Mais: con i prodigiosi ibridi si fanno due raccolti l'anno

Mais: con i prodigiosi ibridi si fanno due raccolti l'anno PRODOTTI PER I CAMPI Mais: con i prodigiosi ibridi si fanno due raccolti l'anno BRESCIA — // mais sta diventando in Italia una coltura di sempre maggior interesse. Lo scorso anno ne abbiamo raccolti circa 73 milioni di quintali, con un aumento del 13% sull'80 (64,4 milioni). Anclve la superficie destinata a mais, 998 mila ettari, è aumentata (+5,9%) con una resa per ettaro di 73 quintali (+6,5%). Le importazioni sono state di 24 milioni di quintali (—13J% rispetto all'SO) mentre le esportazioni hanno raggiunto 1470 mila quintali (+86J3%). L'attenzione è oggi rivolta al miglioramento genetico le cui finalità possono riassumersi nel raggiungimento dei seguenti obiettivi: aumento del livello produttivo; riduzione della vulnerabilità delle piante alle avversità e agli attacchi parassitari; conferimento alla pianta di caratteristiche ottimali di portamento per facilitare la meccanizzazione delle operazioni colturali. Le nuove acquisizioni della ricerca nel settore della genetica, della fisiologia e della fitopatologia consentono già oggi delle previsioni ottimistiche sul futuro della maiscoltura. Cosi è emerso dai lavori di un simposio organizzato a Brescia dall'Istituto speri¬ mentale per la cerealicoltura di Roma con la collaborazione della Camera di commercio, industria, agricoltura e artigianato di Brescia, e al quale hanno partecipato quasi 200 ricercatori e scienzia ti italiani. Il progetto finanziato dal ministero dell'Agricoltura e foreste su «Intervento genetico, fisiologico ed agrotecnico per il miglioramento della produttività del mais in Italia» è quinquennale e si avvale della legge 984/77 cosiddetta Quadrifoglio; esso è articolato su due grandi linee. Esiste un sotto-progetto che riguarda soprattutto il Nord, con interventi genetici e fisiologici per il miglioramento della produttività del mais. Specificamente si interessa di mais per trinciato e mais per seconde colture. Il sottoprogetto del Centro-Sud riguarda sperimentazione agronomica e miglioramento genetico relativo ai cereali estivi da granella (mais, sorgo). Come ha detto al simposio il direttore dell'Istituto sperimentale per la cerealicoltura. Angelo Bianchi, «la necessità, di sforzi notevoli nella ricerca maidicola è ovvia Da oltre trentanni la produttività per ettaro del mais italiano aumenta in media di un quintale di granella per ettaro l'anno; si è passati infatti dai 35 q/ha degli Anni 50 al 70 q/ha di media di questi ultimi anni, sempre calcolati dal milione (circa) di ettari di maiscoltura da granella; 11 che dice che in realtà abbiamo parecchie migliaia di ettari che producono pO-100 quintali per ettaro, ma altrettante migliaia che ne producono ancora 40-50». Secondo Bianchi, uno sferzo particolare deve essere fatto per alzare i livelli produttivi anche per le aree cosiddette marginali. Siccome, poi, la superficie di terra buona si va riducendo sempre più per 11narrestabile urbanizzazione, bisognerà estendere le aree in cui, al raccolto del cereale vernino-primaverile (come frumento, orzo), dobbiamo far seguire subito un secondo raccolto di mais, da raccogliere a fine settembre prima di riseminare il cereale vernino-primaverile. Ecco dunque un'altra finalità precisa del programma. Ma, naturalmente, non dovunque il mais può andar bene, specie se scarseg- ' già l'acqua. La terza importante finalità del programma è l'alternativa mais-sorgo, soprattutto nel Centro-Sud. *

Persone citate: Angelo Bianchi

Luoghi citati: Brescia, Italia, Roma