Polemici i comitati per la pace «I sindacati ci hanno traditi» di Giuseppe Fedi

Polemici i comitati per la pace «I sindacati ci hanno traditi» Oggi a Roma la manifestazione per il disarmo: attese 200 mila persone Polemici i comitati per la pace «I sindacati ci hanno traditi» La marcia ha spaccato i confederali • Benvenuto: non voglio che Breznev mi sponsorizzi ROMA — Secondo gli organizzatori del «Coordinamento nazionale del comitati per la pace», saranno in duecentomila a scandire oggi, per le vie di Roma, «slogans» pacifisti, due giorni prima della visita del presidente americano Reagan. .Avremmo superato i trecentomila, se il sindacato avesse'mobilitato le sue strutture», spiegano polemicamente. Sul corteo che sfilerà nel pomeriggio da piazza Esedra a piazza del Popolo per «il dialogo internazionale, il disarmo e la difesa dei diritti dei popoli, contro la logica dei blocchi e le spinte alla guerra», i vertici confederali si sono infatti spaccati. «Sono per la pace, ma non voglio essere sponsorizzato da Breznev» dice Giorgio Benvenuto, confermando che la UH, come la Clsl, non parteciperà à i a n , a o n ) o oso f e za el e a rr n b, ) al corteo. «In ottobre avevamo aderito alle marce perché le critiche agli Usa e all'Urss ci sembravano equamente distribuite. Ma poi i comitati per la pace si sono fatti sponsorizzare da pei, pdup e dp». Una presa di distanza netta, ribadita ieri d&ÌVAvanti! che ha parlato di «marciatori per la pace a senso unico» e di .manifestazioni inconcludenti». Come è avvenuta la spaccatura sul fronte sindacale? Le cose sono andate cosi. Per la visita di Reagan in Europa, il coordinamento per la pace ha lanciato un manifesto, fin dal 25 aprile, sottoscritto da comunisti come Pajetta. Argan, Lombardo Radice, socialisti di sinistra come De Martino e Achilli, indipendenti di sinistra come La Valle, il sindaco di Roma Vetere. 11 rettore Ru berti, sindacalisti dell'ala pei della Cgil come Trentin, Garavinl, Oiovanninl e altri. La firma veniva invece rifiutata dalla segreteria della confederazione unitaria. «Non ci convince — scrive vano Lama, Camiti e Benvenuto agli organizzatori — l'ispirazione generale del giudi zio politico che date della si tuazione internazionale. Tale giudizio è parziale e unilaterale. La denuncia delle re sponsabllltà delle superpolen ze non va fatta a senso unico. Se vi ricordiamo che oggi nel mondo, accanto a quelli della Cisgiordanta e del Salvador, vi sono punti di crisi come la Polonia e l'Afghanistan, che voi singolarmente trascurate perfino di menzionare, non adottiamo certo una meschina logica di contrappesi». Queste crìtiche sono state recepite dagli organizzatori che hanno pubblicato un secondo appello per il disarmo, più generico sul tema della pace, privo dell'elencazione del punti di crisi che potevano essere considerati strumentali o visti solo in chiave anti -Reagan. Un appello in cui accanto alla richiesta a Reagan e al governo italiano di non costruire la base a Comlso, è apparso anche un invito all'Urss a smantellare 1 suoi SS-20. A questo punto il sindacato s'è diviso. Sulla base del nuovo appello, hanno aderito alla marcia 1 segretari confederali della Cgil Qaravi ni, Mllltello, Turiura e 11 re sponsabile dell'ufficio internazionale, Magno, tutti comunisti. La componente socialista della Cgil s'è adombrata, mentre Lama ha scritto una lettera a l'Unità in cui, pur ribadendo l'Impossibilità di aderire, ha affermato che, sulla base della nuova formulazione, le strutture della Cgil potevano partecipare alla marcia a titolo individuale. I partecipanti alla marcia si riuniranno alle 15 in piazza della Repubblica. Il corteo sfilerà per piazza Indipendenza, viale Castro Pretorio (nei pressi di via Gaeta è prevista la prima fermata davanti al consolato sovietico). Porta Pia via XX Settembre, largo di Santa Susanna, via Bissolati, via Veneto (nuovo «stop» davanti all'ambasciata degli Stati Uniti), piazza Barberini, via del Tritone, via Due Macelli, piazza di Spagna, via del Babuino, piazza del Popolo, dove sono previsti 1 comizi di chiusura. Giuseppe Fedi