Allo sportello dell'Usl candidato alle acque
Allo sportello dell'Usl candidato alle acque Allo sportello dell'Usl candidato alle acque Cosi lei avrebbe bisogno di cure termali? Ma è già andato dal suo medico di base? Ce l'ha i moduli compilati? Non sarà, per caso, convenzionato anche con l'Inail o l'Inps, vero?». La raffica di domande ravviva, per un attimo, l'impiegato dietro lo sportello dell'Usi. In un primo momento ci assale 11 dubbio di essere caduti in un ennesimo labirinto burocratico con tanti saluti alle sospirate terme. In realtà, poi, si scopre che il meccanismo per le cure più naturali che esistano, è molto semplice e anche più rapido di «prima». Prima cioè della riforma del servizio sanitario. In sostanza, oggi, per questo particolare tipo di cure basta andare dal proprio medico che, dopo la visita, prepara i documenti da presentare all'Unità sanitaria di apparte nenza. Quest'ultima rilascia subito l'Impegnativa da consegnare quando ci si presenta allo stabilimento termale convenzionato (lo sono quasi tutti) in cui si desidera essere ospitati. Quali le differenze da pri ma? Innanzitutto, un notevo le risparmio di tempo. Il citta dino bisognoso di cure terma11, prima della riforma, oltre alla visita del proprio medico di fiducia e dopo almeno un palo di settimane dall'aver presentato la domanda, dove va subirne una seconda dal medico della mutua. -In questo modo si è etimi nato un inutile doppione — spiegano all'Usi —. La visita del medico della mutua aveva un duplice scopo: stabilire la reale necessità di cure termali e, nello stesso tempo, sconsigliarle a chi aveva delle controindicazioni fisiche. Un esame cui sarebbe poi stato nuovamente sottoposto dallo staff sanitario dello stabilimento termale. Inoltre, molte volte, il medico di fiducia, piuttosto di negare un "favore" al malato-cliente, gli rilasciava ugualmente l'autorizzazione tanto poi era la mutua a negargliela, oberando così di inutile lavoro l'assistenza pubblica». Un altro grande vantaggio è che la domanda per usufruire di cure termali oggi è possibile presentarla In qualsiasi momento dell'anno mentre, una volta, erano stabilite delle date ben precise, In genere febbraio o marzo. «Si assistevano a scene incredibili — dicono gli addetti al lavori —. In concomitanza delle scadenze annuali, gli uffici della mutua erano assediati da decine di persone che chiedevano informazioni. Oggi questo non succede più, è diventato tutto molto automatico e veloce». Ma non sono comunque tutte rose e fiori. Le restrizioni poste dalla riforma sono poche ma fondamentali. Infatti, se una volta moltissimi avevano la possibilità di usufruire di un certo periodo di congedo dal lavoro per sottoporsi alle cure termali, oggi questo non è più possibile. Il periodo da trascorrere alle terme bisogna compensarlo con i giorni di ferie — dicono all'Unità locale —. Succedeva spesso che molti cittadini allungassero le vacanze con altri 15-20 giorni ai bagni. Oggi questo non è più possibile». Inoltre, se prima c'era una certa libertà nell'abblnare le cure «passate» dalla mutua con altre analoghe fornite da paralleli enti di assistenza per cercare di ridurre al minimo, se non eliminare del tutto, le spese di soggiorno, ora questo non è più possibile. «Copia di tutti i documenti che vengono consegnati allo stabilimento termale tornano nelle Usi di appartenenza del malato. In questo modo è possibile controllare se il paziente ha presentato più autorizzazioni, per esempio dell'Inps o dell'Inali. Se ci accorgiamo di ciò, preghiamo il cittadino di rinunciare ad una delle due assistenze». Nessun cambiamento sostanziale per quanto riguarda le limitazioni delle cure. Precedentemente, la legge stabiliva che non si potesse usufruire di più di tre cicli di cure termali ogni cinque anni ma. la stessa legge, garantiva altre cure «in caso di necessità». Oggi, è praticamente la stessa cosa: «Se il legislatore — dice una circolare alle Usi della Regione Piemonte — ha ritenuto di garantire la continuità delle prestazioni economiche accessorie, non può che aver tenuto conto delle specificità dei bisogni terapeutici, specificità che — in mancanza di una esplicita previsione limitativa — sarebbe incongruo disattendere sul piano sanitario, ridimensionando il livello delle prestazioni idro-termali».
Luoghi citati: Piemonte
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