Platini: «Ho scelto il club europeo più prestigioso» di Angelo Caroli

Platini: «Ho scelto il club europeo più prestigioso» Intervista a Saint-Etienne con l'attaccante francese che nel prossimo campionato giocherà nelle file della Juventus Platini: «Ho scelto il club europeo più prestigioso» «A Torino ritroverò amici come Zoff, Tardellì, Cabrini, Rossi...» - «Ai tifosi bianconeri garantisco di segnare almeno dieci reti» OAL NOSTRO INVIATO SPECIALE SAINT-ETIENNE — «J'avais une montagne devant moil». «Avevo una montagna davanti a me!» dice Michel Platini alludendo alle richieste del Paris Saint-Germain, del Real Madrid, del Bordeaux, del Manchester United, déll'Arsenal, del Colonia e del Tottenham, società die nelle ultime settimane lo avevano frastornato con premure ed allettanti richieste. «Ed ho scelto la Juventus, la migliore strada che potessi imboccare». L'asso francese conclude così il breve preambolo, mentre una cinquantina di ragazzini lo circondano di gioioso interesse, fotografandolo e facendosi firmare fogli di quaderno. La mattina è gelida. Un cielo minaccioso di pioggia incombe sul capoluogo del Dipartimento della Loira. Il Saint-Etienne deve allenarsi: domani a Valenciennes giocherà la penultima partita di campionato. Michel Platini, lo straniero che affiancherà Boniek e che sostituirà Brady, indossa per qualche istante una maglia bianconera prestatagli dr. un compagno di squadra e stappa una bottiglia di champagne per festeggiare il trasferimento alla Juventus. E' il secondo atto ufficiale dopo quello della firma apposta venerdì pomeriggio davanti a Boniperti e a Giuliano. Applausi, strette di mano. La televisione francese filma tutto. Michel è allegro, sereno, come al solito pallido e con aria vagamente assonnata. Qui a Saint-Etienne dicono di lui tante cose: che non va d'accordo con il collega Larios e con il tecnico Herbin, che è stufo di stare in Francia e che ha scelto la strada dell'Italia per esclusive ragioni economiche. «Non è vero —precisa lui —. Ho accettato il trasferimento alla Juventus poiché si tratta della squadra più prestigiosa d'Europa e dove, con lo straordinario Boniek, potrò svolgere un gioco più offensivo. Ho ricevuto a Torino un'accoglienza calda e ricca di stile da parte dei nuovi dirigenti. E a Torino ritroverò Zoff, Tardelli, Cabrini, Gentile, Paolo Rossi e Bottega che conosco bene. Una sola cosa mi dispiace, che parta Brady. Purtroppo, il calcio è fatto anche di regole ciniche». Michel Platini è nato a Joeuf (regione Meurtìie Mosetti) il 21 giugno 1955, ha giocato nel Nancy e nel Saint-Etienne, ha subito una triplice frattura (1981) alla gamba destra dalla quale comunque è guarito perfettamente, ha disputato 35 partite nella Nazionale francese di cui è capitano, ha partecipato al match fra Argentina e Resto del Mondo (2 a 1) insieme a Causio, Tardelli, Cabrini, Paolo Rossi. Suo padre è un professore di matematica, il nonno, Francesco, faceva il muratore ed è nato ad Agrate, provincia di Novara. Sua madre è bellunese, sua moglie, Christel Bigoni, è del Bergamasco. «Per queste ragioni il mio è un ritorno alle origini. Sarà come ritrovarmi a casa. Guadagnerò tanto; si, ma non chiedetemi quanto. Anche perché nella vita ci sono cose più importanti del denaro, come la carriera ed il prestigio». / pesti di Michel sono garbati, le risposte scarne ma precise, la curiosità e l'interesse per tutto ciò die riguarda l'Italia sempre vivi. Il suo italiano è un disastro. «Almeno per ora», promette lui sorridendo. La Juventus, dunque, ha superato la concorrenza dei club più accreditati d'Europa e d'Italia. Tre anni fa, quando si riparlava di apertura delle frontiere, l'Inter pareva aver definito l'accordo con l'asso transalpino. «Sembrava anche a me — ammette Platini —, poi, non so perché, sono seguiti lunghi silenzi. Mazzola si è comunque rifatto vivo tempo fa, quando Hans! Muller ha denunciato 11 male al ginocchio. E non so altro. Anche la Fiorentina si era interessata in epoche più remote. Il resto della storia lo conoscete». / colei di punizione di Platini sono famosi in tutta Europa. Davanti a lui i portieri tremano. Quanti gol promette ai tifosi juventini? Michel studia la risposta e aggiunge: «Garantisco dieci gol se avrò a disposizione dieci calci di rigore... Scherzi a parte, credo di poter fare dieci reti. Comunque, assicuro spettacolo insieme con i compagni di squadra, i quali sono bravissimi e formano una compagine che può andare lontano in Coppa dei Campioni. I nomi, sulla carta, ci sono. Ora dobbiamo mettere in pratica tutto ciò che sappiamo fare». Ed ecco come ha reagito la Francia alla sua partenza. Il commissario tecnico del Saint Etienne, Roger Herbin, è molto laconico: «La vita continua, anche senza Michel ; se è andato via avrà i suoi motivi. Perciò è da capire e da giustificare. In Italia avrà modo di mettere in evidenza le sue indubbie qualità tecniche». / tifosi del Saint-Etienne sono allarmati. Uno di loro, per tutti, ha detto: «Siamo tristi e non vorremmo che la partenza di Platini fosse l'inizio di una decadenza». L'allenamento è finito. Michel sale in macchina. Facciamo l'ultima domanda: «Sei contento?». «Molto! E alla Juventus sono contenti?». Eccome. Lui sorride, saluta con un arrivederci a fine luglio a Torino e se ne va a raggiungere la moglie Christel, i figli Laurent (di tre anni) e Marina (di sedici mesi). Poiché il suo hobby è la famiglia. Angelo Caroli Il sindaco di Parigi, Olirne, con Platinpensando al Mundial spagnolo (Telef