Petroliere nega «Non so niente»

Petroliere nega «Non so niente» Processo contro la (renerai Oil Petroliere nega «Non so niente» E' Luigi Masnata, titolare con il figlio (latitante) dell'azienda di Leinl - Soldi alla Finanza «Contrabbando? Ne ho sentito parlare solo quando è scoppiato lo scandalo, ma l'azienda, la General Oil Company, l'avevo ceduta in affitto cinque anni prima, nel 72, a mio figlio Sergio. Di quello che è avvenuto nel deposito di Leinl non so nulla». Luigi Masnata, 66 anni, ritenuto dall'accusa (assieme al figlio Sergio latitante) l'organizzatore del traffico di gasolio ieri ha negato tutto davanti ai giudici della seconda sezione penale (pres. Capirossl, pm Pepino, cane. Zappia). Presidente: •Ma alcune persone hanno sostenuto che lei ha continuato ad essere l'amministratore di fatto della società». L'imputato, difeso dagli avvocati Zaccone e Giordanengo, ha ribattuto deciso: «JVon è vero niente». Ha ammesso: -Mio figlio mi disse, ma solo nel 78, che aveva dovuto versare 150 milioni alla Guardia di Finanza». Hanno negato tutto anche i funzionari dell'Utif (Ufficio tributarlo imposta di fabbricazione) Antonio La Rosa (difeso dagli avv. Zancan e Balosso) e Fiorano Semprini (avv. Accatlno) e l'ex maresciallo della Finanza Aldo Setti (avv. Pastore). Alcune ammissioni sono giunte da Giuseppe Mancini, IIIIMIIMIIL![llt>IIII1IMII(lllli1IIIMItMIIII^IIII industriale lombardo, titolare ' con Andrea Cazzanlga (latitante) di varie società, alcune delle quali servivano soltanto a coprire 11 contrabbando della «General Oil Company» dei Masnata. Ha precisato l'Imputato (difeso dall'avv. Morra): «Con Sergio Masnata ci incontravamo al Pavesi sull'autostrada, gli vendevo i documenti falsi. Io tenevo poi i contatti con ufficiali della Finanza e funzionari dell'Utif di Milano e Roma, non di Torino». Aurelio Alecci (avv. Mussano), ritenuto dall'accusa braccio destro di Luigi Volpara, il titolare deceduto della «Caltor» di Collegno: «Non sapevo che ci fosse quel giro colossale. Sono stato ingannato da Volpara. Solo nel febbraio 76, quando è arrivata la Finanza, ho capito che c'era un giro fittizio di carta». Presidente: «Ma lei ha firmato migliaia di quei documenti fasulli». Imputato: «Non sapevo dove finivano». Ha Insistito il presidente: « Volpara prima di morire ha ammesso le sue reponsabilità e ha detto che lei dal 75prese le redini del contrabbando, indicando anche le percentuali sulle imposte evase che le toccavano». Alecci ha negato. Il processo continua oggi. IIIIItllllltIMIMIt IMIIKlIIMItUiMIKIMUtllllll

Luoghi citati: Collegno, Milano, Roma, Torino, Volpara