Lo Stato chiede 900 milioni di danni al generale Giudice

Lo Stato chiede 900 milioni di danni al generale Giudice Il contrabbando di petrolio alla Corte dei conti • Lo Stato chiede 900 milioni di danni al generale Giudice ROMA — Del colossale contrabbando petrolifero scoperto a Treviso e ih altre città del Nord Italia (oggetto anche di un procedimento penale che ha visto imputate una cinquantina di persone) si è parlato a lungo davanti alla seconda sezione giurisdizionale della Corte dei Conti, chiamata a giudicare sul plano ammirativo prima l'ex comandante generale della Guardia di Finanza Raffaele Giudice e 11 suo ex alutante •colonnello Giuseppe Trisolin>; e poi. In un separato procedimento, due alti funzlonan del ministero delle Finanze, Ernesto Del aizzo e Fernando Olevano, già sospesi In via cautelativa dalle funzioni di «tingente generale e dirigente superiore. Ma mentre U giudizio contro Giudice e Trisolini riguardava una illecita esportazione « valuta, quello contro Del «Jizzo e Olevano era direttamente collegato iil contrabpetrolifero basato sulla contraffazione dei moduli .H i-^.Pe"-" quale. 1128 mag80 um-> e sempre davanti alla seconda sezione giurisdizionale, è già cominciato un più vasto giudizio amministrativo appunto contro il generale Giudice, altri sei ufficiali della Guardia di Finanza tra cui l'ex capo di stato maggiore generale Lo Prete, due funzionari dell'Utlf e un dirigente doganale. Questo procedimento sarà ripreso nel prossimo ottobre. Secondo il pubblico ministero — che In entrambi i giu- dizi è stato il sostituto procuratore generale Giorgio A ter no — il generale Giudice rlu sci ad inviare In Svizzera almeno mezzo miliardo di lire affidando 11 danaro a sua moglie, Giuseppina Galluzzo, e al colonnello Trisolini (costui è morto; per lui rispondono gli eredi). Il conseguente danno erariale, calcolato sui dati dell'incremento del reddito nazionale lordo, sarebbe stato di oltre 900 milioni, cioè quanto la somma esportata avrebbe reso se impiegata in Italia. L'operazione fu scoperta durante le indagini del Sid sul' caso Foiigni - «Nuovo partito popolare» - forniture di petrolio Ubico. I difensori (gli avvocati Lubrano, Correale e Gelino) hanno chiesto il proscioglimento per difetto di prova e mancanza di danno. Il colle gio deciderà nei prossimi giorni se emettere una sentenza definitiva oppure ordinare ulteriori accertamenti attraverso la Banca d'Italia ed una rogatoria internazionale, sulla provenienza e sulla quantità del danaro

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