Piccole felicità

Piccole felicità Saper spendere Piccole felicità Con gli auguri ai nostri lettori per il fine anno qualche moneta di valore e qualche ricetta Piccole felicità di fine anno con il calice di spumante in mano e nel cuore la speranza che qualcosa cambi e che vengano, per tutti, tempi migliori. Per Paolo la risposta al suo quesito numismatico può essere di buon auspicio. Scrive: «Ho ereditato una moneta d'oro, lire 20 del 1862, Vittorio Emanuele II; lo stato di conservazione è proprio buono e reca incise le lettere "T" e "B" delle quali mi è ignoto il significalo. Ha un valore?-. Risponde il presidente della Federazione circoli numismatici, dotti Luigi Bacherò: «Le lettere a fianco dell'indicazione di valore sono della secca di Torino e per questo quello che è «purtroppo» soltanto un normale marengo italiano, ancorché d'oro, ha un valore un po' superiore alle normali quotazioni che si leggono sulle pagine economiche del giornale. Se è bello, come 11 lettore sostiene, arriva a 200 mila lire». Antonella Cavi del suo « tesoro- ci dà una descrizione con calchi accurati e po ne alcune domande: «Sono tutte d'argento queste monete? Hanno un valore e conviene tenerle?-. Non è un «tesoro»,ma certamente un piccolo gruzzolo del quale fare buon uso. Precisa il dott. Bacherò: «Il 5 lire di Carlo Felice, 1826, ha una quotazione intorno alle 120 mila lire; circa la metà, cioè 60 mila, vale il 5 lire di Vittorio Emanuele II 1865 per Napoli e 30 mila lire cadmio gli altri pezzi da 5 lire sempre di Vittorio Emanuele II, ma con date varie, 1869-'74-'75-M76. E sono altre 120 mila lire, che sommate alle altre fanno un totale di 300 mila. •CI sono ancora un 5 lire di Umberto I, 1879, quotato 60 mila e 12-15 mila lire rispettivamente il 5 franchi Leopoldo II del Belgio e Repubblica Francese. Per le altre monete, tutte d'argento, la valutazione è poca cosa, dalle 5 alle 10 mila lire, ma'interessano i collezionisti e i commercianti numismatici soltanto se sono in ottime condizioni». Conviene conservare il «gruzzolo» ancora per un po' di tempo. Ignazio, con una telefonata .dell'ultim'ora», ci sollecita ancora qualche ricetta, un antipasto, un primo e un dolce. La accontentiamo. Le bombe fritte (erano richieste anche da Graziella): un quarto di latte, 50 gr di burro, sale, 150 gr di farina, quattro uova, 70 gr di formaggio Berna, 40 gr di prosciutto còtto, dosi per quattro persone. Tritare fine 11 prosciutto, tagliare a dadinl il formaggio; mettere la farina In pentola, mescolare aggiungendo 11 latte, 11 burro e il sale, portare a ebollizione; togliere dal fuoco, amalgamare formaggio e prosciutto, poi Incorporare le uova uno per volta mescolando. Scaldare al punto giusto (180°) dell'olio di semi; con l'aiuto di un cucchiaino prendere un po' di pasta (grosso quanto una noce) e farla dorare. Oli fiocchetti verdi potrebbero sostituire il tacchino: lessare mezzo chilo di spinaci, tritarli, unire 200 gr di ricotta, un uovo, due cucchiai di grana grattugiato, tre di ferina, sale e profumo di noce moscata; formare bastoncini, tagliarli a pezzetti, infarinarli. Buttarli, poco per volta, in acqua bollente salata, levandoli quando tornano a galla; in pirofila imburrata con fiocchetti di burro e grana, passare in forno 15 minuti, E per dolce un «panna e frutta»; sbattere tre uova con 300 gr di zucchero, 300 gr di burro liquefatto e freddo, succo e scorza grattata di un'arancia, sale, vanillina Bertolini, unire 500 gr di farina, una bustina di lievito Bertolini vanigliato. Mettere in una teglia dove si sarà fatto uno strato di caramello con 150 gr di zucchero e cuocere 50 minuti In forno già caldo. Spalmare a freddo con abbondante panna montata, decorare con fette di arancia, banana, ciliegie candite, fragole scongelate, lasciando al centro una montagnola di panna montata cosparsa di pistacchi. Simonetta

Persone citate: Bertolini, Carlo Felice, Umberto I, Vittorio Emanuele Ii

Luoghi citati: Belgio, Napoli, Repubblica Francese, Torino