Lavorano in perfetta letizia gli «emarginati» di don Aldo

Lavorano in perfetta letizia gli «emarginati» di don Aldo Una comunità a Cresseglio di Arizzano sulle alture di Verbania Lavorano in perfetta letizia gli «emarginati» di don Aldo Il sacerdote ha riunito attorno a sé una quindicina di giovani, che avevano fatto » esperienza di droga e di alcol - Ritornano ad apprezzare i valori della vita lavorando nel laboratorio di falegnameria, dove costruiscono violini e giocattoli DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE VERBANIA — Sulle alture della città, a duecento passi dalla chiesa di Cresseglio di Arizzano, c'è l'ex istituto per minori dove oggi vive don Aldo De Ambrosi con 1 suol amici, una quindicina di ragazzi che dopo varie esperienze qui hanno Imparato ad apprezzare 1 valori della vita. Si sentivano degli emarginati, per molti la soluzione avrebbe anche potuto essere la droga. Don Aldo, 34 anni, piccolo di statura, ricciuto, lo sguardo profondo, è da dieci anni sacerdote. Ne ha trascorsi cinque come parroco a Vanzone San Carlo (Valle Anzasca) vicino a Macugnaga. 'La mia vita era tra gli emarginati — ricorda —. Sin da ragazzo ho sempre avuto una particolare sensibilità verso i problemi sociali; sensibilità che il seminario non ha fatto altro che accentuare». Fu proprio In quel perìodo che ebbe occasione di incon trare don Ciotti il sacerdote del gruppo Abele di Torino, che mi ha subito affascinato per la sua grandissima umanità e che in seguito mi ha aiutato molto». Don Aldo ricorda che doveva sistemare un alcolizzato che era uscito dall'ospedale ed era arrivato In paese. *Non aveva famiglia, non aveva una casa: se nessuno gli tendeva una mano, avrebbe ricominciato a bere. L'ho ospitato nella casa parrocchiale e gli sono stato vicino. Tutto qui». In seguito ha raccolto alcuni ragazzi che avevano iniziato a consumarsi l'esistenza con la droga, quindi la scelta di Verbania come territorio In cui operare, •Ma anch'io avevo desiderio di vivere un'esperienza di comunità — ricorda 11 sacerdote —. Volevo stare con l giovani perché questo era l'unico, valido sistema per capire a fondo i loro problemi». Era ne cessarlo formare un gruppo, con persone che avrebbero occupato 11 loro tempo libero al recupero degli emarginati. E in questa circostanza il Comune di Verbania ha aiutato il religioso affiancandogli due obiettori di coscienza e mettendogli a disposizione l'ex Istituto di Cresseglio, quindici stanze che il sacerdote ha cominciato ad arredare faticosamente e ad attrezzare con laboratori di falegnameria. •Finalmente si era caratterizzata l'esperienza di comunità — aggiunge don Aldo — adesso bisognava andare avanti, raggiungere l'autosufficienza». Ed ecco che gli ospiti hanno cominciato a creare giochi didattici che poi vanno a vendere nei negozi, costruire mobili. In questi laboratori non ci sono né capi, né padroni. Tutti si impongono l'autodisciplina. Incontriamo Luca, 23 anni, uno del due obiettori. «Sono pratico di macchine per lavorare il legno — dice — e insegno agli altri come si usano». Adesso ha corre allievo Livio, 17 anni, 11 più giovane del gruppo, che è uscito di casa •perché i miei genitori litigano tutti i giorni: avevo anche troncato gli studi, ma ora voglio prendere la licenza media». In matematica lo aiuta un geometra alto, ossuto, con la barba rossiccia. E* appena arrivato nella comunità con problemi di droga. .Per il ma-, mento non ha una occupazione fissa — spiega don Aldo — lasciamo che si guardi attorno. Troverà poi lui che cosa fare e ci sarà molto utile. E' un giovane che ha coraggio e una forza d'animo eccezionale. Sono sicuro che ce la farà a risolvere questa sua drammatica lotta». Parliamo anche con Augusto. 20 anni, quinta ragione' ria. Avo va dei problemi esistenziali •ma qui dentro li ho superati. Farò il servizio civile e se Aldo ritiene che possa essere ancora utile, mi fermerò». Giulio, 48 anni, il più anziano, una situazione insostenibile con la moglie (si è poi separa' to), cercava la soluzione del suoi problemi nel fondo della bottiglia. •Mi ha trasformato il rispetto che questi ragazzi hanno per me. Ho ritroiktto il profumo e il colore della vita». Giulio manda avanti la casa, •ma non preparo i pasti perché con le pentole non ci so proprio fare». Se ne occupa una ragazza del paese, che è In cassa Integrazione e, quando occorre, attacca un bottone o cuce un giubbotto. Qualcuno vi aluta a mandare avanti questa comunità? Don Aldo sorride: •Ogni tanto qualcosa arriva, non mi chieda se poco o tanto! Per noi, a volte, è molto anche mille lire. Comunque i giovani che lavorano all'esterno, a fine mese versano lo stipendio nella cassa comune. Prendia mo tutti di lì e speriamo sempre nella Provvidenza». Tanti altri nomi, altre storie con un unico epilogo: l'è' mar gin azione. Lasciamo que sta comunità passando davanti al laboratorio dove Luca lavora di scalpello sulla cassa di un violino. «£' la sua passione —dice don Aldo —, ha in programma di costruirne almeno una ventina. Se poi ne vendiamo qualcuno, bene, sarà un aiuto per tutti. Altrimenti vorrà dire che impare remo a suonare». Aldo Popaiz La comunità di Cresseglio di Arizzano, presso Verbania: «Ora — dice don Aldo —con i frutti del lavoro saremo autosufficienti»

Persone citate: Aldo De Ambrosi, Aldo Popaiz

Luoghi citati: Arizzano, Comune Di Verbania, Macugnaga, Torino, Verbania