Merloni riconfermato leader di una Confindustria «dura» di Emilio Pucci

Merloni riconfermato leader di una Confindustria «dura» Attesa per la sua relazione all' a ssemblea di domani Merloni riconfermato leader di una Confindustria «dura» L'organizzazione degli industriali è su una posizione di netta chiusura sulle trattative per i rinnovi contrattuali, minaccia la disdetta dell'accordo sulla contingenza ed è «preoccupata» per le liquidazioni ROMA — Sarà una delle relazioni più attese degli ultimi anni quella che Merloni leggerà domani all'assemblea della Confindustria. Riconfermato per un altro biennio alla guida dell'organizzazione (la reinvestitura si avrà oggi), Merloni nel suo Intervento sintetizzerà lo stato d'animo dell'imprenditoria italiana in un momento cosi difficile per l'economia e l'attività produttiva in particolare. Gli industriali non si dividono più tra -falchi» e -colombe»: l'aggravarsi della situazione fa schie rare tutti dietro la linea della durezza, della netta chiusura alle rivendicazioni sindacali, fino al punto di dire no all'invito del governo di aprire le trattative per i rinnovi dei contratti. Un atteggiamento, ritengono gli imprenditori, che non vuole avere il sapore di una rivincita nei confronti del sindacato, ma che è dettato dallo stato di crisi, EU discorso sul rinnovi contrattuali resterà chiuso fino a quando non si definirà la ristrutturazione del costo del lavoro, nel rispetto di quanto concordato con Spadolini nel giugno dello scorso anno. Senza l'avvio di questa trattativa sarà pure inevitabile la disdetta, entro la fine del mese entrante, dell'accordo del 75 che ha unificato il punto di contingenza. Già VII marzo la giunta confederale ha dato incarico a Merloni di procedere per questa strada. Altrettanto preoccupante è il problema delle liquidazioni. L'esito positivo del referendum di democrazia proletaria avrebbe conseguenze «catastrofiche» per le imprese, ma anche la legge di riforma, che dovrebbe scongiurare il referendum, prevede costi difficilmente sopportabili. La replica del governo non si farà attendere, dal momento che subito dopo Merloni prenderà la parola il ministro dell'Industria Marcora. L'unico elemento d'incertezza dell'assemblea della Confindustria resta la scelta del vicepresidente che dovrà sostituire il dimissionario Artom. Dopo la rinuncia di Lombardi e la -non candidatura» di Abete, la rosa dei nomi si restringe a Pellicano, Marzotto e Coppi. Per la composizione del consiglio direttivo sembra invece quasi certo l'ingresso di Cesare Romiti e Filiberto Pittini, mentre dovrebbe uscire .Renato Buoncristiani. Emilio Pucci

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