Genova: un preside severo è contestato dai professori

Genova: un preside severo è contestato dai professori All'istituto Oderò insegnanti alleati con gli studenti Genova: un preside severo è contestato dai professori GENOVA — La contestazione in scuola, che da qualche tempo sembrava, se non cessata, ammorbidita, è riesplosa a Genova nelle scorse settimane, in uno dei più vecchi istituti professionali, l'Oderò di Sestri Ponente, oggi legalmente «Istituto professionale per l'artigianato e per l'industria», ma un tempo centro di formazione delle maestranze specializzate destinate alle grandi industrie metalmeccaniche e siderurgiche: Ansaldo, Italslder ecc. Nei prossimi giorni arriverà a Sestrl un ispettore del ministero della Pubblica Istruzione, il quale dovrà esaminare la situazione incandescente. L'ha ufficialmente chiesto' il provveditore agli studi, prof. Claudio Laudi, sul cui tavolo si sono accumulati ricorsi, lettere, rapporti, controricorsi che coinvolgono un po' tutti. La situazione all'Oderò è piuttosto complessa, per un' durissimo braccio di ferro che contrappone il preside, prof. Ernesto Mazzarello, e parte del personale. Professori e allievi accusano il preside di «eccessivo autoritarismo», sostengono che egli ignora nel modo più assoluto l'esistenza e le decisioni del consiglio d'istituto (l'organo elettivo degli insegnanti e dei genitori, previsto dalla legge), affermano che applica, per ogni pratica e per ogni decisione, il regolamento alla lettera, in forma esasperata. Il professor Mazzarello viene insomma dipinto come una sorta di despota che non rende conto a nessuno delle decisioni che riguardano la vita dell'istituto. Dal canto suo, egli (che da dieci anni regge l'istituto Oderò) replica che per molti anni (in pratica sino al 1980) la vita all'Interno della scuola era tranquilla e regolare e si dice vittima di una sorta di persecuzione «politica» (lascia intendere d'essere contestato da studenti e insegnanti «di sinistra», che lo riterrebbero «un conservatore o, peggio, un reazionario»). Il preside aggiunge che il suo atteggiamento a proposito dell'eccessivo burocratismo non nasce da una ritorsione: «Le leggi sono rigorose e ne debbo rispondere io, non il consiglio di classe. Dopodiché sono sempre oggetto di accuse e denunce: ecco perché applico nórme e regolamenti alla lettera. E voglio precisare che l'ispettore del ministero l'ho richiesto personalmente io in una lettera al provveditore: voglio dimostrare la mia buona fede e la mia correttezza». p. I.

Persone citate: Ansaldo, Claudio Laudi, Ernesto Mazzarello, Mazzarello

Luoghi citati: Genova