Deciso sciopero generale di otto ore iI 25 giugno di Gian Carlo Fossi

Deciso sciopero generale di otto ore iI 25 giugno Per la scala mobile, i contratti e l'occupazione Deciso sciopero generale di otto ore iI 25 giugno In programma un «raduno nazionale» a Roma -1 sindacati: «La Confindustria ha sbagliato e deve riconoscerlo, altrimenti non daremo tregua» ROMA — Non più la mani festazlone di sabato 19 a sostegno dell'occupazione e del Mezzogiorno, ma uno sciopero generale di otto ore e un «grande raduno, nazionale a Roma saranno attuati vener di 25 dalla federazione CgilCisl-Uil contro la disdetta della scala mobile e per 1 contratti, gli investimenti nel Sud e la difesa dei livelli occupazionali. Ne hanno dato l'annuncio ieri Lama, Carnitl e Benvenuto in una affollata conferenza stampa, cercando di legare gli obiettivi già indicati come prioritari per la manifestazione del 10 con la situazione esplosiva creata dalla recente decisione della Conf industria. Solo due giorni fa. Lama aveva sostenuto che «non si può andare avanti a colpi di sciopero generale», ma oggi è dovuto tornare sul suoi passi di frónte alla crescente spinta della base: dalle fabbriche e dagli uffici, dagli operai come dagli impiegati e dal dirigenti giunge pressante la richiesta di una fòrte azione La Confindustrla, hanno rilevato i tre segretari generali, ha sbagliato e deve riconoscerlo, revocando la disdetta. Fino a quel momento — ha Incalzato Lama — non potremo darle tregua. Dobbiamo arrivare alle radici delle resisterne». Camiti: «I lavoratori non sono intemionati a rimettere in discussione la scala mobile, né ora, né mal». Benvenuto: .Lo sciopero generale del 25, che sarà ufficialmente proclamato martedì prossimo dal "parlamentino sindacale" unitario, costituisce un segno di compattezza. Un anno fa la discussione sulla contingenza aveva diviso il sindacato, oggi la partita che si gioca lo trova profondamente unito.. L'iniziativa della Confindustrla, ha insistito il leader della Clsl, è più grave dal punto di vista politico che da quello delle possibili conseguenze pratiche. La disdetta non avrà effetti prima del 31 gennaio prossimo, ma a quella data possono verificarsi tre fatti: 1) L'accordo sulla scala mobile decade e le aziende non pagano più la contingenza. «A prescindere dalle reazioni del sindacato e dei lavoratori, l'ipotesi — ha detto Camiti — non sta in piedi dal punto di vista giuridico perché sulla contingenza si basano i contratti e una serie rilevante di istituti, che concorrono insieme ad attuare il precetto costituzionale della retribuzione equa e sufficiente.. 2) Si ripristina l'accordo del '57. «E' una ipotesi di archeologia contrattuale — ha proseguito Camiti — a sua volta insostenibile perché presupporrebbe la riesumazione dell'ordinamento salariale di allora (discriminazione uomo-donna, gabbie salariali, ripristino dell'indice sindacale azzerato con l'accordo del 1975, relativi pagamenti retroattivi. 3) La contingenza continua ad i.isere pagata come adesso: « Questa appare l'unica soluzione possibile, indipendentemente dalla revoca dell'accordo». Da tutto ciò deriva la convinzione, più volte richiamata dal tre esponenti sindacali, che l'obiettivo di fondo dell'operazione non è quello di bloccare la scala mobile, ma di realizzare una «ristrutturazione sociale e politica», prendendo otto mesi di tempo per consentire un ricambio di governo e l'eventuale ricorso ad elezioni politiche anticipate. A Merloni che ha proposto una trattativa leale e aperta. Lama Camiti e Benvenuto hanno replicato con un secco «no». La Confindustrla' «dcve» ritirare la disdetta e sbloccare le trattative contrattuali; ma anche in questa ipotesi, tutt'altro che probabile, il sindacato non accetterebbe di trattare modifiche del sistema di scala mobile. E il negoziato triangolare proposto da Spadolini? Non si potrà fare, hanno precisato 1 tre segretari generali, fino a quando la Confindustrla resterà ferma sulla sua posizione, negando il fondamento dell'intesa del 28 giugno dello scorso anno a Palazzo Chigi. Gian Carlo Fossi

Persone citate: Lama, Lama Camiti, Merloni, Spadolini

Luoghi citati: Roma