Patrese speranza italiana a Mantecarlo

Patrese speranza italiana a Mantecarlo Nel Gran Premio di Monaco di Formula 1 nuova sfida tra i motori turbo e quelli normali di fronte a centomila spettatori Patrese speranza italiana a Mantecarlo Il pilota della Brabham a fianco di Arhoux (Renault) che ha conquistato la «pole position» - Giacomelli, con l'Alfa, in seconda fila, Pironi, con una Ferrari in ripresa, in terza - Ancora polemiche per i pesi irregolari sto Ieri 1 piloti Impegnarsi sino allo spasimo. Poteva già essere una giornata trionfale per la nazionale dei motori se il piccolo terribile Arnoux, proprio negli ultimi cinque minuti, non avesse soffiato la pole position a Riccardo Patrese e sospinto Bruno Giacomelli al terzo posto. Il pilota francese ha costretto gli avversari alla resa. La Renault Turbo è stata cronometrata in l'23"28, alla media di 143,168 l'ora: Incredibile in questo circuito «budello». Ovviamente si tratta del nuovo record del tracciato, che cancella quello (l'25"71) ottenuto lo scorso anno da Nelson Plquet con la Brabham. E' vero che nel 1981, in regime di monogomma Mlchelln, non c'erano pneumatici da qualificazione, ma è altrettanto vero che 2 secondi e mezzo In meno sono la dimostrazione di quanto progrediscano le vetture In fatto di velocita In curva. René Arnoux è convinto di poter vincere. Lo confortano la potenza della sua macchina e soprattutto l'elasticità del nuovo turbo preparato proprio per questa gara dalla Renault. Ma 11 francese dovrà subito guardarsi dagli attacchi di Patrese, che non nasconde, a sua volta, la speranza di un primo successo In Formula 1 dopo tanti anni di anticamera. Conta sulla sua Brabham con motore Cosworth, che è stata sempre competitiva in questa stagione, cosi come le Williams di Rosberg e Daly, anche se qui relegate in file arretrate. Nei primi posti si sono inseriti un Giacomelli In vena di rivincite (ma per l'Alfa Romeo è meglio parlare di un ruolo di outsider), l'altro pilota della Renault, Alain Prost, Nelle pagine seguenti altri servizi e foto sul Gran Premio di Monaco. ed un sorprendente Didier Pironi. Il quinto tempo della Ferrari (l'24"58) deve essere considerato ottimo per numerosi motivi. Primo, perché significa che problemi di sottosterzo emersi giovedì sono spariti, secondo — e questo è il fatto più Importante — perché 11 pilota è stato capace, in un momento cosi difficile, di mostrare una grande combattività. Si era detto nei giorni scorsi che Didier in passato aveva perso 11 confronto con Gilles Vllleneuve sul plano delle performances. Ora Pironi ha una splendida occasione per dimostrare che certe critiche non erano giustificate. La Ferrari, nei confronti delle vetture spinte da motori Cosworth, ha oggi un'altra carta favorevole per la solita questione del peso. Ieri nelle prove molte squadre hanno mandato in pista macchine più leggere dei 580 kg minimi consentiti, mettendosi poi in regola con rabbocchi d'acqua prima delle verifiche (e Frank Williams ha litigato con un commissario). E' quindi presumibile che oggi — con controlli più semplici e efficaci — queste stesse monoposto rendano meno di quanto non abbiano fatto nelle qualificazioni. 81 attende dunque una giornata italiana. Oltre a Pa trese e Giacomelli, che parto no In prima e seconda fila, l'attenzione si concentra su De Cesaris (settimo tempo) e Alboreto (nono). Il romano è stato svantagglato dalla rottura dell'alberino della distribuzione sulla sua Alfa da gara, 11 milanese, che aveva ottenuto il secondo risultato nelle prove libere, non ha no tuto ripetere l'exploit per un'uscita di pista con cedimento di una sospensione. Da Alboreto, comunque, non ci si intelligente. E' rimasto indietro Lauda, alle prese con una McLaren quasi inguidabile. Non sarà in gaiu l'Osella che non è riuscita a qualifi carsi con Jarier. La macchina dotata di un nuovo telaio è rimasta ferma lungo il circuito per una banale rottura (il filo dell'acceleratore) e con il «muletto» non c'è stato nulla da fare. Cristiano Chiavegato DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE MONTECARLO — Tutto passa, tutto si dimentica. La Formula 1, pur recando con sé un fardello di problemi e di polemiche, ritrova oggi in questo piccolo principato dove ha vissuto alcuni dei suoi periodi più gloriosi, un momento magico, quel successo che l'ha fatta diventare uno degli sport più popolari. Lo conferma il «tutto esaurito» (biglietti e posti-letto) che il G.P. di Monaco offre al tifosi. Almeno centomila spettatori per la gara, un giro d'affari di decine di miliardi: è un risultato che non si può contestare. E, bene o male, c'è anche il motivo agonistico, una lotta serrata, l'incertezza di una corsa sempre Imprevedibile. L'ultimo turno di prove ha vi¬ Monaco. Arnoux (sopra) ha conquistalo la noie posilion davanti a Patrese nelle prove del Gran Premio di Formula 1 (Tel.)

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