Con questa «forza» una guerra mondiale potrebbe finire prima di cominciare

Con questa «forza» una guerra mondiale potrebbe finire prima di cominciare Con questa «forza» una guerra mondiale potrebbe finire prima di cominciare WASHINGTON — La «epm», una forza distruttiva dalla sigla enigmatica, potrebbe mettere fine alla terza guerra mondiale prima ancora che essa sia veramente cominciata. La •epm» è un fenomeno scientifico conosciuto come •pulsazione elettromagnetica», originato da un'esplosione nucleare ad alta quota (tra i 100 e i 300 chilometri) e che provoca la collisione tra raggi gamma ed elettroni, proiettati verso terra dalla forza dell 'esplosione. Uno scoppio nucleare di questo genere scatenato al di sopra degli Stati Uniti, ad esempio, creerebbe a causa dell'«epm» un black-out totale: dall'elettricità ai telefoni, alle onde radio e televisive, ai circuiti dei cervelli elettronici e dei calcolatori. Se i sovietici derìdessero di utilizzare il fenomeno •epm», le - tre c» (sigla che indica: comando, controllo e comunicazioni) ?alterebbe-,-0 e (cosa che fa venire i brividi agli strateghi del Pentagono) il Presidente non sa¬ rebbe in grado di dare l'ordine per la «risposta» degli Stati Uniti. Secondo la Cia, i soi'ietici stanno conducendo accurati studi fin dal 1974 in questa direzione e tentano di organizzare effetti «epm» con capacità direzionali, mentre stanno mettendo a punto tecniche per neutralizzare l'«epm« in caso di attacco Usa sul territorio sovietico; territorio che per la sua vastità è già meglio difeso dal fenomeno di quanto lo siano gli Stati Uniti. Proprio l'effetto «epm» spiega l'enormità della cifra stanziata per rinforzare il sistema di comunicazioni del Pentagono: 20 miliardi di dollari. La maggior parte della cifra infatti serve a difendersi dall'effetto •epm». La Bell, la sola compagnia telefonica che lavora per il Pentagono, ha speso parecchi inilioni di dollari per rendere più sicure le proprie linee contro l'effetto di «pulsazioni elettromagnetiche», anche se l'attuale «grado di vulnerabilità» del sistema è tenuto gelosamente segreto. Anche la Boeing, che ha fornito i quattro 747che costitui- scono io «Strategie Air Command», cioè il «bunker» aereo del presidente Usa per organizsare la difesa del Paese, ha modificato uno dei suoi aerei per renderlo invulnerabile all'«epm»; il costo dell'operazione, però, è stato pari a dnque volte quello (non certo indifferente) di uno di questi aerei •comando». Per questo è stato •protetto» un solo aereo, che è stato portato, come i bombardieri strategici B-52, a reggere effetti -epm» pari a 40.000 volts per metro quadrato. Ma a quanto pare un'esplosione nucleare di media potenza potrebbe agevolmente toccare i 50 mila volts di effetto «epm» per metro, e quindi l'insieme della difesa appare ancora vulnerabile. Un altro pericolo infine riguarda i satelliti. Se un «Ccsmos» sovietico, caricato con quclcìie chilo di plutonio invece che con le previste telecamere, fosse fatto scoppiare a 250 km d'altezza, tutti i satelliti americani andrebbero di colpo in tilt.

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