La guerra nel Sud Atlantico

La guerra nel Sud Atlantico La guerra nel Sud Atlantico (Segue dalla l'pagina). parare uno sbarco con mezzi anfibi e uomini rana, mentre il ritrovamento di alcuni battelli di gomma confermerebbe la voce che lo sbarco clandestino di una prima testa di ponte britannica è già avvenuto nel giorni scorsi. A seconda dell'andamento del negoziato diplomatico, questa testa di ponte lancerebbe un attacco in forze oppure si ritirerebbe segretamente. In aggiunta si torna a parlare di un progetto inglese di plantare comunque la Union Jack sulla Gran Malvina (meno difesa dell'altra isola Soledad). in modo da poter far sedere la signora Thatcher al tavolo delle trattative con un risultato concreto e con un possibile progetto di spartizione dell'arcipelago tra i due Paesi che lo reclamano. Qui a Buenos Aires le speranze comunque non sembrano esaurite. Si guarda con disperata attenzione alla trattativa in corso alle Nazioni Unite; ieri mattina la giunta militare ha effettuato una riunione straordinaria allargandola, poi, al capi di Stato Maggiore. Non ci sono stati comunicati ufficiali né indiscrezioni, tuttavia si sa che si è discusso accesamente su quanto sia possibile concedere ancora alle richieste inglesi: le divisioni che passano all'interno della giunta si allargano sempre più nettamente al comandi operativi delle forze armate, e la flessibilità po- litica che più di tutti sembra manifestare il generale Galtierl si scontra spesso con la durezza e la rigidità di alcuni generali che comandano le unità impegnate sul fronte del Sud. Nei giorni scorsi era circolata perfino la notizia di un minacciato suicidio del Presidente, ma nessuno qui osa discuterne nemmeno l'ipotesi. L'unità del Paese resta tuttora un progetto molto emotivo, legato al gran dispiego di nazionalismo che coinvolge ormai ogni minuto della vita della gente; in realtà, dietro le bandiere e gli slogan restano i problemi di sempre: la dittatura, la crisi economica, 1 migliaia di «desaparecidos». Il progetto di un rientro in patria degli esiliati («montoneros» e altri oppositori politici accusati di terrorismo) è stato smentito subito da un'alta fonte governativa, che ha dichiarato: «/ due problemi sono differenti: una cosa è la guerra contro l'Inghilterra, altro è la guerra contro la sovversione. Noi le combattiamo entrambe, ma non ci possono essere confusioni». La capitale,- che con i suoi 12 .milioni di abitanti (cioè la metà quasi dell'intero popolo argentino) è l'anima e 11 cuore del Paese, vive giornate de presse. Nelle vie del centro aumentano i punti di raccolta di denaro per 11 fondo patriottico, e le crocerossine fanno la questua con sorrisi tristi. Cominciano a essere rifiutati i pagamenti fatti con là London Card, e tutto quello che sa di inglese soffre ormai di astio e di boicottaggio. Non ci sono ancora forme avvertibili di xenofobia ma il rischio aumenta. I 198 prigionieri fatti dagli inglesi nell'attacco alla Georgia del Sud saranno domani consegnati all'Argenti na con un aereo della Croce Rossa che atterrerà a Monte video. Mimmo Candito per «te preoccupante situazione di incomprensione che si sta aprendo fra Europa e America Latina». •Il problema delle Malvine ■ ha proseguito il ministro — ha smesso ai essere un conflitto locale, per convertirsi in un confronto generalizzato tra due popoli, e sta causando un danno enorme alle relazioni dell'Europa con l'America Latina, a vantaggio soltanto di coloro che vogliono seminare la discordia». BONN — In un appello trasmesso ad «Amnesty International», l'avvocato curdo in esilio Serafettin Kaya ha denunciato che 85 intellettuali e uomini politici curdi, imprigionati dal governo militare turco, «sono in pericolo di morte».

Persone citate: London Card, Mimmo Candito, Thatcher

Luoghi citati: America Latina, Buenos Aires, Europa, Georgia, Inghilterra