Chiede clemenza per Azzolini la corte che lo ha condannato
Chiede clemenza per Azzolini la corte che lo ha condannato Le motivazioni della sentenza sull'omicidio Custrà Chiede clemenza per Azzolini la corte che lo ha condannato Con Sandrini e Grecchi fu ritenuto responsabile di concorso in omicidio MILANO — Abbiamo dovuto condannarli, ma non è giusto che restino tanto in carcere: questa, in sintesi, l'affermazione contenuta nella sentenza che commina a Maurizio Azzolini e Massimo Sandrini 9 anni eli mesi di carcere, 14 anni a Walter Grecchi per concorso nell'omicidio del vicebrlgadlere Antonino Custrà. Si legge testualmente nella motivazione della sentenza: «Le considerazioni che precedono, il tenore generosamente pacato delle conclusioni del difensore della parte civile e, in particolare, per Azzolini, la sua presentazione alle udienze nella consapevolezza, del rischio della cattura e il suo provato reinserimento sociale incoraggiano la corte a sommessamente sollecitare, in occasione del prevedibile esame di future istanze di liberazione condizionale o di grazia, quella maggiore indulgenza che in questa sede è preclusa dal rigoroso rispetto della legge». Le «considerazioni che precedono» fanno rilevare come gli imputati, giovanissimi all'epoca dei fatti (il solo Grecchi era appena maggiorenne), siano stati «indotti a delinquere» da persone di ben altra età e esperienza e rilevano il •sofferto disagio» della corte per dover riaprire le porte del carcere a dei ragazzi. Le 31 pagine della corte d'appello milanese sembrano quasi un ripensamento rispetto a una sentenza che aveva fatto discutere per la sua pesantezza, superando le stesse condanne di primo grado: 6 anni e 9 mesi per Sandrini e Azzolini, 10 anni per Grecchi. Antonino Custrà venne ucciso con un colpo di pistola in testa, durante scontri tra autonomi e polizia, il 14 maggio del '77 a Milano. I tre ragazzi, tutti studenti dell'istituto tecnico Cattaneo, vennero arrestati in base ad alcune fotografie e rinviati a giudizio per concorso nell'omicidio. Nessuno di loro però poteva avere ucciso Custrà: Sandrini e Grecchi perché avevano solo lanciato bottiglie «molotov», Azzolini perché il colpo non poteva essere partito dalla sua pistola. In appello furono poi assolti per insufficienza di prove dall'accusa di omicidio, condannati solo per porto d'arma e scarcerati. Ma la Cassazione annullò la sentenza e ordinò un nuovo processo, conclusosi nel marzo scorso. Adesso gli avvocati del giovane presenteranno alla corte d'appello dei minori un'istanza di libertà condizionale. s. mr.
Luoghi citati: Milano
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