Galtieri di fronte all'olocausto ritenta all'Onu una via d'uscita di Mimmo Candito

Galtieri di fronte all'olocausto ritenta all'Onu una via d'uscita Galtieri di fronte all'olocausto ritenta all'Onu una via d'uscita Tre inviati di Buenos Aires a New York - Le truppe argentine incitate da Menendez all'estremo sacrificio - Le forze in campo dovrebbero essere quasi alla pari come numero, ma Londra è avvantaggiata per armi e professionalità ci crede. Prevale un senso di fatalismo, come se laggiù i quattromila (o forse settemila) uomini di Menendez fossero ormai niente più che fantasmi, morti viventi destinati al sacrificio. Il loro comandante li ha arringati con un messaggio che i fanatici dell'eroismo giudicheranno degno dei libri di storia, ma che chi legge da lontano non può non sentire come retorica suicida: il generale Menendez chiede ai suoi uomini non solo di sconfiggere il nemico, «ma di farlo in modo che la sua sconfitta sia tanto schiacciante che non oserà mai più lasciarsi tentare dalla folle idea di invadere la nostra terra'. « Per gli argentini, la battaglia conserva tuttora le illusioni della vittoria: questi due mesi sono stati pilotati dai mezzi dlnforinazione — soprattutto dalla tv — con una regia politica che ha finito per far passare solo in modo indiretto le notizie che, comunque, gl'inglesi erano sbarcati su Puerto San Carlos, che avevano conquistato poi Darwin e Goose Green, e che ora stavano addosso a. Stanley. Nei comunicati ufficiali, le ritirate e le sconfitte delle truppe argentine erano sempre protette con quella cura con cui i bollettini di guerra — dovunque, qui, come in Italia e in qualsiasi altro Paese coinvolto nelle vicende alterne di un conflitto — trasformano il senso delle parole che portano notizie negative. E nessuno ora vuole convincersi che lo scontro che si sta preparando sia a vantaggio degl'invasori. Un portavoce dello Stato Maggiore ieri assicurava che il generale Menendez può resistere anche tre mesi .perché negli ultimi giorni gli sono stati paracadutati munizioni e rifornimenti che rendono Port Stanley una fortificazione praticamente inespugnabile.. Un altro informatore, che in questi giorni ci ha dato notizie assai più problematiche e vicine alla realta che i fatti andavano poi mostrando, ci diceva invece che .se gl'inglesi adottano la tattica di pre¬ parare l'attacco con un lungo bombardamto da terra, dal mare e dal cielo, la resistema dei soldati chiusi nel ridotto della città potrebbe purtroppo risultarne molto debilitata-. Il gelo e il freddo laggiù sono uguali per tutti, per chi si difende e per chi attacca: ma chi si difende non ha nessuna iniziativa, deve solo aspettare, e lo stress dei cannoneggiamenti continui, alla fine, è terribile. Non si sa nemmeno quanti uomini si fronteggino: il co¬ mando di qui dice che gl'inglesi sono ormai 7-8 mila, e gli argentini 8-10 mila; ma paiono conti difficili da verificare. In ogni caso, se sono vere le notizie che In questi due mesi venivano date al mondo da Londra e Buenos Aires, le truppe operative inglesi non superano i 6 mila uomini, e quelle rimaste al generale Menendez dopo la caduta di Darwin e la perdita operativa delle guarnigioni isolate sulla Gran Malvina non possono contare anch'esse più di 6 mi¬ la uomini (a Buenos Aires ci sono però anche voci che siano 4 mila, o perfino di meno). Dovrebbe essere un conto quasi alla pari, però con diverse condizioni di spirito e con una forza di fuoco che pare decisamente a vantaggio degli Inglesi. Paracadutisti e marines britannici vengono segnalati alla periferia della citta, a poche centinaia di metri dai baraccamenti dell'aeroporto: secondo il comando argentino, consolidano la loro linea aspettando l'arrivo delle retroguardie e delle loro batterle di cannoni e di missili; l'attacco è solo questione di ore, ormai. Forse in questa stessa notte, dopo un bombardamento di Port Stanley dal mare. I!solo filo di speranza resta legato a quanto si va dibattendo nel Palazzo dell'Onu, e non è un filo destinato per forza a rompersi: Ieri sono partiti da qui per New York tre generali. Miret dell'aviazione, Moya della marina, Mallea dell'esercito, con una missione che non ha spiegazioni diffuse; si sa però che questo viaggio è stato deciso dalla Giunta militare dopo una lunga riunione, e che i tre uomini rappresentano posizioni moderate. Si può credere con buona approssimazione alla verità che la loro missione diplomatica sia l'ultimo, angosciato tentativo del regime per riprendere il contatto con gli Stati Uniti, prima che si debba considerare consumato definitivamente il passaggio dell'Argentina a un altro si¬ LA PÀSMUUi B Ai Vre o fale queste fotografie della portaerei inglese «Invincible» pubblicate dal Buenos Aires. Vere o false, queste fotografie della portaerei inglese «Invincible» pubblicate dal settimanale argentino «IO»? Nell'immagine di copertina (a sinistra) si vede la nave colpita da un missile; dal ponte si alza una nuvola di fumo. La foto a destra, pubblicata nell'interno della rivista, appare uguale alla precedente nei dettagli (come il disegno delle onde), ma il fumo dell'incendio è più abbondante e scuro. Sulla pista sono visibili tre aeroplani, ma non ci sono marinai (Ap) stema di alleanze e di schieramenti internazionali. La lunga dichiarazione del brigadiere generale Lami Dozo l'altro Ièri sul .comuni ideali con Washington» e più ancora le affermazioni del segretario della presidenza della Repubblica (.Non ci sono affatto prove che gli Usa abbiano aiutato concretamente gl'inglesi, o che intendano farlo.), confermano che è tuttora possibile riacchiappare sull'orlo del precipizio una situazione che pare disperata. Mimmo Candito

Persone citate: Galtieri, Goose Green, Lami Dozo, Menendez, Miret, Puerto