Fino a ieri aveva imparato a perdere

Fino a ieri aveva imparato a perdere Fino a ieri aveva imparato a perdere Sarà forse per colpa del giorno della nascita, il 17 aprile del 1954, ma Riccardo Patrese fino a ieri non è mal stato molto fotunato. E' arrivato spesso vicino alla vittoria, ha disputato molte corse spettacolari, ma sempre un guasto, un pneumatico logorato, un'uscita di pista, gli avevano tolto la soddisfazione di vincere. Ieri a Montecarlo la fortuna ha pagato il conto che aveva aperto con lui. SI è come rotto un incantesimo, cinque anni e un giorno dopo il suo esordio in Formula 1, avvenuto proprio sulla pista del Principato di Monaco il 22 maggio del 1977. A quel tempo guidava una Shadow, vettura modesta che non poteva dargli molto se non l'occasione di fare esperienza. Come molti piloti, Patrese si è avvicinato al motori guidando 1 go-kart e guidandoli bene: campione d'Italia prima, poi del mondo nel '73 e '74. Inevitabile il salto alla Formula Italia e quindi alla Formula 3, con un crescendo di impegni che non gli ha impedito di continuare a frequentare la Facoltà di Scienze politiche a Padova: una laurea serve sempre, anche se si guadagna di più viaggiando a 300 all'ora. Quando è arrivato alla Formula 1, Patrese non si è attirato molte simpatie. OH rimproveravano di non rispettare le regole, di adottare tattiche di gara buone forse per gli scavezzacollo delle formule minori, ma non nel tempio dell'automobilismo. Ha faticato più di tanti altri a farsi strada, anche per colpa del suo carattere un po' introverso, qualche volta scontroso. Nel '78, passato dalla Shadow alla Arrows, sorprese tutti nella prima gara del mondiale, In Sud Africa, guidando in testa per due terzi della corsa prima di essere bloccato dalla rottura del motore. Fu il primo anello di una lunga, sfortunata catena. A Monza, nello stesso anno, fu coinvolto nell'incidente che costò la vita a Ronnie Peterson. Qualcuno disse che forse era colpa sua, ma i suoi colleghi non avevano dubbi. Nella corsa successiva, a Watklns Glen, negli Stati Uniti, gli intentarono un processo sommario che si concluse con la condanna all'esclusione dal Gran Premio. Più lenta, ma sicuramente più obiettiva, la giustizia italiana lo assolse nell'ottobre dello scorso anno dall'accusa di omicidio colposo. Questa esperienza gli insegnò molte cose. Lo rese più maturo, e dimostrò che ir; Formula 1 per lui non c'erano amici, ma solo avversari da battere, com'è avvenuto ieri. Fedele a chi gli dava fiducia, Patrese è restato con la Arrows per quattro anni. ■Fu indubbiamente un errore rifiutare le offerte che gli arrivavano da altri teams in grado di fornirgli macchine migliori. Alla fine dell'81 si è deciso ad accettare quella di Bernie Ecclestone ed è passato alla Brabham. Abituato al successo in altri sport (è stato campione juniores di nuoto e di sci) ha dovuto aspettare settanta Oran Premi prima di vincerne uno. Ma vincere è più bello, se si sa cosa vuol dire perdere. Vittorio Sabadin

Persone citate: Bernie Ecclestone, Patrese, Riccardo Patrese, Ronnie Peterson, Shadow, Vittorio Sabadin

Luoghi citati: Italia, Montecarlo, Monza, Padova, Principato Di Monaco, Stati Uniti, Sud Africa, Watklns Glen