Per il pm di Roma non è reato essere iscritti alla Loggia P2 di Giuseppe Zaccaria

Per il pm di Roma non è reato essere iscritti alla Loggia P2 Per il pm di Roma non è reato essere iscritti alla Loggia P2 Chiede che siano prosciolti gli indiziati (lo stesso Gelli, Calvi, l'ex vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Zilletti, il procuratore di Milano, Gresti, e vari politici) - Le indagini proseguirebbero per gli accusati di fatti specifici »r<> V ° nuivm — ussere «piduista» non è reato: se neanche in te" ma di terrorismo l'apparte- ■ nenza a un gruppo può dimostrare, da sola, la partecipa- ■ zlone a progetti eversivi, a maggior ragione questo para- " metro deve valere per j gli .iscritti, veri o presunti, alla " Loggia segreta di Licio Gelli. si Sulla base di questo ragiona" mento il procuratore capo di ■ Roma, Achille Gallucci.,. è r giunto ieri ad una conclusione del tutto inattesa: con una requisitoria scritta di 129 papi ne. Gallucci ha chiesto al 'H consigliere istruttore che tutti gli imputati e gli indiziati siano prosciolti. Oltre che sui «capigruppo» • di Gelli. fra i quali Fabrizio -Trecca, secondo Gallucci le indagini devono considerarsi concluse con un nulla di fatto •; anche nei confronti del presidente dell'Ambrosiano. Ro- ; berto Calvi (non mandò miliardi all'estero per conto del . psl), del procuratore di Milano. Mauro Gresti, e déll'ejj vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura Ugo Zilletti (non aiutarono .. Calvi a riavere il passaporto), del vicesegretario del psi, Claudio Martelli (non aprì mai un conto segreto in Svizzera), dell'ex segretario democristiano. Flaminio Ficcoli. Neanche lui usò i poteri di • Gelli per ottenere. finanziamenti per il quotidiano della ' sua regione. • '. . Un anno di indagini, l'accentramento a Roma (qualcu- - no disse «lo scippo») di tutti i filoni nei quali l'inchiesta si . era suddivisa, hanno condotto dunque a questo risultato: ' gli accertamenti, a giudizio di Gallucci, dovrebbero proseguire solo per quel gruppo di persone (le meno difendibili) che appaiono legate a reati 'specifici. E' questo il caso di Licio Gelli, del suol «fratelli»' 'Ortolani. Picchiotti, Fanelli e Cosentino (quest'ultimo ex segretario della Camera, dei deputati) per l'ipotesi di «cc- • spirazione politica». Lo stesso "avrebbe a&ade'fCSìé'] poterà •essere diversamente, per gli „e# ufficiali dei Sid Gianadelio Maletti. Antonio La Bruna e Antonio Viezzer, -coinvolti '^nell'indagine sui documenti riservati trovati poi nell'.ar"chivio» del maestro venerabile. Tra i fatti che secondo il procuratore di Roma merita no approfondimento, c'è inf i ne lo strano viaggio di Maria Grazia Gelli in Italia con la famosa valigia piena, nel doppio fondo, di documenti e tessere della P2 in bianco. I de stlnatari apparenti di quelle carte (come il giornalista Franco Salomone e il senato-1 re Mario Tedeschi) secondo '--Gallucci erano all'oscuro di tutto. L'intera requisitoria poggia su un giudizio che sembra sminuire non tanto la perso» nalità, quanto il reale potere di Licio Gelli: il «venerabile», dice il giudice, è stato soprattutto un millantatore. Uno che, allacciando sempre nuovi ; contatti, e spacciandoli ogni volta per solidi legami, è riu :sclto a dare del suo Doterei utf immàgine sproporzionata. E' il ragionamento che, per esemplo, il giudice segue per giungere alla richiesta di proscioglimento di tutte le persone accusate solo di aver fatto parte della «P2». «Dopo quanto si è dimostrato — scrive Gallucci —circa la versatilità del Gelli a falsificare carte e documenti, credere alla veridicità delle liste degli iscritti si tradurrebbe in un alto di fede.. '.I «piduisti». secondo Gailucci, si possono dividere in quattro'categorie: quelli che hanno ammesso l'iscrizione al gruppo di Gelli, quelli che erano convinti di appartenere solo alla massoneria ordinaria, quelli che alla P2 avevano aderito solo molti anni addietro e quanti, Infine, dicono semplicemente di non saperne nulla. Tutti vanno prosciolti: la segretezza della i Loggia — che un anno fa erastato l'argomento chiave di tutte le accuse — diventa oggi per il giudice un argomento da rovesciare. Proprio perché segreta, «la Loggia in quanto tate esisteva solo nelle schedature e nei progetti del Gelli. E ben difficile immaginare un incontro di volontà tra soggetti che non erano in grado di comunicare tra loro e. nella maggior parte dei casi, neppu re si erano mai conosciuti». Va da sé che, ih base agli stessi criteri, nessun pubblico dipendente potrà essere licenziato (come pure 11 pretore aveva disposto in alcuni casi) sulla base della semplice appartenenza alla P2. Ma la requisitoria affronta, senza risolverli, anche alcuni episodi specifici. Per esempio l'assassinio del giornalista Mino Pecorai] l : avrebbe potuto essere la chiave dell'Intera vicenda. !m» P««* » giudice è inutile in¬dagare ancora visto che non è stato scoperto nulla, o ancora, quello del passaporto che sarebbe stato riconsegnato a Calvi dai giudici milanesi per intervento dell'allora vicepresidente del Csm. Ugo ZillettiJ Anche se nei documenti uffi-| clall questa è una prassi inconsueta, Gallucci attacca duramente 1 colleglli di Brescia e di Milano, che condussero le prime indagini. I documenti sui quali l'accusa era basata erano chiaramente falsi. 'L'inusitata scelta di anticipare la verifica istruttoria sul labile indisio con una serie di gravi iniziative» — scrive Gallucci riferendosi all'affrettata decisione di perquisire 11 Csm. che condusse alle dimissioni di Zilletti — hanno provocato «un crescendo di singolarità istruttorie». Giuseppe Zaccaria