Roma, 3 primari ortopedici coinvolti neffo scandalo delie stampelle d'oro

Roma, 3 primari ortopedici coinvolti neffo scandalo delie stampelle d'oro Avrebbero «dirottato» i pazienti degli ospedali verso laboratori privati Roma, 3 primari ortopedici coinvolti neffo scandalo delie stampelle d'oro Due sono stati invitati a nominarsi un difensore; uno ha ricevuto una «comunicazione» DALLA REDAZIONE ROMANA ROMA — Prima i letti, poi le stampelle d'oro: proseguendo nell'inchiesta sulle disfunzioni e sulle presunte irregolarità esistenti nel settore sanitario, il sostituto procuratore delle Repubblica, Giancarlo Armati, ha emesso nei giorni scorsi due ordini di comparizione e una comunicazione giudiziaria a carico di ,tre primari ortopedici. I medici colpiti dal provvedimento sono Sante Costanzo, 62 anni, originarlo di Verona, del San Giovanni, Attilio Rampoldi, del Centro traumatologico ortopedico, e un terzo, docente universitario, di cui non è stato reso noto il nome. Dopo gli accertamenti svolti dal magistrato, 1 pri.ni due clinici sono stati invitati a presentarsi nei prowirni giorni al giudice per verire interrogati in presenza dei loro difensori. Si tratta di un atto istruttorio necessario ed inevitabile per l'Inchiesta, nata da un servizio giornalistico pubblicato su un settimanale qualche mese fa. Nell'articolo, si accennava ad un vero e proprio «mercato» di protesi nel settore d'ortopedia. I titolari delle officine private che costruivano e vendevano stampelle, busti e altro materiale sanitario ortopedico risultavano, nella maggior parte del casi, parenti dei primari, che non esitavano a convogliare i propri malati verso gli indirizzi «giusti» per le loro necessità, terapeutiche. Si configurava cosi, dopo il primo interessamento del magistrato, l'ipotesi di in teresse privato in atti d'uffi ciò da parte dei due clinici. Il giudice, lo stesso che negli ultimi tempi si è più volte distìnto per la sua diligenza nel confronti dei «guasti» ancora esistenti nel campo dell'assistenza sanitaria, non ha perso tempo. Ha cercato riscontri e testimonianze, e sulla base di questi dovrebbe procedere nei prossimi giorni all'interrogatorio dei due professionisti indiziati. Meno grave, invece, appare la posizione del terzo clinico. Di lui, oltre alla notizia della comunicazione giudiziaria, si sa solo che svolge le funzioni di primario ortopedico in una clinica dell'Università di Roma. Il riserbo adottato in que¬ si sto caso pare sia da mettere in relazione agli ultimi avvenimenti, che hanno visto prima coinvolto in una accesa campagna stampa, poi clamorosamente assolto dal tribunale, il professor Ferdinando Frezza, titolare della sezione chirurgia dell'Istituto contro i tumori «Regina Elena», condotto sul banco degli imputati dallo stesso giudice Armati per truffa e falso. Il professor Frezza, per il quale Armati, come pubblico ministero, aveva chiesto una condanna a tre anni e mezzo di reclusione, era accusato di aver chiesto denaro in cambio di un posto letto e di aver prestato la sua opera di chirurgo in una cllnica privata nelle ore in cui, invece, risultava impegnato nell'ospedale pubblico. E' completamente caduta la seconda accusa nei suoi confronti, mentre per l'altra che concerne il reato di concussione, è stato disposto un supplemento di indagini. Qualche settimana prima Giancarlo Armati, sempre in veste di pubblico ministero, riusci a dimostrare per intero le sue accuse ottenendo la condanna di un altro illustre clinico: al professor Guido Moricca, primario del reparto anti-dolore del Regina Elena, 11 tribunale inflisse esattamente 1 nove anni chiesti dal pubblico ministero.

Persone citate: Attilio Rampoldi, Elena, Ferdinando Frezza, Frezza, Giancarlo Armati, Moricca, Regina Elena, Sante Costanzo

Luoghi citati: Roma, Verona