Gli extraterrestri sono più forti

Gli extraterrestri sono più forti COLLOQUIO CON FRED HOYLE, LO SCIENZIATO DELLA «VITA DALLO SPAZIO» Gli extraterrestri sono più forti «Siamo circondati da intelligenze superiori alla nostra», afferma il celebre astrofisico - Comunicheremo con loro attraverso «angeli al silicio» - A 57 anni ha lasciato l'osservatorio di Cambridge «per fare l'eremita» - Come continua ricerche e battaglie per difendere la sua stupefacente teoria: l'universo non è prodotto di cause naturali FIRENZE — Arrivato alla stupefacente conclusione che l'universo non è il prodotto di cause naturali, ma piuttosto il teatro di azioni proprammate da intelligeme superiori, l'astrofisico Fred Hoyle si è ritirato, a soli 57 anni, cioè dieci anni prima dell'età pensionabile, a vita privata. E' stata una decisione autonoma e meditata. Miprecisa nel corso di questa intervista che nessuno lo ha costretto, né direttamente, né indirettamente. Però il direttore del prestigioso osservatorio astrofisico di Cambridge non poteva professare tesi tanto contrastanti con le più elementari convinzioni dei colleghi. La vocazione stessa della' scienza è di spiegare i fenomeni in base a cause naturali. Questo fa parte, tacitamente, del contratto intellettuale, morale e sociale del ricercatore scientifico con le istituzioni, con i colleghi e con la ragione scientifica, almeno còme la si intende dal secolo dei lumi in poi. Non si dice, appunto, « scienze naturali»? Dimissioni sacrosante, quindi, dalla carriera regolare. Ora Sir Fred si definisce un eremita: «Intendiamoci, un eremita con elettricità, acqua corrente, telefono e impianto di riscaldamento». Lasciato il Saint John's College e l'osservatorio, Sir Fred è tornato alla sua natia Regione dei Laghi, al Nord dell'Inghilterra, vicino al confine con la Scozia. Dal suo eremo ha scritto un libro intitolato Evolution from Space. insieme al collega Chandra Wickramasinghe. Corredato, da calcoli statistici, da grafici, da analisi molecolari di sostanze viventi, pre-viventi, quasi-viventi e magari-viventi, il libro 3i legge con piacere e con sobbalzi. Qui a Firenze, nel corso di un dibattutissimo convegno indetto dal Centro fiorentino di storia e filosofia della scienza, Hoyle e Wickramasinghe si sono sottoposti al fuoco di fila dei colleghi. Per provare le loro tesi avevano mobilitato il paleontologo tedesco Dieter Pflug, armato di una splendida serie di diapositive a colori che mostrano tracce di microorganismi (viventi?) rivelate in rocce antichissime e in meteoriti di ieri e di oggi, approdate ai quattro angoli della Terra.. Pflug a parte, ci si è accorti presto di essere al di fuori della scienza quale ordinariamente la si pratica e la si professa. Batti, ribatti e controbatti sembrava di essere sempre al punto di prima. Per dirla con Hilary Putnam, se tutto è acqua, inutile tenderti un asciugamano: sarà acqua anch'esso! Se metafisica è, che metafisica sia. Vado a trovare Hoyle nella sua pensione, spenti gli schiocchi del dibattito, e cerco di capire quale scintilla lo animi veramente. Mi indica, abbracciandole con un gesto, le colline di Firenze: «Un marziano che cercasse di spiegare queste forme, questi vigneti e queste ville partendo solamente dalle forze naturali, non ci arriverebbe mai. Queste colline sono cosi perché vi sono degli artefici umani che cosi le hanno volute e fatte. In cosmologia e in biologia la situazione è la stessa. Le spiegazioni in base a fattori naturali, chimici, fisici e ecologici non sono sufficienti. Negli ultimi anni sono arrivato alla conclusione che la vita è di provenienza extraterrestre e che slamo circondati da intelligenze superiori alla nostra. La cosmologia è incapace di spiegare come nasce una stella e come evolve 11 cosmo. In fisica si sono ottenuti ottimi risultati, ma la fisica è fatta sulla Terra. Fuori della Terra, in astrofisica, l'unico risultato affidabile sono le reazioni nucleari all'interno degli astri Una goccia nel mare del problemi cosmologici». Hoyle è stato il principale sostenitore della cosiddetta teoria dello stato stazionario, opposta a quella detta del big bang, oggi prevalente: Quest'ultima contempla un evento iniziale, ben datato, di natura esplosiva ed espansiva, dal quale proviene tutto l'universo. «Un'ipotesi ridicola, mi precisa Hoyle, un'idea veramente mistica. Il termine big bang l'ho conlato lo stesso, negli Anni Cinquanta, durante un'intervista alla Bbc. Ma io usai questa espressione per scherzo. Mi