Mini-sciopero generale il 28 maggio di Gian Carlo Fossi

Mini-sciopero generale il 28 maggio Risposta di Cgil-Cisl-Uil alla posizione di Confindustria e Intersind sui contratti Mini-sciopero generale il 28 maggio La proposta, quattro ore di fermata, sarà presentata al direttivo sindacale che si riunirà lunedì e martedì - La protesta decisa soprattutto per premere sulle controparti, più che per rilevare alcune inadempienze e incertezze del governo - Lo sciopero nel Centro-Nord non riguarda la Confapi - Insufficiente per Lama l'impegno, dei ministri per il Sud, «interessanti» le iniziative su investimenti e «fiscal drag» ROMA — Un mini-sciopero generale di quattro ore per il 28 maggio sarà proposto dalla segreteria della Federazione Cgil-Cisl-Uil al direttivo, riunito a Roma il 17 e il 18, per dare una risposta ferma all'atteggiamento negativo della Confindustria e dell'Interslnd-Asap sulla questióne dei contratti, più che per protestare contro alcune inadempienze e incertezze del gover- no" Cosi ha deciso ieri la segreteria unitaria dopo aver valutato i risultati parzialmente positivi del lungo confronto svoltosi venerdì con il (governo ed aver constatato che la Confindustria non intende ritirare la richiesta pregiudiziale per un accordo globale sul costo del lavoro prima di aprire i negoziati sul rinnovi contrattuali. Nel Centro-Nord lo sciopero riguarderà tutte le industrie aderenti alla Confindustria e àll'Interslnd-Asap, ma non quelle associate alla Confapi, con un «distiguo» che vuol marcare 11 valore determinante attribuito dal sindacato alla disponibilità delle controparti sul terreno dei contratti; al Sud, invece, non si prevedono eccezioni né per la Confapi, né per la Confagricoltura, che saranno ugualmente coinvolte nell'agitazione. 'Tuttavia — ha precisato il segretario generale della Cgil, Lama — il direttivo dovrà decidere se escludere o no dallo sciopero i lavoratori delle aziende aderenti ad associazioni che, nel frattempo, dovessero deliberare l'avvio delle trattative». Cioè, ha detto più esplicitamente Benvenuto, «se Intersind e Asap tratteranno, verranno escluse come la Confapi». Ma 11 «parlamentino sindacale», ha rilevato Crea della Clsl che farà la relazione a nome della segreteria, dovrà considerare altri aspetti e modalità. Anche se la proposta ufficiale sarà di quattro ore per tutti, il direttivo potrà portare la durata ad otto ore, in particolare nel Mezzogiorno, secondo i «pacchetti» di agitazioni già programmati dalle categorie industriali. In questo caso, secondo Crea, si potrebbe organizzare una manifestazione a Roma per «sottolineare la centralità delle questioni del Mezzogiorno e dell'occupazione, con l'intervento pure dei "cassintegrati" del Nord». «Sarebbe un'occasione — ha osservato Vigevani della Cgil — per richiamare la necessità di un impegno di tutto il movimento sindacale su tale fronte, ma valorizzando l'apporto dei lavoratori meridionali, con l'obiettivo di acquisire risultati certi su tutto ciò che nella proposta del governo, pur apprezzabile, ancora non c'è». Lo stesso Lama ha chiarito la linea del sindacato nei confronti del governo. «Ci sono cose interessanti — ha affermato — in ciò che Spadolini e i ministri economici ci hanno detto venerdì sul fisco ed anche sul programma complessivo degli investimenti, ma riteniamo insufficiente l'impegno per il Sud e c'è un punto interrogativo circa la realizzabilità dei programmi. Inoltre non siamo del tutto tranquilli per l'impegno alla trattativa nel settore delle Partecipazioni statali». Quindi, ha incalzato Sambucini per la UH, con il minisciopero generale «si rafforza l'esigenza della mobilitazione contro il rifiuto della Confindustria ad aprire i negoziati, cosi come si sottolinea la priorità decisiva delle azioni di sostegno e di sviluppo dell'occupazione e della produzione nel Mezzogiorno». Da tutti è stato riconosciuto che il governo ha mantenuto quanto promesso per il recupero del «fiscal drag». Il ministro delle Finanze, Formica, presenterà al prossimo Consiglio del ministri un disegno di legge di sei articoli, che prevede sia la prima (2050 miliardi) che la seconda fase (2850) di sgravi fiscali. La seconda fase scatterà con una riduzione d'Imposta sul reddito delle persone fisiche « qua/ora .Trflfc-. spone il provvedimento ancora coperto da riserbo — sia raggiunto l'obiettivo di generale interesse di contenere l'inflazione entro il tetto del 16% più una quota pari al 50%,dell'aumento di produttività del sistema»; ma scatterà ugualmente -quando il tetto sia superato dal tasso di inflazione ma non dalle variazioni delle retribuzioni». Mentre la prima fase 1982 ripete gli sgravi già approvati per 111981, la seconda aumenta ulteriormente la detrazione per il coniuge a carico (da L. 180 mila a L. 240 mila), eleva ancora le detrazioni per produzione del reddito (da L. 240 mila a L. 300 mila e da L. 258 mila a L. 318 mila), riduce del 3% l'imposta lorda fino allo scaglione di L. 30 milioni di reddito complessivo. Gian Carlo Fossi

Persone citate: Crea, Formica, Lama, Spadolini, Vigevani

Luoghi citati: Roma