Presa la br che travestita da uomo uccise direttore sanitario a Milano

Presa la br che travestita da uomo uccise direttore sanitario a Milano In Lombardia arrestati sei terroristi della colonna Walter Alasia Presa la br che travestita da uomo uccise direttore sanitario a Milano Maria Rosa Belloli era ricercata per il delitto Marangoni (febbraio 1981) - E' stata sorpresa con un complice in una tenda sulle alture di Varese - Avevano armi e cinque milioni, forse provenienti dal sequestro Cirillo DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE MILANO — Le 8.10 di martedi 17 febbraio di un anno fa. In via Don Gnocchi, una tranquilla strada nel quartiere di San Siro, le Brigate rosse uccidono a fucilate Luigi Marangoni, direttore sanitario del Policlinico. Anche quel capitolo ora può considerarsi chiuso: tutti identificati gli assassini, otto mandati di cattura emessi dal tribunale, sei eseguiti, gli ultimi due l'altra mattina, in una zona di montagna presso Varese. Osserva il giudice istruttore Antonio Lombardi: «La colonna "Walter Alasia", gruppo al quale appartengono gli arrestati, è un'isola impermeabile. Difficile risalire da un personaggio a un altro, gli stessi militanti si conoscono soltanto per nome di battaglia-. Sarebbero un centinaio i terroristi del gruppo scissionista, ancora una settantina annidati a Milano. Monza. Lodi, Sesto San Giovanni: -E sparano tutti» assicura un inquirente. Presa Maria Rosa Belloli, 28 anni, originaria di Civldate al Piano, in provincia di Bergamo, un tempo studentessa di filosofia, clandestina da almeno tre anni, militante di Prima linea, compagna di vita — si dice — di Corrado Alunni e poi di Michele Viscardi; ha fatto parte di molte formazio ni clandestine, approdata alle Brigate rosse nel 1980. Preso Samuele Zellino. 23 anni, milanese, personaggio di punta del collettivo autonomo «Cesare Correnti». Lei un capo che conta, dicono gli inquirenti, che avrebbe fatto parte della direzione di colonna quando già, c'erano Vittorio Alfieri, che fu arrestato mesi or sono a Settimo Torinese, e poi Pasqua Aurora Betti, Nicolò De Maria e poi Roberto Adamoll, 22 anni, di Treviso, per 11 momento Introvabile. Sulle spalle di Maria Rosa Belloli tredici mandati di cattura, 11 primo, per banda armata, firmato dal giudice istruttore Guido Galli, assassinato da PI il 19 marzo 1980 In un corridoio dell'università, e molti parlano di -responsabilità morale» della ragazza nelle azioni compiute dalla «Walter Alasia»: tutta una serie di delitti, di ferimenti, di sequestri, la storia violenta della Milano Investita dal terrorismo. Ma per l'omicidio Marangoni 11 concorso è reale: sarebbe stata lei. vestita da uomo, il terrorista d'appoggio al killer che sparò sul medico del Policlinico; e sempre lei la cameriera dell'ingegner Renzo Sandrucci, dell'Alfa Romeo di Arese, sequestrato il 3 giugno '81 e rilasciato due settimane dopo. Il volto anonimo del terrori- sta che freddò Marangoni, semlnascosto da una barba biondiccia e da un cappello floscio all'Inglese tirato sugli occhi sarebbe dunque quello di Samuele Zellino. che 1 compagni di brigata conoscevano soltanto come «Lucio». Dice 11 magistrato Inquirente: -Sono stati riconosciuti con certezza assoluta da parte di alcuni testi». Il mosaico di quel gruppetto di assassini viene completato. C'era, sostengono gli inquirenti, anche Michele Galli, che faceva da «appoggio» su una «Ritmo» rubata alcuni giorni prima: operalo alla Nestlè, quel pomeriggio andò regolarmente al lavoro; c'erano De Maria, operalo alla Breda, che corse in fabbrica dopo l'agguato e arrivò in ritardo; Adamoll, Alfieri, Aurora Betti ed Ettorlna Zaccheo, che era un'Infermiera del Politecnico, entrata allora in clandestinità e non ancora catturata. La lunga strada del terrorismo di Maria Belloli e Samuele Zellino si è arrestata l'altra mattina su una montagna di novecento metri, presso Albese In Cassano, alle spalle di Varese. Avevano piantato una tenda canadese e 11 si nascondevano, a poche centinaia di metri da un poligono militare. In quella tenda, alle 11,30 di martedì, i carabinieri 11 hanno sorpresi. Una camminata di tre quarti d'ora dal paese al fianco del monte, su una mulattiera difficile, ha condotto gli uomini della controguerriglia al terroristi. Ma quando sono arrivati i carabinieri in quel bosco? E' verosimile che già dal giorno prima, quando 1 due erano giunti con sacchi sulle spalle, gli uomini dell'antlguerrlglla li tenessero sotto controllo. Forse avevano atteso la notte nella speranza che giungesse qualche altro clandestino. Poi c'è stata l'irruzione: per qualche minuto, dopo l'Intimazione di resa, 1 terroristi sono rimasti al coperto; quindi sono usciti, le mani sopra la testa. •Siamo prigionieri di guerra», hanno detto e hanno aggiunto di far parte della 'frazione delle Brigate rosse - partito della guerriglia». E* la corrente che forse più si avvicina al «movimentisti» che avevano nel criminologo Gio vanni Senzanl 11 leader: 11 gruppo, tra le altre cose, se questrò l'esponente de napo letano Ciro Cirillo. Nella ten da 1 carabinieri hanno trovato tre pistole, cento cartucce e cinque milioni circa e qualcu no ha accennato che poteva essere parte del riscatto pagato per Cirillo, ma 1 numeri di serie di quei soldi non furono mal annotati, e quindi quel denaro non si troverà più. Poi c'erano documenti, fra 1 quali un opuscolo di centodieci pagine datato aprile 198?, Intitolato: -Brigate rosse - l'unica storia possibile. Con questa formazione sociale si chiude la preistoria della società umana e inizia la storia della transizione al comunismo». Il brigatista ha detto il proprio nome e cognome, la ragazza aveva un documento falso e si è rifiutata di fornire le generalità: l'hanno riconosciuta dalle fotografie. La settimana prossima saranno processati a Como per 11 docu mento falso e il possesso di armi. Vincenzo Tessandori Maria Rosa Belloli