In 15 mila chiedono che via Po sia restituita all'antico decoro

In 15 mila chiedono che via Po sia restituita all'antico decoro Corale risposta alla petizione indetta dai commercianti della zona In 15 mila chiedono che via Po sia restituita all'antico decoro Le firme raccolte fra clienti e turisti saranno consegnate venerdì al sindaco - SqUc- i& i citati interventi per pulizia e restauri - Una soluzione-perii"'Palazzo degli Sterilirti Per ridare a via Po l'antico decoro, combattendo degrado, polvere e sporcizia, si sono trovati d'accordo in circa 15 mila. Tante sono le firme raccolte, dai commercianti della strada che, grazie a sette donne battagliere, avevano a fine aprile lanciato la sfida. Ora, a due giorni dalla chiusura dell'iniziativa prima dell'incontro con il sindaco Novelli previsto per venerdì mattina, la presidente dell'Associazione Torino via Po, Violetta Avogadro, si dichiara soddisfatta di questo primo round. «I nostri clienti abituali sono stati i primi firmatari — riconosce —; tutti condividono il nostro desiderio di lavorare e vivere in una via doverosamente restaurata nei suoi palazzi e nel suoi portici, soprattutto non soffocata dal pattume nè svilita da volte scrostate, e che minacciano di cadere a pezzi, manifesti die s'accumulano sui pilastri». Ma non soltanto i clienti di via Po sostengono questa esigenza. «Hanno chiesto informazióni leggendo i nostri cartelli — precisa il vicepresidente dell'Associazione, Rosanna Ravizza — anche molti turisti, persino stranieri, soprattutto francesi, tedeschi, svizzeri, che dopo una passeggiata avevano constatato con i propri occhi lo stato di abbandono di lunghi tratti di via Po e il sudiciume che ne caratterizza il percorso». Qualcosa si sta già muovendo. Dopo la denuncia delle sette donne e lo sconcertante crollo di un automezzo nell'androne del n"mero 33 al Palazzo degli Stemmi, da ieri un piccolo gruppo di operai su un ponteggio mobile sta scalpellando le volte del portici nell'isolato più malsano, pro¬ prio quello dell'antico Palazzo, dal numero civico 29 al 37. «Questo forse per evitare — commentano all'Associazione Torino via Po — che.i calcinacci cadano sulla testa dei passanti e die la corrosione degli intonaci si estenda pericolosamenter. Certo non basta la buona volontà. Per rendersi conto dello stato di degrado e delr l'urgenza di interventi seri, basta varcare la soglia della farmacia al numero 31. Giuseppe Vitagliano, farmacista e vicepresidente dell'Associazione, addita cori amarezza le vaste macchie di umidità che devastano i soffitti,, denuncia l'imppssibilità di rappezzi: «finché non ci sarà un'azione radicala per tutto l'edificio». La visione del cortile, ammassi di 'rottami, finestre che si spalancano vuote e rotte su balcc-hi e scale semidistrutte, allòggi abbandonati, è desolante. «/I sindaco non ha una bacchetta magica — sostengono i commercianti — ma bisogna trovare una soluzione. Tre sono i punti che gli sottoporremo: pulizia della strada, tinteggiature e restauro degli edifici; una decisione urgente per il Palazzo degli Stemmi». si. co. Ix> stato d'abbandono in uno degli interni di via Po

Persone citate: Giuseppe Vitagliano, Novelli, Rosanna Ravizza, Violetta Avogadro

Luoghi citati: Torino