Breznev quasi in trance alla sfilata di Mosca di Fabio Galvano

Breznev quasi in trance alla sfilata di Mosca Manifestazioni in tutto il mondo (con alcuni incidenti) per la festa dei lavoratori Breznev quasi in trance alla sfilata di Mosca II leader sovietico era stanco e immobile, a mala pena in grado di sollevare il braccio - E* «ricomparso» Kirilenko DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA — La grande parata del Primo Maggio, sulla Piazza Rossa, ha semmai infittito il «mistero Breznev.., perché il leader sovietico è si apparso, ma stanco e immobile, a mala pena capace di salutare con la mano a mezz'asta le migliala di sovietici che sfilavano davanti al mausoleo di Lenin. Lo si è visto, insomma, in condizioni non ottime, decisamente più precarie rispetto a nove giorni prima, quando era «.resuscitato» dalla lunga assenza di un mese in occasione della solenne cerimonia per l'anniversario della nascita di Lenin. Dalla Piazza Rossa, invece, hanno avuto un nuovo attestato di vitalità tanto Andrej Kirilenko, «scomparso» da due mesi, quanto queirArvid Pelshe che — 83 anni — è il ministro più anziano del politbjuro sovietico ed ha ormai abituato i cremlinologi a intense speculazioni per le sue lunghe improvvise assenze dalla vita pubblica. Soprattutto per Kirilenko, dato dal tam-tam popolare per «finito., in seguito a un grave attacco cardiaco, la ricomparsa in occasione del Primo Maggio signif Jca smentire una debacle politica di fronte alla stella — non più nascente, ma semmai crescente — di Konstantin Chernenko, oggi indiscusso «numero due» del Cremlino. Il 22 aprile al palazzo dei congressi Breznev era apparso abbastanza spigliato, con un sorriso sulle labbra che voleva forse polemizzare con chi l'aveva addirittura dato per morto durante il mese della sua scomparsa. Sabato, invece, ha dovuto essere aiutato per salire la rampa di scale da cui sì accede alla balconata del mausoleo. Non un sorriso, questa volta, dal suo volto, sebbene davanti a lui si svolgesse — dei «riti» immutabili di questa società — quello senz'altro più colorito e allegro: la festa che è del lavoro e dei lavoratori, ma anche della primavera, a conclusione di un lungo, tedioso e freddissimohrVerno. ' - Lo^si è visto sollevare quasi meccanicamente il braccio sopra il davanzale della balconata e muovere timidamente la mano a ino' di saluto. Se sono vere le «voci» — le ultime di una interminabile serie — che lo danno prossimo al pensionamento per motivi di salute, questa era la sua ultima comparsa sulla Piazza Rossa come primo segretario e presidente. Se fosse emozionato, però, non l'ha dato a vedere. Per un'ora e mezzo è rimasto immobile, fiancheggiato da Grishin (capo del partito di Mosca) e da Tichonov (primo Guardia civile uccisa a Bilbao BILBAO — Un agente della guardia civile è stato ucciso ieri a colpi di rivoltella da un presunto esponente del movimento separatista basco, in una località vicino Bilbao. L'attentato è avvenuto nei pressi di una caserma a Ondarroa. L'attentatore è riuscito a fuggire. L'agente — Antonio Pablo Fernandez. di 28 anni — è morto in ospedale. ministro), sotto l'occhio attento di milioni di telespettatori. Chi probabilmente sorrideva sotto i baffi (che non ha) era Kirilenko. Apparentemente sconfitto da Chernenko, e scavalcato come «crede» teorico di Breznev, ha risposto con una impeccabile presenza a chi lo dava per distrutto, fisicamente oltre che politicamente. Non lo si vedeva da due mesi, il tam-tam popolare affermava che era ormai ridotto a mal partito, e nelle scuole (chissà perché proprio in quell'ambiente?) si era anche diffusa la voce che fosse morto. Eccolo invece vi-' vo e vegeto, d'aspetto senz'altro migliore di Breznev, pronto a godersi il suo turno di resurrezione, come il capo del Cremlino aveva fatto nove giorni prima. E con lui Arvid Pelshe. Primo Maggio delle resurrezioni, quindi, oltre che di un Breznev il quale denuncia la fatica dei suoi 75 anni. Ma è stato anche., in una giornata risoltasi in sole soltanto dopo la fine della grande parata sulla Piazza Rossa (l'inverno, qui, è duro a morire), un Primo Maggio di polemica. Mancavano, come è ormai consue¬ tudine dopo l'invasione sovietica dell'Afghanistan, quasi tutti gli ambasciatori occidentali (uniche eccezioni quelli scandinavi, della Grecia e della Turchia). E, fra i fiori di carta che sventolavano sopra la fiumana del corteo, svettavano cartelloni di condanna agli Stati Uniti, alla Nato, agli euromissili. Più che in passate occasioni. Un'insegna montata su un carro denunciava, per esempio, l'uso delle armi chimiche, con l'immensa immagine di una maschera antigas nelle cui orbite campeggiavano le lettere «U» ed «S» di Stati Uniti, con la bandiera americana sovrimpressa per chiarire qualsiasi dubbio. Enormi «niet» sovrastavano immagini di bombe e di missili, per dire no ai Pershing-2 e ai Cruise in Europa. Una sorridente immagine di Breznev e di Jaruzelski dichiarava che la Polonia sarà sempre un Paese socialista, nonostante gli sforzi controrivoluzionari dell'Occidente. E' una chiave polemica relativamente nuova nella parata del Primo Maggio, aperitivo, di una giornata di feste e di canti, di grandi mangiate e dibevute. Fabio Galvano