Mentre missini e radicali parlano gli altri vanno al mare o nei musei di Alberto Rapisarda

Mentre missini e radicali parlano gli altri vanno al mare o nei musei Mentre missini e radicali parlano gli altri vanno al mare o nei musei ROMA — I deputati romani hanno fatto in tempo domenica ad andare al mare tra una votazione e l'altra. I deputati di fuori, che non hanno portato con sé l'auto, sono rimasti in città e per la prima volta l'hanno guardata con l'occhio del turista. « Un gruppo di miei colleghi l'ho insto andare a visitare i musei vaticani», dice il comunista Binelli. «Io ho un programma di visite alle chiese della città guidate da un collega repubblicano; spiega la on. Carla Nespolo, comunista piemontese. -Io ho fatto in tempo a farmi un giro in barca — aggiunge il socialista Nevol Querci — domenica mattina ho avuto i delfini che mi giocavano attorno proprio davanti a Fiumicino». Non si coglie certo aria di tensione o preoccupazione sui volti dei parlamentari in questi giorni di ostruzionismo missino e radicale contro la legge sulle liquidazioni. «Non ho mai visto un'atmosfera più tranquilla — assicura il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luciano Radi —. E' tale l'abitudine, che ormai si affronta l'ostruzionismo come se fosse la normalità dei lavori parlamentari*. Le ore e i giorni corrono su un binario prestabilito. Da una settimana il programma è sempre lo stesso: ogni 24-30 ore circa c'è una votazione a scrutinio segreto per la fiducia su un articolo della legge. C'è solo il rischio che missini e radicali smettano improvvisamente di parlare e che si debba anticipare il voto. Ma gli altri hanno trovato la contromisura approfittando proprio dell'arma dell'avversa¬ rio. Basta ascoltare «Radio radicale», che trasmétte in diretta il dibattito, e si può capire cosa sta avvenendo in aula. Se è il momento del voto, si può arrivare in tempo per la seconda chiamata. Tutto tranquillo quindi? «Solo in apparenza — sostiene Eliseo Milani, del pdup —. Qui è entralo in funzione un meccanismo oleato per cui la maggioranza risolve le sue contraddizioni utilizzando una opposizione di comodo per neutralizzare l'opposizione vera di sinistra». «E'proprio così — conferma il comunista Moietta, tra il frustrato e l'indignato —: c'è un gioco delle parti. Il governo presenta decreti e disegni di legge all'ultimo momento. Radicali e missini applicano l'ostruzionismo. Per superarlo si passa ai voti di fiducia e tutto il nostro lavoro sugli emendamenti è annullato». Una denuncia che ormai si ripete da tempo. Ma questa ultima mandata di ostruzionismo nasconde una novità rispetto al passato: è l'uscita in campo aperto dei missini, con una nuova strategia che si rifa ad argomenti contestatori che li avvicinano ai radicali in Parlamento e a «democrazia proletaria» fuori. «Finora i missini non avevano mai abusato dell'ostruzionismo — è l'analisi di Oscar Mamml, repubblicano, presidente della commissione Interni —forse perché temevano l'accusa di antiparlamentarismo. Ora, di colpo, è avvenuta la svolta. Domenica il capogruppo Pazzaglia, sempre correttissitno, ha mancato alla parola data alla Jotti a proposito della sospen¬ sione di sette ore della seduta per le pulizie dell'aula. Il msi ha fatto sua la battaglia dell'ultrasinistra di "democrazia proletaria" per il referendum e ha tolto ai radicali la bandiera dell'ostruzionismo. Se la linea è questa, vedo nero per i lavori parlamentari, perché i missini sono 30, ben più forti dei già agitati 18 radicali. Io credo — è la conclusione pessimistica di Mamml — ette si andrà ad un regolamento parlamentare più duro e restrittivo e forse si rifaranno vive le tentazioni di modificare in senso maggioritario la legge elettorale». On. Bianco, lei è preoccupato per la nuova tattica missina? Il capogruppo democristiano è uno dei pochi che dimostra profonda stanchezza, costretto come è ad essere quasi sempre presente. «Chiederemo una applicazione più fiscale del nuovo regolamento. Si può andare ancora più alle spicce. Una nuova legge elettorale? No». Tra le novità di questo strano dibattilo sulle liquidazioni c'è anche la notizia che l'on. Greggi, ex de, ex missino, ora del gruppo misto, vorrebbe organizzare a Montecitorio una rassegna del cinema porno per documentare i parlamentari sul livello al quale è sceso tale tipo di spettacolo. Greggi ha chiesto r«auletta» dei gruppi alla Jotti, ma pare che non la otterrà. L'iniziativa ha comunque ravvivato un po' l'ambiente. In programma dovrebbero esserci gli spezzoni più arditi di «Pornografia campagnola», «Le ninfette ingorde» Alberto Rapisarda

Persone citate: Binelli, Carla Nespolo, Eliseo Milani, Jotti, Luciano Radi, Moietta, Nevol Querci, Oscar Mamml, Pazzaglia

Luoghi citati: Roma