Secondo giorno di rappresaglia israeliana in Libano 150 morti di Giorgio Romano

Secondo giorno di rappresaglia israeliana in Libano 150 morti Mentre FOlp bombarda la Galilea con razzi e artiglieria Secondo giorno di rappresaglia israeliana in Libano 150 morti Attacchi a ondate sull'intero Paese a Sud della capitale - Sono salite a 65 le vittime dell'incursione di venerdì - Nello stadio di Beirut scoppiano bombe inesplose NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE TEL AVIV — Per tutta la giornata di ieri l'aviazione Israeliana ha nuovamente bombardato l'intero Ubano: l'Olp paria di 130 morti e 200 feriti, che si aggiungono ai 65 morti e ai circa 300 feriti del raid di ieri su Beirut. Anche l'artiglieria di Gerusalemme è entrata in azione, mentre i palestinesi martellavano con razzi katiuscia e proiettili di cannone 1 villaggi israeliani dell'Alta Galilea, dove gli abitanti praticamente vivono chiusi nei rifugi da venerdì. Da parte ebraica vi sono 4 feriti e ingenti danni. I jet con la stella di Davide hanno sorvolato la capitale libanese quattro volte, tra le 7 e le 15, senza però sganciare bombe; l'aeroporto di Beirut è stato chiuso al traffico per tutto il giorno. L'Olp ha affermato di aver abbattuto due aerei nemici con missili Sam-7 lanciati a spalla, Israele ha rifiutato di commentare la notizia. II portavoce dell'esercito d'Israele ha affermato che in seguito ai bombardamenti dal Libano con cannoni di 50 millimetri e razzi, il governo ha ordinato ieri mattina nuove incursioni contro le basi dei guerriglieri e le postazioni delle loro artiglierie; l'operazione, accompagnata dal cannoneggiamento, è stata coordinata con le milizie del maggiore Haddad, e ha avuto per obiettivo le posizioni palestinesi a Beaufort e a Nabatieh. Secondo la radio libanese, anche la marina israeliana ha aperto il fuoco contro le basi del litorale. I corrispondenti militari affermano che lo sbarramento d'artiglieria di venerdì sera e di ieri mattina contro la Galilea settentrionale e occidentale ha raggiunto e superato per intensità quello del luglio 1981. In Israele si sottolinea un particolare preoccupante: i palestinesi hanno aperto il fuoco da posizioni vicine a quelle dell'esercito siriano. I bombardamenti di venerdì hanno provocato la morte di un israeliano colpito mcn tre guidava la sua automobile e fatto quattro feriti che si devono aggiungere a quelli di sabato, mentre tre persone hanno avuto attacchi cardiaci e una di esse è morta. Il comandante del fronte Nord, generale Amir Drori, si è recato sui luoghi per valutare la portata dei danni; anche il ministro senza portafoglio Yaakov Meridor ha fatto un'ispezione in Galilea sfuggendo per caso allo scoppio di una katiuscia caduta a pochi metri dalla sua vettura. Le operazioni aeree della mattinata sono state concentrate su una decina di centri del Sud del Libano, sulla regione di Nabatyeh e sulle colline di Arnoun. A Beirut il rombo del supersonici ha seminato il terrore; nella capitale libanese il fumo degli incendi oscura il cielo, e si odono ancora gli scoppi delle bombe lanciate venerdì nello stadio che continuano a esplodere. Nel primo pome riggio vi sono stati nuovi bombardamenti su una venti na di località a Sud della capi tale che hanno provocato gi ganteschl incendi a Damour e a Sidone. Le fotografie aeree del raid dctd di venerdì indicano che 1 cacciabombardieri hanno centrato gli obiettivi infliggendo gravi danni agli Impianti, ai depositi e alle Installazioni: una base di addestramento del guerriglieri è stata distrutta, il deposito d'armi sotto lo stadio di Beirut è praticamente annientato. Ci si chiede se gli sviluppi della situazione potranno portare a un conflitto genera- e a i e le nell'area. Il deputato laborlsta Daniel Rosolio ha affermato che una nuova guerra di logoramento alla frontiera Nord è inammissibile. Il movimento Shinui afferma che l'attentato contro l'ambasciatore Argov a Londra non poteva restare impunito, ma che si deve comunque evitare un conflitto globale, che complicherebbe enormemente la posizione politica di Israele. Il Consiglio di sicurezza dell'Onu ha lanciato l'altra sera un appello a tutte le parti perché cerchino di ristabilire la tregua in vigore dal 24 luglio scorso. La riunione formale del Consiglio è imminente dopo la richiesta del Libano, il cut rappresentante ha respinto la tesi israeliana che il raid costituisce una rappresaglia per l'attentato contro l'ambasciatore a Londra: -Il Libano non può essere in alcun modo tenuto responsabile e nessun principio del diritto internazionale può essere invocato per giustificare la violenza dell'operazione israeliana». Giorgio Romano Beirut. Questa drammatica immagine documenta i bombardamenti israeliani di venerdì

Persone citate: Amir Drori, Daniel Rosolio, Haddad, Yaakov Meridor