Cuochi si diventa

Cuochi si diventa Saper spendere Cuochi si diventa Come per qualsiasi altro mestiere, la passione non basta, occorre la scuola - Qualche assaggio le, perché si può avere passione per la cucina, senza per questo possedere l'abilità del mestiere. OH istituti alberghieri statali, in questi ultimi anni, traboccano di iscrizióni, segno evidente di un interesse maggiore da parte dei giovani e di una ricerca di professionalità. Quello di Torino, nei suoi vent'annl di vita, vanta al suo attivo 327 diplomi di cucina. 478 diplomi di sala e bar, 638 diplomi di segreteria, perché un ristorante o un albergo hanno bisogno anche di esperti in contabilità. E tra i diplomati usciti dalla scuola torinese se ne trovano alcuni di buon nome e di buona fortuna, uno a Toronto possiede due locali di proprietà, altri lavorano con successo negli Stati Uniti e nei Paesi d'Europa. Chi sceglie 11 corso di cucina, naturalmente, decide di Indossare U cilindro bianco sul grembiule e di svolgere il suo lavoro accanto al fornelli. Una prova di quello che Imparano a scuola, i ragazzi la danrio nel saggio di fine anno. Il menù presentato dall'Istituto alberghiero di Torino pochi giorni fa comprendeva: antipasti alla piemontese con galantina di coniglio in gelatina e spuma di tonno e vitello, vol-au-vent ai funghi, cipolle e zucchini ripieni, «subric» al noccioli di pesca; agnolotti, gnocchettl di ortiche, risotto con le rane; filetti di pesce persico in salsa di acetosella; sotto filetto alla monf errlna con salsa tartufata, pesche ripiene alla fiamma. Per renderci conto della bravura del ragazzi, ecco qualche assaggio. Per i «subric» occorrono: mezzo litro di latte. 100 gr di farina. 20 gr di zucchero, profumo di vaniglia e di limone, dieci noccioli di pesca (l'interno) pestati, 100 gr di amaretti pestati. Stemperare la farina in una parte del latte; nel latte rimasto far bollire

Luoghi citati: Europa, Stati Uniti, Torino