Milano, processati quattro carabinieri
Milano, processati quattro carabinieri Per lesioni a un libico poi suicida Milano, processati quattro carabinieri MILANO — Iniziato e subito rinviato il processo contro quattro carabinieri accusati di concorso in violenza private e lesioni personali aggravate nel confronti di un giovane esule libico, Haim Gerbi. I quattro (Dario Vinci, Mario Renis, Onofrio De Gioia e Francesco Cuttone), avrebbero duramente picchiato e minacciato il giovane mentre questi era in stato di fermo accusato di estorsione. Haim Gerbi rimase in carcere tre mesi, in isolamento; poi ritornò in Israele, dove viveva, e si uccise. Haim Gerbi, che all'epoca aveva 26 anni, venne fermato alla fine di marzo del '79 dai carabinieri della zona «Duomo». L'accusa era di estorsione aggravata ai danni di un «facoltoso commerciante» libico, Vittorio Haddad, 69 anni, Secondo la denuncia, definendosi un «brigatista» avrebbe tentato di estorcergli 15 milioni. « Una falsità» hanno spiegato i familiari di Gerbi, in quanto Haddad doveva al padre del giovane duecento milioni e 11 giovane esule si era limitato a cercare di riscuotere una parte del debito. La conoscenza del reale andamento delle cose forse «avrebbe comportato da parte dei carabinieri un trattamento meno disumano di quello che è stato effettivamente praticato», scrive, in una lettera al giornali e alla magistratura, il fratello di Gerbi. L'interrogatorio sarebbe stato infatti costellato da sevizie e minacce. Un slmile trattamento, associato e a tre mesi di isolamento in carcere, avrebbe profondamente inciso nella mente del giovane, che si uccise poco dopo la sua scarcerazione. Il processo contro i quattro carabinieri riprenderà il 5 luglio.
Persone citate: Francesco Cuttone, Gerbi, Haddad, Haim Gerbi, Mario Renis, Onofrio De Gioia, Vittorio Haddad
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