Cortei di Solidamosc perii 1° Maggio 60 mila a Varsavia, 50 mila a Danzica

Cortei di Solidamosc perii 1° Maggio 60 mila a Varsavia, 50 mila a Danzica Cortei di Solidamosc perii 1° Maggio 60 mila a Varsavia, 50 mila a Danzica Le «contromanifestazioni» sono nate in modo spontaneo, ma hanno raccolto folle enormi Scoperta una radio clandestina del sindacato - Abolito il coprifuoco in tutto il Paese VARSAVIA — La festa dei lavoratori è stata celebrata a Varsavia con due manifestazioni distinte: quella uff iciale, con un grande corteo fino a piazza Grzybowski, e una indetta da «Solidarnosc, con un raduno in piazza del Castello, proprio nel centro della città vecchia, il cuore di Varsavia. La manifestazione di «Solidarnosc» è stata improvvisata, ma la partecipazione è stata consistente — circa 60 mila persone — perché in piazza del Castello si sono radunati all'improvviso tutti i partecipanti alle messe nelle chiese adiacenti, compresa la cattedrale. La piazza si è completamente riempita. I manifestanti portavano striscioni e distintivi di «Solidarnosc» listati a lutto. Su molti cartelli vi erano appelli alla liberazione di Walesa ed alla riattivazione del sindacato. La zona è stata completamente circondata dalla polizia che ha formato un cordone, impedendo in tal modo che altre persone si unissero alla manifestazione. I manifestanti in piazza del Castello si sono messi a cantare l'inno patriottico religio so «Dio salvi la Polonia» ed hanno gridato slogan chic dendo la revoca dello stato di guerra. Anche a Danzica e Gdynia, oltre che a "Varsavia, l'organizzazione sindacale «Solidarnosc» ha dato vita ieri a manifestazioni per il primo màggio che si sono svolte parallelamente a quelle ufficiali. A Danzica, poco dopo l'inizio della manifestazione ufficiale, alle 10, migliaia di cittadini si sono riuniti presso il monumento alle vittime degli avvenimenti del dicembre 1970, dove hanno deposto fiori e bandiere con la scritta «Solidarnosc... Le forze dell'ordine hanno preso posizione per isolare i dimostranti, ma la manifestazione si è svolta nell'ordine più assoluto e non si sono verificati incidenti. Questa grande manifestazione si è conclusa nel quartiere operaio di «Zaspa» dove abita la famiglia del presidente di «Solidarnosc» Lech Walesa, internato dal 13 dicembre 1981. La moglie di Walesa 6 uscita dall'abitazione con i suoi bambini per accogliere i manifestanti. Alcuni partecipanti al corteo hanno portato dei mazzi di fiori all'ultima nata, Maria Vittoria Walesa. Fonti sindacali hanno fatto sapere che trasmissioni di «Radio Solidarnosc si sono avute sabato, oltre che a Varsavia, in altre quattro città della Polonia: Torun, Bydgoszez, Lublino e Danzica. L'intenzione di «Solidarnosc» clandestino è di estendere le trasmissioni a tutte le regioni della Polonia. A Varsavia una vasta operazione della polizia ha permesso d'individuare il luogo da dove era stato trasmesso l'appello del presidente di «Solidarnosc» Mazowsze (regione di Varsavia). Zbigniew Bujak. L'emittente clandestina si trovava in via Krocliriialna, nel quartiere operaio di Zelazna Brama (Porta di Ferro), proprio di fronte al commissariato della polizia. Durante tutta la notte sono continuate le perquisizioni per cercare i responsabili ma poiché il sistema di trasmissione è molto semplice (si usa un registratore collegato ad un'antenna) è molto difficile individuare gli autori delle emissioni clandestine. Il capo del governo e del partito operaio unificato polacco, generale Wojciech Jaruzelski, ha da parte sua riconosciuto le difficoltà del momento, in un'allocuzione pronunciata prima della partenza del corteo ufficiale. «Non c'è Paese dove tutti siano d'accordo», ha detto. «Il fine supremo è la Polonia. Per tutti coloro che credono nella via socialista e che lavorano onestamente per il Paese c'è un posto nel corteo comune». La partecipazione alla pi-ima festa dei lavoratori in regime di «stato di guerra», nonostante lo sforzo organizzativo, non è stata massiccia. E' difficile calcolare il numero dei partecipanti alla manifestazione ufficiale, ma senza dubbio, se si considerano i soldati e la polizia, vi era meno gente che negli anni scorsi. Il regime militare ha comunque tenuto fede al suo impegno abolendo da ieri in tutto il Paese il coprifuoco in vigore dalle 23 alle 5 del mattino dallo scorso dicembre, quando venne proclamata la legge marziale. «Il coprifuoco viene abolito da oggi in tutto il Paese; ulteriori decisioni al riguardo saranno trasmesse ai governatori provinciali» ha comunicato Radio Varsavia.

Persone citate: Fonti, Lech Walesa, Maria Vittoria Walesa, Radio Varsavia, Walesa, Wojciech Jaruzelski, Zbigniew Bujak