Una «schiarita» per i crediti italiani in Libia

Una «schiarita» per i crediti italiani in Libia Incontri a Roma di Jallud con Capria e Colombo per sbloccare quasi 1500 miliardi Una «schiarita» per i crediti italiani in Libia ROMA — «La Libia si è impegnata a far fronte a quella parte dei pagamenti alle aziende italiane su cui il governo di Tripoli non solleva obiezioni; il "nodo" dei crediti italiani contestati sarà invece sciolto in tempi brevissimi, il 28 maggio prossimo, nei colloqui che le delegazioni governative dei due Paesi avranno nella capitale libica». L'intesa — annunciata dal ministro per il Commercio con l'estero Nicola Capria — é sfato raggiunta nel corso dei colloqui che la delegazione libica, guidata dal «numero due» del governo di Tripoli, Jalloud, ha avuto mercoledì con i rappresentanti del governo italiano. Capria afferma che la delepn- zione italiana «ha resistito alla richiesta di affrontare la questione dei pagamenti dopo che l'Italia avrà ripreso gli acquisti di petrolio libico perché le due questioni sono distinte e la Libia è già in condizione di far fronte ai pagamenti». Nel corso dei colloqui è stato anche affrontato il problema del rifornimenti petroliferi: Capria ha detto che «il ministro dell'Industria pesante Muntasser discuterà con l'Eni sulla base di una proposta dell'ente italiano che consenta di individuare un meccanismo finanziario capace di sbloccare la situazione e di aprire, anzi, la possibilità di importare maggiori quantità di greggio libico». Della «questione Libia» si è occupato, sempre ieri, il ministro degli Esteri Colombo. Secondo Colombo là certezza che la Jamahiriyah Ubica farà fronte agli impegni finanziari presi con le aziende italiane che operano in Libia (dell'entità di circa 1500 miliardi, secondo i calcoli italiani) precede tutti gli altri aspetti della cooperazione economica tra Italia e Libia, e ne condiziona addirittura l'allargamento, auspicato anche da parte libica. Lo ha detto Colombo al suo collega libico Obeldi. Volontà del ministro Colombo è che la questione possa essere definita prima del colloquio che avrà oggi, sempre alla Farnesina, con il maggio¬ re Jalloud. A tale scopo il governatore Masellati si è incontrato ieri sera con il suo collega Ciampi, con il direttore generale degli Affari economici della Farnesina ambasciatore Bucci e con il direttore generale delle valute del ministero del Commercio con l'estero Mazzei. Compito dei quattro alti funzionari è di fare il punto della situazione creditoria delle aziende italiane, precisando quali sono i debiti libici che la Jamahiriyah deve pagare immediatamente, perché assolutamente non contestabili, e quelli sui quali ci può eventualmente essere una «verifica» da attuare ad opera di una commissione bilaterale entro la fine del mese

Persone citate: Bucci, Capria, Ciampi, Jallud, Mazzei, Muntasser, Nicola Capria