venne in mente cosi, senza tanto rifletterci. E pensare che ha avuto tanto successo e che la si trova oggi sui testi e sulle riviste specializzate. Non me lo sarei mai aspettato! Ad ogni modo la controversia tra teorie cosmologiche rivali, stato stazionario e Wflr bang, ora sembra arrivare a una sorta di compromesso, come spesso succede. Il big bang potrebbe essere stato un episodio entro una storia molto più antica. Si può pensare a un compromesso. L'universo è infinitamente più antico di quanto non si voglia oggi ammettere. Esso è molto più complesso, più dinamico e più programmato di quanto si crede comunemente. La vita è uno dei processi caratteristici del cosmo, cosi come lo è l'intelligenza. Solo 1 biologi possono credere alla unicità della vita sulla Terra. E' naturale, sono stati abituati a scuola a pensare solo In termini interni alla Terra. E' un'ipotesi assurda e contrarla a tutto ciò che sappiamo». Più che dai problemi cosmologici, comunque, Sir Fred è oggi occupato dal problema di Sant'Agostino: se Dio è onnipotente e onniveggente, come si spiega l'esistenza del male? Questa mi appare, infine, come la vera fonte delle implausibili teorie di Hoyle. «Nessuno ha risolto 11 paradosso di Sant'Agostino. In effetti esso non è risolvibile. L'unica soluzione conforme ai fatti è che l'intelligenza ordinatrice superiore non è affatto onnipotente, né onniveggente. Anzi, tutto sembra dimostrare che l'inseminazione della Terra dallo spazio con germi patogeni e spore di vita ha avuto inizio circa quattro miliardi di anni fa perché l'intelligenza ordinatrice superiore si trovava in serie difficoltà. Essa ha dovuto trasmigrare altrove e cercare di ricostruirsi pezzo per pezzo, partendo da spezzoni di Dna e dal materiali disponibili. C'erano 1 composti del carbonio, sul quali si basa la vita terrestre, e quelli sono stati impiegati. Altrove la vita e l'intelligenza saranno basate sul silicio. In questi anni, costruendo i circuiti miniaturizzati, le chips di silicio, ci slamo accorti della loro intrinseca superiorità. Magari noi stessi siamo una tappa intermedia In un lun- gaissimo ciclo cosmico di riproduzione dell'Intelligenza basata sul silicio». Per Sir Fred non vi è dubbio che l'intelligenza superiore che ordina e governa il cosmo è abbastanza simile alla nostra, in quanto la nostra ne è una delle fasi possibili. Noi siamo una tappa di questo programma più ampio e più complesso. «Pensiamo a Michelangelo. Cosa ha In comune con 11 suo tempo? Quasi niente. Un salto qualitativo che nessuna teoria dell'evoluzione può spiegare. Nemmeno possiamo spiegare l'Improvvisa illuminazione di un fisico o di un matematico che trova in pochi secondi la soluzione a un problema che lo assilla da anni, o da decenni». Azzardo una domanda: Hoyle crede alla comunicazione diretta con queste intelligenze cosmiche? Dietro i suoi occhiali non batte ciglio. SI. è possibile. Però l'idea di una comunicazione tra l'uomo e l'intelligenza suprema è folle. Occorrono livelli intermedi. Rincalzo: le gerarchie angeliche? Hoyle crede ai Cherubini é ai Serafini, ai Troni e alle Dominazioni? Qualcosa di simile, ma sema le alte fatto di silicio o materiali ancora più adatti. «Oggi noi cominciamo, appena a manipolare 1 geni. Tra qual¬ che miglialo di anni potremmo aver talmente progredito nell'ingegneria genetica da inviare organismi programmati nello spazio, su opportuni vettori. Noi stessi appariremmo come degli angeli super-intelligenti a degli esseri rimasti a stadi meno evoluti della tecnica». In sintesi, questa è la laica religione dell'illustre cosmologo. Pigmalione miniaturizzato e inviato in lontani mondi tramite meteoriti e comete, in modo da dare origine, nella pienezza dei tempi, a nuove forme di vita. La metafisica, cacciata dai portoni delle accademie scientifiche, ora ci rientra a fiotti dalle finestre. Sir John Eccles crede nell'anima, Francis Click crede anche lui alla panspermia, Sir Fred Hoyle crede alle gerarchie angeliche, o giù di li. Che sta succedendo? Sono tutti scienziati patentati. Sono le prime timide rondini di una primavera mistica a venire? L'amico Toraldo di Francia mi suggerisce una, spiegazione gerontologica, a base di colesterolo e ispessimento delle arterie. Per Sir Fred anche questa sarebbe una prova della superiorità di una vita basata sul silicio. M. Piattelli Palmarini Fred Hoyle quand'era direttore dell'osservatorio di Cambridge '

Luoghi citati: Cambridge, Firenze, Inghilterra, Saint, Scozia