I giudici hanno dato ragione alla Fiat
I giudici hanno dato ragione alla Fiat I giudici hanno dato ragione alla Fiat Per il licenziamento di un'operaia che faceva parte del gruppo dei 61 La sezione lavoro del tribunale ha accolto il ricorso presentato dalla Fiat contro la sentenza del pretore Fulvio Rossi, che nel dicembre '80 dichiarava illegittimo il licenziamento dell'operaia Ines Arcluolo, della Carrozzeria Mirafiori. una dei 61 licenziati nell'ottobre '79. L'azienda aveva inviato all'Arctuolo una lettera in cui le contestava un comportamento scorretto. In particolare, la donna era accusata d'aver pronunciato frasi minacciose e intimidatorie nel confronti di capi reparto, d'aver bloccato le fosse di convergenza del reparto, procurato danni materiali nel corso di uno sciopero quando assieme ad altri dimostranti avrebbe preso a sassate vetri di una palazzina aziendale. Avrebbe anche partecipato all'azione intimidatoria nei confronti dei capi che. in occasione di una giornata particolarmente «tesa» della vertenza Fiat, erano stati costretti a sfilare tra due ali di dimostranti. • La sua causa di lavoro individuale, vicenda giudiziaria dei 61 a parte, era cominciata davanti al pretore del lavoro Rossi, che, nel dicembre dell'80, aveva dichiarato illegittimo il provvedimento della Fiat. L'azienda, difesa in giudizio dagli avvocati Bonamlco e Borsotti, aveva fatto appello contro la sentenza del pretore e ieri il Tribunale, sezione lavoro, ha riformato la decisione del pretore, dichiarando legittimo il licenziamento.
Persone citate: Borsotti, Fulvio Rossi
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