Negri: «Non sono stato aggredito le notizie dei br sono deliranti»

Negri: «Non sono stato aggredito le notizie dei br sono deliranti» Il leader di Autonomia smentisce il brigatista rosso Antonio Marini Negri: «Non sono stato aggredito le notizie dei br sono deliranti» Durante un'udienza del processo Moro il terrorista aveva detto che il professore di Padova era stato «punito» - Telex dai carcere degli imputati del 7 aprile; «Stiamo tutti bene» ROMA — Prima Paola Meo, moglie di Toni Negri: «No, non è vero che mio marito sia stato aggredito da brigatisti rossi». Poi, ieri pomeriggio, «i detenuti del 7 aprile e 21 dicembre». Negri compreso: con un lungo telex alla redazione dell'agenzia Ansa, hanno definito «deliranti e assolutamente false le notizie di fonte Br». Una smentita alle affermazioni del brigatista Antonio Marini, gridate martedì nell'aula del processo Moro: «Negri e la sua banda hanno ricevuto una parte del trattamento che, più in là, sarà riservato al pentiti», aveva detto. Le prime Interpretazioni, l'altra mattina, avevano ipotizzato un'aggressione ai danni del professore di Padova. Un'Ipotesi non confermata, respinta anche da ambienti del ministero di Grazia e Giustizia. Più probabile, ma è sempre un'Ipotesi, che il tribunale delle Brigate rosse abbia deciso la condanna di Negri e gli altri. Una condanna che mette sullo stesso piano «pentiti», «traditori», «Infami», «dissociati», «arresi». Ora, con 11 loro comunicato, gli imputati del 7 aprile ribattono alle Brigate rosse, a dieci giorni esatti dall'inizio del processo. Il telex inviato all'Ansa si apre con questa frase: «Sia¬ mo tutti in ottima salute fisica». Poco più avanti, ecco giudizi e valutazioni a proposito di Brigate rosse. Per gli «imputati del 7 aprile e 21 dicembre» le Br «sono sconfitte nella società e nel carcere». Anche nelle prigioni sono «un'infima minoranza, presenti solo laddove riescono ad imporre la loro legge del terrore...». Ma perché quelle frasi del bierre «irriducibile» Antonio Marini? Perché, come si è arrivati alla condanna di Negri e degli altri, una condanna che può essere a morte? La risposta, secondo il telex uscito dal carcere di Reblbbla e spedito dall'ufficio postale di piazza San Silvestro, dovrebbe esser questa: «Le Brigate rosse si sono ridotte a combattere come nemici irriducibili i detenuti del 7 aprile e quanti, nelle carceri e all'esterno, rifiutano la loro logica aberrante...». Insomma, Negri e i suoi coimputati ripropongono la loro divergenza dalle Brigate rosse, aggiungono giudizi assai duri Il processo agli imputati dell'inchiesta 7 aprile è fissato per lunedi 7 giugno. Nel telex, proprio nelle ultime righe, non mancano accenni a questa scadenza e a questa istruttoria. Gli imputati contestano la decisione che ha portato a celebrare il dibattimento nella stessa aula del processo alle Brigate rosse, davanti alla stessa Corte d'assise e nello stesso periodo. Attaccano infine quel teorema che aveva portato a collegare le Brigate rosse ad alcuni personaggi dell'Autonomia Operaia Organizzata : l'Autonomia e le Brigate rosse — sostengono — sono sempre state due realtà distinte e diverse. Il 7 giugno, alla prima udienza del processo, è probabile che gli imputati tornino su questi argomenti e sulle affermazioni del brigatista Antonio Marini. E' altrettanto probabile che anche le Brigate rosse, alla ripresa del processo Moro, chiariscano 11 significato di quelle frasi. Negri e gli altri sono considerati alla stessa stregua dei «pentiti» e del «traditori», e l'accusa precisa dovrebbe essere questa: •E' una banda di arresi». Dichiarazioni, documenti pubblicati in quest'ultimo anno, lettere ai giornali firmate da Negri e da altri non sono affatto piaciute alle Br. Tra le Brigate rosse e Negri, i rapporti in carcere non sono mai stati dei migliori Discussioni animate e vere e proprie liti erano cominciate nel carcere di Palmi (sulla «lotta al carcerario» e le sue modalità) a poche settimane dagli arresti del 7 aprile. Poi, una lettera di Negri agli autonomi del Veneto, pubblicata da 17 mattino di Padova il 22 ottobre dello scorso anno, era stata tra le più significative: «L'ingegner Taliercio (dirigente del Petrolchimico di Porto Marghera, n.d.r.) è stato barbaramente assassinato, e questo va detto come base di ogni discussione possibile...». Già sconfessato dagli autonomi padovani («Il suo discorso sulla dissociazio-ne lo rende padrino del pentitismo») ora Negri, e con lui altri imputati del 7 aprile, sono stati condannati dalle Brigate rosse: «Noi liquideremo il partito della resa continuando la campagna Peci e annientando tutti i traditori». Giovanni Cerniti

Luoghi citati: Padova, Roma, Veneto