Compra e vende cultura a metà prezzo

Compra e vende cultura a metà prezzo La piccola storia di chi ha preferito il mestiere di libraio ambulante dell'usato Compra e vende cultura a metà prezzo C'è chi è passato 'dall'ufficio alla bancarella sotto il cielo aperto come scelta di lavoro - Si riconoscono soprattutto «amici dei clienti» e raccontano aneddoti di vita vissuta: «Voglio due metri di volumi marrone scuro» Sul «bouqutnistcs» di Parigi, i venditori di libri usati che, con le proprie bancarelle punteggiano le sponde del grande fiume, già si stende l'.alure» della leggenda: figure che sono, ormai, romanzo, poesia, canzone, paesaggio: dispensatoli di una cultura a meta prezzo solo rispetto al valore di copertina; appuntamento per chi, nell'amore per il libro, sa far posto anche (o soprattutto) alla speranza di trovarlo e alla gioia di rlconc-' scerlo fra mille. E, magari, sa far posto anche alla delusione di non rintracciarlo che, a sua' volta, genera nuova speran-' za e. finalmente, altra gioia' in un circolo mai chiuso per-j che tracciato dalla lnesauri-; bile inquietudine dell'intelli-; Renzo. Si diceva (ma quanto tempo fa) che Torino era una piccola Parigi. Più forse per somiglianza metafisica che fisica: certo languore d'eleganza, cert'aria chiara d'inizio primavera. Ma in quest'amore per 11 libro d'epoca, o semplicemente vecchio, le analogie sono minime, quasi inesistenti le radici d'un comune interesse: i «bouqulnistes» torinesi occupano nella vita della città angoli grigi, non solo in senso topografico. Pochi, quasi sopravvissuti ad una scelta nata più per soddisfare un'esigenza «culturale» personale che una richiesta del potenziale mercato, i venditori torinesi di libri usali sovente devono piegarsi alla legge della domanda e dell'offerta e comprare un'edizione di Play-Boy a 500 lire o un «giallo» a 200 anche quando vorrebbero comprare o vendere quella rarissima edizione di Plutarco o, trovarsi, seppure per qualche attimo Ira le mani un esemplare unico di quell'introvabile stampa di Balzac. Luciano Trlcerri, 61 anni, all'inizio del '66 ha -saltato il fosso»: dall'ufficio climatizzato dove lavorava è sceso in piazza Carlo Alberto, sotto i portici di Palazzo Carlgnano con tutti i suoi vecchi libri sistemati In una sorta di verde armadione su ruote: «Da allora sono qui quasi lutti i giorni. E in questo "quasi" è la mia scelta di libertà-. Che cos'è per lei un libro? £' lutto, lo passo la mia e e e e a e e , l n i o e . a a giornata a leggere: letteratura, storia, filosofia-. E gli affari? Trlcerri risponde con l'aria di chi bada più agli «utili» dello spirito che a quelli del portafogli: «Mi accontento-. Dice di conoscere, ormai, quasi tutti 1 clienti: «C'è gente che per principio non ha mai acquistato un libro nuovo. Ma i lettori, e quindi anche chi vende per poi ricomprare, sono diminuiti. 1 vecchi innamorati delle edizioni d'epoca a poco a poco scompaiono. 1 giovani? Si. ho anclie clienti giovani, ma sono legali più. alla moda die all'amore per il libro. E, oggi, purtroppo, tramontata l'epoca della contestazione, di mode non ne esistono più-. Ultimo «rampollo», d'una famiglia che, da tre generazioni, vive sui libri e tra i libri, Franco Fiorini, pur dicendo di a non consigliare a nessuno 11 mestiere di libraio ambulante, afferma che non saprebbe, però, più farne ameno. Ricorda i tempi in cui, la domenica, si battevano le fiere di paese con qualche centinaio di volumi. Oggi è stabile In corso Siccardi con un suo banco davanti ad un negozio vero e proprio in cui, con la moglie vende soprattutto edizioni piemontesi stampate dalla loro casa editrice, «Piemonte in bancarella». Lui, però, zingaro della cultura a metà prezzo, preferisce 11 freddo, il sole, la neve e la pioggia del «librivendolo- sotto il cielo aperto: «Qui si diventa amici dei clienti, si conoscono t loro gusti, si coìnpra quel tal libro perché si sa die quel tal signore lo vorrà, a sua volta, acquistare-. Ma i clienti non sono solo bibliofili. C'è chi arriva alla bancarella dicendo press'a poco: « Vorrei due metri di volumi con il dorso marrone scuro: deve intonarsi con la tappezzeria dello studio-. «Un po' come il caso d'un noto presentatore — ricorda Fiorini — che ha ordinato due serie complete e totalmente uguali d'una collana per sistemarle ai lati del caminetto chiaro. Le copertine bianche con un filino rosso stavano d'incanto con l'ambiente attorno-. Parecchi, poi, scambiano il venditore di libri usati come comodo, inconsapevole «ricettatore»: «Sapesse quanti — racconta Fiorini — vengono qui a propormi l'acquisto d'un bel testo della biblioteca nazionale o di un volume sparito da chissà quale archivio d'antichità. E, a proposito di furti, lo sa guai <! la percentuale di libri che "compare da una bancarella? Il 16 per cento, M compresi quei testi in cui il rivenditore ha appositamente scritto a caratteri cubitali ed indelebili sulla prima pagina: "Questo volume è stato rubato"-. Renato Rizzo Si rammarica il libralo: «Stanno scomparendo gli innamorati delle edizioni d'epoca»

Persone citate: Balzac, Fiorini, Franco Fiorini, Renato Rizzo

Luoghi citati: Parigi, Piemonte, Torino