Per questo sogno Bandini s'immolò
Per questo sogno Bandini s'immolò Per questo sogno Bandini s'immolò Carlo Baghetti e, via via, dei corridori di un passalo lontano quanto glorioso, come Ascari, Farina, Villoresi, Taruffi... Non è più un ragazzo Riccardo Patrese: 28 anni, cinque anni in Formula 1, vicende talora amare alle spalle. Per esperienza è il più «vecchio» della pattuglia dei giovani leoni italiani che operano, con coraggio e tante speranze, nell'impietoso. difficile mondo dei Grandi Premi. Anche per tale ragione è quello che, prima degli altri, merita di arrivare finalmente al successo. Una vittoria che premia pure tutto il nostro sport automobilistico, qi^ella-, «Nazionale dei motori* che allinea in ogni corsa piloti come Allwreto, De Angclis, De Cesaris, Giacomelli, Baldi, Paletti. Teo Fabi (più Cheever, americano ài Roma) e squadre che si chiamano Alfa Romeo, Ferrari, Osella. Non c'è oggi altro paese che sia tanto rappresentato in Formula 1 e che offra ai Grandi Premi un impegno così vasto in chiave umana, tecnica ed economica. ■ Con Patrese si conferma la i>alidità della «scuola italiana: dopo anni di vicende non liete e si dimostra come una intelligente politica l'erso i giovani finisca per dare i suoi frutti. Le formule promozionali nate in questi ultimi tempi, gli incentivi offerti dall'Aci, dalla Csai, da case e sponsors, l'interesse stesso che circonda le competizioni nel nostro paese sono stati una molla possente. Patrese primo a Montecarlo: il pilota della Brabham realizza un sogno che un altro nostro corridore awva inseguito quindici anni fa sino all'estremo sacrificio. Lorenzo Bandini, Ferrari, 1967. Ricordiamolo, ancora una volta, nel giorno della gioia. Michele Fenu Da oggi Riccardo Patrese entra nella storia dell'automobilismo sportivo, se non altro per essere il primo pilota italiano che vince un Gran Premio di Monaco di Formula 1 valevole per il mondiale. Lo fa con un minimo di fortuna in una corsa che Ita offerto quattro incredibili minuti finali, veramente degni di un Principato le cui sorti si reggono sulla roulette. E viene spontaneo constatare come più i reggenti o presunti tali del «Circo» operano per distruggere la Formula 1 con le loro polemiche e le loro guerre di potere, più la stessa regala spettacoli avinncenti. Una forma naturale di difesa, che dimostra quanto alto sia il potensiale dì questo sport, che, malgrado tutto, si conferma un singolare cocktail di fattori umani e tecnici e di elementi legati al caso. Era dal 1975, dal successo di Vittorio Brambilla in Austria die un italiano non vinceva un Gran Premio mondiale. Il nome di Patrese si aggiunge a quelli del rude pilota monzese, di Ludovico Scarfiotti, di Lorenzo Bandini, di Gian
Luoghi citati: Austria, Monaco, Montecarlo, Roma
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