Tempesta nelle sale degli Uffizi di Giuseppe Fedi

Tempesta nelle sale degli Uffizi Manca personale, custodi in agitazione, orari di apertura ridotti Tempesta nelle sale degli Uffizi Occorrono cinquanta nuovi dipendenti: due funzionari del ministero promettono che arriveranno • Chiesto l'impegno di Scotti - Il problema dei turni e le rivendicazioni economiche - Molti turisti rinunciano alle visite DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE FIRENZE — « Basterebbe che Scotti si impegnasse a pubblicare al più, presto il bando di concorso regionale per assumere i cinquanta custodi e tutto tornerebbe normale-, afferma l'assessore comunale alla Cultura, Fulvio Abboni. E' 11 segnale atteso dal settantotto sorveglianti degli Uffizi, in lotta da oltre un mese per capovolgere una situazione insostenibile, provocata dalla carenza di personale. Se il ministro risponde si, sono pronti a interrompere le agitazioni che hanno ridotto a mezza giornata l'orario d'apertura della Galleria, costringendo migliaia di turisti a rinunciare a un insostituibile appuntamento con l'arte. Qualcosa, in effetti, si è mosso. I due funzionari del ministero dei Beni Culturali inviati a Firenze hanno promesso l'arrivo entro un mese dei rinforzi richiesti. Regione e Comune, cosi come i sindacati, premono sul governo perché vari 11 decreto per le assunzioni e si impegnano a risolvere, in via transitoria, il problema della mensa sollevato, assieme ad altri, dai lavoratori degli Uffizi. Parlare di vertenza in via di soluzione è comunque prematuro. I nodi da sciogliere, soprattutto quelli relativi alle rivendicazioni economiche, restano insoluti. C'è lo scoglio rappresentato dall'inquadramento dei custodi nella categoria del pubblico impiego e una deroga provocherebbe una reazione a catena, aprendo un contenzioso di proporzioni colossali. Del resto, fanno capire gli interessati, se non si sfrutta il periodo in cui la città scoppia di turisti, si rischia di ritrovarsi fra un anno nelle storse condizioni. Per coprire adeguatamente tutti i turni occorrerebbero 180 sorveglianti. Nella migliore delle ipotesi arriveranno a 130. «Sé, poi, i nuovi verranno in parte scelti nelle liste degli orfani di guerra e degli invalidi civili disoccupati di altre regioni, privi di qualsiasi esperienza — ammonisce un custode —. la funzionalità degli Uffizi andrà a farsi benedire-. «Su un organico previsto di 500 unità nel musei statali di Firenze — spiega Abboni — siamo arrivati, al massimo, a 352 custodi. In base alle esigenze attuali ne occorrerebbero 750. Stiamo per festeggiare il quarto centenario della fondazione della Galleria (il 22 giugno, alla presenza di Pertini) e sarebbe assurdo celebrarlo con uno stato di agitazione del personale». Ma l'apertura delle sale per mezza giornata resta, almeno per ora, un dato certo. 'Niente scioperi — assicurano i custodi —, nessuno di noi ha interesse ad inasprire la vertenza. Ma non siamo disposti a subire passivamente eventuali inadempienze delle controparti. Qualche apertura c'è stata, ma si tratta di offerte insufficienti e le stesse risposte ricevute finora dal ministero dimostrano una mancanza di volontà politica di risolvere i l caso- Uffizi ». Il delegato sindacale del personale, Enzo Feliciani, punta su argomenti concreti: 'Che esista una grave carenza di organico — spiega — è un dato di fatto, ma insieme, e forse più incidente, c'è il problema dei trattamenti e delle mense. Da parte nostra esiste la massima apertura a trovare una via d'uscita. I dipendenti della Galleria sono disposti a lavorare, oltre che il mattino e il pomeriggio, come prima, anche la sera fino a tardi, purché ci siano adeguate contropartite economiche». Oli addetti alla sorveglian- za degli Uffizi guadagnano in media 600 mila lire al mese, cui vanno aggiunte 800 lire di indennità rischio giornaliera e un premio festivo di 5400 liTe. C'è poi, tutt'altro che secondaria, la questione della mensa. «/I lavoro si articola su due turni, dalle 8 alle 14 e dalle 14 alle 20 — dice ancora Feliciani —, con l'obbligo di essere presenti un'ora prima del passaggio delle consegne. Oltre la metà dei custodi abita fuori Firenze e si trova quindi nell'impossibilità di mangiare a casa». Per superare questi disagi e scompensi è stato chiesto l'adeguamento dei trattamenti mediante l'istituzione di un'indennità di turno, senza per ora avanzare cifre e rinviandole al negoziato. Inoltre custodi hanno presentato due proposte a sostegno delle loro rivendicazioni: l'affiancamento di un manager che gestisca l'organizzazione, il personale e la programmazione dell'afflusso turistico in città, differenziando quello scolastico da quello gestito dalle agenzie di viaggio. «La nostra vertenza — hanno sottolineato più volte—è finalizzata a realizzare un miglior servizio». Si parla da tempo di un progetto ambizioso, quello dei «Grandi Uffizi», con l'apertura di nuove sale, l'esposizione di centinaia di opere che ora, come avviene nella maggioranza dei musei italiani, non trovano spazio, di un ingente stanziamento per ristrutturare la Galleria. «Pensiamo prisma al custodi — tagliano corto i responsabili della Galleria —. Dei Grandi Uffizi a mezzo servizio per il pubblico non sapremmo die cosa farcene». Giuseppe Fedi

Persone citate: Enzo Feliciani, Fulvio Abboni, Manca, Pertini

Luoghi citati: Firenze