattare la nuova crociata contro 1'«inforestieramento». Si ritiene generalmente che l'iniziativa non passerà, cosi come non passarono negli Anni 60 le proposte referendarie di Schwarzenbach, che mira¬ vano addirittura all'espulsione di centinaia di migliaia di stranieri. E' questa la sesta consultazione sui lavoratori immigrati. La quinta, nell'aprile dell'anno scorso, fu la sola a proporsi un miglioramento delle condizioni giuridiche degli stranieri. Promossa da movimenti e partiti di sinistra, dai sindacati, da gruppi religiosi, l'iniziativa 'essere solidali» mirava a sopprimere lo statuto degli stagionali. A parte il limite già citato per il passaggio alla categoria superiore, lo stagionale non può essere raggiunto dalla famiglia, non può cambiare liberamente occupazione, non può trasferirsi dall'uno all'altro dei ventisei Cantoni. Proprio queste limitazioni, giudicate in contrasto con ogni Carta dei diritti umani, l'iniziativa dello scorso anno si proponeva di cancellare dal panorama del diritto svizzero. L'iniziativa fu sepolta sotto un 83 per cento di no. Giocarono in quella occasione due potenti fattori. Da un lato, una considerazione di pragmatismo economico: c'è o non c'è un'industria a carattere stagionale, come il turismo o l'edilizia? Se c'è, è giusto che ci sia anche una fascia stagionale nella struttura del mondo del lavoro. Il secondo fattore fu una promessa del governo: miglioreremo, disse Berna, la condizione degli stagionali. Ciò che è stato fatto, sia pure senza troppo concedere, con la legge di maggio. Ora, si dice negli ambienti sindacali svizzeri, Oehen e i suoi questa motivazione del veto di un anno fa non l'hanno capita, lo interpretano senz'altro come un voto xenofobo, quindi se ne vogliono appropriare. Vedremo lunedi se davvero l'Azione Nazionale ha sbagliato i suoi conti. Alfredo Venturi

Persone citate: James Schwarzenbach, Schwarzenbach, Valentin Oehen

Luoghi citati: Berna, Svizzera