In quarantamila alla Stratorino Chi ha vinto? «Tutti e nessuno»

In quarantamila alla Stratorino Chi ha vinto? «Tutti e nessuno» Sesta edizione di una corsa non competitiva trasformata in una festa In quarantamila alla Stratorino Chi ha vinto? «Tutti e nessuno» E' la risposta della folla andata in massa al Parco Ruffini per trascorrere una domenica insieme, per fare una passeggiata senza l'assillo del traffico e delle auto - Tanti ragazzini, scolaresche e donne E poi non.ha vinto nessuno... Cosi finisce la sesta Stratorino, quarantamila a correre verso un traguardo che era là e Invece adesso è qui e quando arrivano 1 primi nessuno se ne accorge e passano tranquilli tutti insieme. Poi ci vuole una mezz'ora di discussioni per stabilire che, un po' meno insieme degli altri, è arrivato Attilio Ghirardi, 38 anni, con vicino Anglolino Trevisani, che di anni ne ha 41 e clie forse era un metro avanti, ma non vuole assolutamente aver vinto perché, dice lui, la partenza l'hanno fatta seicento metri dopo e il traguardo seicento metri prima e lui non ci sta, è venuto per far quindici chilometri e non un metro in meno. Il traguardo, in effetti, lo hanno spostato i vigili urbani, timorosi di uno scontro fra quelli che già tornavano (1 «competitivi» hanno impiegato una mezz'ora per fare l'intero percorso) e quelli che ancora stavano partendo. Ma tant'è, per chi si aspettava di far la volata al parco Ruffini questo cambiamento ha creato un po' di confusione. D'altra parte, a correre davvero, saranno stati due o tremila, non di più: gli altri camminavano beati, una passeggiata di massa, finita in gloria verso mezzogiorno. Episodi di rilievo pochi, la Stratorino si è snodata tranquilla. C'è ormai una certa «professionalità» fra i parte clpanti. la cui età media è pre cipltata verso il basso negli ultimi anni. Tutti giovani o giovanissimi, insomma, clic pur essendo venuti per divertirsi hanno abbandonato le frivolezze e le stramberie di alcuni anni fa. Adesso corro- no (o camminano) e basta. Un'infinità di ragazzini e ragazzine, qualche adulto, qualche mezza età e pochissimi anziani, da contarli sulle dita di due mani. Pochi gruppi folcloristici, tre o quattro. Molti cani. Molta gente forse non del tutto pronta allo sforzo, sia pure limitato, di una camminata cosi. E capita che un ragazzo di trent'anni, Nicola Cafarclla, si accascia a mille metri dal traguardo, sotto gli occhi dei volontari della Croce Rossa di piazza Marmolada. Lo raccolgono, è in gravi condizioni, va in arresto cardiaco per un minuto o due. Lo rianimano e lo portano al Maurlzlano. Un'altra ragazza si frattura un femore, cadendo, nei pressi di Porta Nuova. Sono gli unici due episodi negativi della giornata. Il fresco, sopravvenuto al caldo soffocante di sabato, ha certamente alleviato la fatica della maratona. Ad un certo punto la corsa è diventata un colossale girotondo, con gente che tagliava 11 traguardo d'arrivo quando ancora c'era chi doveva passare sotto lo striscione di partenza. Un girotondo che stringeva nel suo abbraccio una parte di Torino, raggiungibile solo a prezzo di un lungo giro attraverso il Ponte Isabella, l'unica via di penetrazione all'interno del caro sello. Molti accidenti sono volati dalle auto ferme agli incroci, scambi di battute anche salaci fra gli automobilisti incarogniti e 1 marciatori che, serenissimi, non risparmiavano frecciate e motti irridenti. I vigili urbani hanno fatto del loro meglio per evitare i disagi e bisogna dire che ci sono riusciti abbastanza, nei limiti imposti dal tracciato del percorso. I torinesi, comunque, si sono dimostrati assai più tolleranti del romani che, del disagio conseguito alla maratona di Roma, qualche mese fa, hanno fatto un caso nazionale, inondandone i telegiornali per la delizia dell'intero Paese. Verso mezzogiorno (i primi erano arrivati ormai da un palo d'ore abbondanti) anche le ultime pro¬ paggini del gruppone risalivano un po' arruffate i viali alberati che avevano disceso con orgogliosa sicurezza. In corso Rosselli e in piazza Marmolada le soste alla ricerca di acqua erano sempre più frequenti, Sfilacciato, 11 grosso del concorrenti arrivava comunque fino in fondo: defezioni lungo 11 percorso non ce ne sono state, o almeno non in termini significativi. Al traguardo hanno voluto arrivarci tut- Pcl — Questa sera, ore 21, Teatro Carignano, dibattito su: «La città domanda, il pei risponde». Partecipano il sindaco Novelli, i segretari provinciale Gianotti e cittadino Quagliotti. ti e ci sono arrivati, bene o male. Molto deve aver influito l'incitamento di Tommle Smith, alla partenza. Il contestatore di Mexico '68, l'uomo che dal podio di più veloce del mondo, con il pugno guantato di nero, ricordava al mondo del bianchi che 11 «block power» esisteva ed era una realtà; oggi è un insegnante universitario affermato, ma il ricordo di quel suo gesto è ancora vivo in tutti coloro che l'hanno visto. E molti, scattando al via, hanno rivisto Tommle «Jet», braccia levate, tagliare il traguardo di quei 200 metri olimpici con la incredibile superiorità del «marziano». Alle dodici e mezza era tutto finito. I quindici chilometri, più di cinque in meno dell'anno passato, hanno certamente risposto meglio allo spirito della Stratorino: l'anno scorso la distanza ed il caldo avevano decimato i partecipanti, creando anche più d'un momento drammatico. Quest'anno è stata veramente una corsa in compagnia, una riscoperta della «socializzazione», tanto decantata e cosi poco frequentata. La nota più bella l'hanno portata 1 giovanissimi: intere classi, mano nella mano, tutti insieme a correre per raccontarsi poi, a scuola, le Impressioni e le avventure d'una domenica diversa dalle altre. Una partecipazione massiccia, oltre ogni previsione, molto superiore a quella dell'anno scorso. Un sintomo che lascia ben sperare per le prossime edizioni di una manifestazione che, non c'è più modo di dubitarne, è entrata nel cuore e nelle tradizioni dei torinesi. Che, fra l'altro, ci sia stata anche una corsa «agonistica», della quale riferiamo a parte, una gara per pattinatori e una corsa «privata» del primi venti o trenta arrivati, nessuno se ne è accorto. Gli altri, ed erano decine di migliaia, correvano alla scoperta di questa primavera, oggi Imbronciata, con 1 ragazzini, come ragazzini. Mauro Benedetti e Daniela Daniele Slralorino strepitosa: la marca dei partecipanti in corso Galileo Ferraris

Persone citate: Attilio Ghirardi, Daniela Daniele, Gianotti, Mauro Benedetti, Nicola Cafarclla, Quagliotti, Ruffini

Luoghi citati: Roma, Torino