«E' la più bella corsa della mia vita voglio dedicarla a Gilles Villeneuve»

«E' la più bella corsa della mia vita voglio dedicarla a Gilles Villeneuve» Il pilota padovano non voleva credere di essere arrivato primo «E' la più bella corsa della mia vita voglio dedicarla a Gilles Villeneuve» DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE MONTECARLO — Riccardo Patrese è stato spinto sul podio, accanto al principe Ranieri e a Grace Kelly pomposi e sorridenti, incredulo, meravigliato. A dire il vero, nella zona del traguardo la confusione regnava sovrana perché fra i premiati è stato buttato di forza anche Elio De Angells che ha lanciato baci e sorrisi, salutato festoso e poi ha saputo che doveva cedere il posto a Pironi e De Cesaris, secondo e terzo classificato, giunti più tardi. Il romano della Lotus era solo quinto e quindi se ne è andato deluso. «Sono sceso dalla macchina — racconta raggiante Patrese — convinto di essermi classificato al massimo terzo, anzi furioso per aver buttato via una possibilità di vittoria al penultimo giro con il testa-coda al Mirabeau. Mi sono volali tutti addosso dicendomi die avevo vinto. Non volevo crederci, mi sembrai'a impossibile. Avevo visto una Williams sfrecciare sulla pista, pensavo ad un successo di Rosberg.■■Invece con tutta probabilità si traUàvddi Daly che era doppiato». À crii dedichi questa vittoria? «il tutte le persone che mi vogliono bene. La dedico anche a Gilles Villeneuve, un avversario di grande valore. E' una soddisfazione doppia per me inserire il mio nome dopo quello del canadese che aveva vinto qui lo scorso anno. Sono contento anche di questo successo collettivo italiano, dei piloti e delle vetture. E' una dimostrazione di forza. Prima o poi doveva arrivare, eravamo maturi per un trionfo. Quando ho sentito l'inno di Mameli ivo avuto un momento di grande commozione: era da tanto tempo che l'aspettavo». E' stata una vittoria particolarmente difficile? «Contro Prost non c'era nulla da fare, onestamente. Più volte mi ha lasciato andare sotto ma appena lo raggiungevo allungava nuovamente. Nel superare un doppiato si è anche trovato in difficoltà alla chicane della piscina ed ho cercato subito di approfittarne, attaccandolo. Ma lui è stato bravissimo a recuperare. L'unica mia speranza era che si fermasse. In ogni caso credo di avere compiuto una delle più belle corse della mia carriera. Almeno sino al momento della sban¬ data. Ma ho una scusante: con la pioggia la pista sembrava ghiacciata». Cosa è successo quando ti sei fermato di traverso nella curva del Mirabeau? «7 commissari per liberare la pista, perché la mia macchina era sulla traiettoria, mi hanno spinto indietro. Io, favorito dal fatto die la strada era in discesa, ho lasciato che la vettura prendesse velocità, ho inserito la marcia e sono riuscito ad avviare il motore». Cosa hai pensato quando hai visto la Renault di Prost distrutta? «Mi sono detto che forse era la volta buona per vincere. Ma non ho gioito per le disgrazie altrui, avevo troppo paura per l'asfalto scivoloso. Ed infatti Adesso puoi fare un pensiero alla lotta per il titolo mondiale? Avevi detto che il campionato iniziava a Montecarlo... «Non è ancora il caso di parlarne. Ci sono troppi piloti in lizza. Posso soltantodire che ho finalmente una macchina competitiva. ,v c. eh.

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