Un computer in redazione di Piero Bianucci

Un computer in redazione CHE COSA CAMBIA NEL MONDO DELLA STAMPA Un computer in redazione Sociologi e giornalisti discutono le nuove tecnologie - La macchina non deve essere mitizzata né demonizzata - Aiuterà senza mutare la filosofia della professione Ci sono poche date fondamentali nella storia dell'informazione scritta e tutte corrispondono a eventi tecnologici all'inizio modesti ma divenuti in breve rivoluzionari. Nel 14^6 Gutenberg inventa i caratteri mobili. Nel 1884 Mergenthaler costruisce la prima linotype e nasce la composizione meccanica. Nel 1943 all'Università di Pennsylvania incomincia a funzionare Eniac, progenitore dei moderni calcolatori elettronici. I transistor, i circuiti integrati e infine i microprocessori hanno fatto il resto. In | un microprocessore grande come un bottone oggi è possibile stipare le funzioni • : centomila transistor. Osi .'elot tronica è entrata con prepo tenza nei giornali e la ìotocomposlzlone ha esiliato piombo. La svolta storica, in molti Paesi è già avvenuta. Tutte le tecnologie possono essere liberatrici o schiavizzanti. Dipende dal modo con cui si usano. Come cambia la figura del giornalista con la nascita della «redazione elettronica»? Quali giornali usciranno da un sistema editoriale fondato sui calcolatori? Muterà anche 11 carattere (e il potere) dell'informazione? Rispondono a queste domande due sociologi. Filippo Barbano e Carlo Marietti, il vicedirettore del Corriere della Sera Barbiellinl Amidei e Pierangelo Coscia, redattore capo de La Stampa, in un libro appena pubblicato dall'editore Franco Angeli: Nuove tecnologie: sociologia e informazione quotidiana. La prima metà del llDro è dedicata agli aspetti sociologici, la seconda a quelli tecnologici. Forse una struttura rovesciata sarebbe* stata più utile per il lettore. Prima di valutare gli effetti «culturali» che la redazione elettronica potrà avere è infatti opportuno vedere come questa redazione è organizzata e come si pone il nuovo rapporto giornalista-macchina. E', questo, il tema sviluppato da Coscia. Nei giornali fotocomposti dell'ultima generazione tutte le notizie vengono trasformate in codice binario e memorizzate in un potente calcolatore centrale. I redattori possono richiamarle sui loro ter¬ minali, modificarle, titolarle, scrivere i propri articoli e inviarli in «memoria». Il calcolatore provvede, In tempi bre. 'sslmi, a sfornare pezzi e titoi. pronti per l'impaginazione. Scomparsa la tradizionale mediazione dei poligrafici, i giornalisti dialogano dunque direttamente con le macchine che confezionano il prodotto giornale. E si pongono nuovi problemi sul controllo dell'informazione, sulla stessa gerarchia redazionale. La macchina può esaltare la responsabilità e quindi la professionalità del redattore, oppure quella del caposervizio, o anche accentrare nella direzione ogni potere. Barbiellinl Amidei. in sostanziale accordo con Barbano e Marietti, rifiuta l'immagine di un giornalista che sia solo un media man, un operatore dell'informazione che si lascia condizionare dal mezzo che usa come l'operalo subisce il ritmo della catena di montaggio. Al contrario, le nuove tecnologie possono segnare un momento di crescita professionale, un'occasione per impadronirsi più a fondo dei meccanismi dell'informazione sfruttando le risorse di velocità e di efficienza del computer. Una conclusione? Il calcolatore in redazione non deve essere né mitizzato né demonizzato. Esso offre l'opportunità di fare giornali migliori sul piano informativo e più economici, ma non muta nella sostanza la filosofia dell'informazione. Nuove tecniche sono già in 'agguato, e non passano per la carta stampata. La telematica — ricorda Coscia — sta per trasformare il televisore domestico in un terminale di banche dati, il teletext, e i satelliti televisivi commerciali presto Invaderanno 11 pianeta con un flusso di informazioni maggiore di quello che possia mo assorbire. Il rumore dei troppi messaggi rischia di prevalere sul messaggio. Il computer in redazione è l'arma che può salvare la funzione e 11 prestigio della carta stampata dall'assalto del vi deo. Giornale e televisore, entrambi fondati sull'elettroni ca, combatteranno almeno ad armi pari. Piero Bianucci