Khomeini superman

Khomeini superman Khomeini superman «Saddam Hussein è già ' cadavere, non riuscirebbe a salvarlo neanche Gesù Cristo», così Khomeini celebrando la riconquista di Khorramshar. 11 1° febbraio del 1979, tornando in patria dopo 15 anni d'esilio, il terribile vecchio assicura la fine dei «tre diavoli», lo Scià, Carter, Saddam Hussein: «Il loro destino e segnato, nemmeno Gesù Cristo J riuscirà a salvarli, gli taglieI remo l'acqua». Detto che 1'/mam non rinuncerà1 facilmente alla terza preda, rimane da chiedersi il perché del richiamo, ripetuto, al Cristo. Forse perché Gesù è per l'ayatollah «un Profeta autore di miracoli»? In verità il richiamarsi al Cristo è strumentale giacché colpisce gli occidentali e, inoltre, ha motivazioni diremo storiche. La storia della religione sciita (75 milioni di fedeli oggi nel mondo su 800 milioni di musulmani) comincia nel 632, alla morte di Maometto, quando il cugino e genero Ali, che diventerà il primo imam (guida) degli sciiti, viene scartato dalla ' successione politica. Il Califfo (sostituto del Profeta) è scelto fuori della famiglia degli hascemiti: è lì predicatore Abu-Bakr. La Sch' ia, la «fa- di IGOR MAN zione» di Ali, non ricono-' scc il nuovo capo e si stacca dalla Sonna, la tradizione ortodossa. Ad Ali, assassinato nel 661, succede il figlio Hassan e, poi, il secondogenito Hussein, massacrato nel 680 a Karbala (Iraq) dai sunniti. La fine di Hussein, ricordata in Iran con ì'Ashura quando i fedeli si flagellano a sangue, è atroce: i sunniti tagliano a lui e ai suoi seguaci l'accesso al fiume. Durante tre giorni la lotta impari si coniuga col tormento della sete, sino al sacrificio finale. Anche il supplizio della sete interviene nel martirio di. Cristo ma se il Cristianesimo è «ostia di vita», lo Sciismo è soprattutto cupidigia di martirio e punizione spietata del non credente nemico, «ipocrita sulla terra». L'Islam di Khomeini non" è mediazione, è scolastica. A questo punto sarà forse meno difficile spiegarsi come un vegliardo in ciabatte, agitando il Corano, sia riuscito a mandare persone inermi, la fronte segnata dalla bianca benda del sacrificio, contro i mitra dello Scià. E così come a travolgere l'Armata del I «re dei re» furono milioni di popolani votati al martirio nel nome di Hussein, a scacciare da Khorramshar un esercito sofisticato quale l'iracheno sono stati i pasdaran, le milizie rivoluzionarie armate soprattutto di fede e di odio. Lo sfascio economico, la dissidenza armata, la salute precaria (va avanti col pacemaker), l'età avanzata non sono riusciti a piegare Khomeini. 'L'invasione ira' chena che avrebbe dovuto' segnare la fine del suo regime, al contrario ha consentito M'imam di ricucire le smagliature di un sistema arcaico imposto con la fori za, facendo della sua figura' il simbolo dell'unità nazionale. Tutto questo predicando il martirio come sublimazione dell'uomo. Certo non è facile per noi, individuando nell'esaltazione del martirio T'arma segreta» di Khomeini, rifuggire dallo sgomento che ptovoca il fanarismo. Penso tuttavia che bisognerebbe riflettere su quanto dice Henry Corbin, forse il massimo islamista d'oggi: «//problema non è di discutere ciò che gli occidentali trovano o non trovano nel Corano. E' di sapere ciò che, in fatto, vi trovano i musulmani».

Luoghi citati: Iran, Iraq, Karbala