Imputato a Milano per la truffa petroli rivela nuovi nomi dei politici coinvolti

Imputato a Milano per la truffa petroli rivela nuovi nomi dei politici coinvolti Ex dirigente deU'Utìf interrogato per oltre cento ore: probabili altre incriminazioni Imputato a Milano per la truffa petroli rivela nuovi nomi dei politici coinvolti DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MILANO — Uno del tronconi milanesi dell'inchiesta sul gigantesco scandalo dei petroli è giunto ad una svolta delicata, quella sulle eventuali protezioni politiche di cui godevano 1 petrolieri truffatori e i funzionari disonesti, i Eugenio Donile, 54 anni, capo dell'Ufficio tecnico imposte di fabbricazione di Milano (prima aveva lo stesso incarico a Torino), ha parlato molto sull'argomento con i giudici del capoluogo lombardo, che gli chiedevano spiegazioni su una quarantina di nomi di uomini politici trovati annotati sulle sue agende, le stesse in cui aveva anche scritto, con poca cautela, frasi compromettenti del tipo: «Ricevuti 70 milioni». Denlle è In carcere da un palo di mesi. Da metà marzo a metà aprile è stato interrogato per più di cento ore e ha riempito 70 pagine di verbali. Ripercorrendo il periodo dal '74 al '76 ha menzionato chiaramente casi di collusione con uomini politici e ufficiali della Guardia di Finanza, interventi di alti prelati («non cardinali», ha specificato) soprattutto perché favorissero la nomina di funzionari «giusti» al posti «giusti» all'interno del ministero delle Finanze. Un pentito anche qui, dunque? Non proprio, paiono pensare i magistrati milanesi più propensi a ritenere che Denile, schiacciato dalle prove, stia solo elaborando una sua linea difensiva, che potrebbe appoggiarsi su fatti veri come essere frutto di una buona fantasia. Per il momento è stato preso nota di tutto, ma ancora il sostituto procuratore della Repubblica Luigi Fenlzia non ha preso iniziative: né comunicazioni giudiziarie né richieste di autorizzazioni a procedere. É sui nomi fatti da Denlle viene osservato il riserbo più cotn-! pleto. * Che Denile fosse bene addentro ai meccanismi della truffa, è molto probabile. In casa sua è stato trovato un piccolo tesoro consistente In lingottini dì oro" è monili. «Tutti regali che mi venivano fatti anche senza occasioni specifiche», ha sostenuto il funzionario, aggiungendo che lui mai ebbe a favorire qualcuno. La sua teoria pare piuttosto inverosimile, anche perché Denile stesso riferisce quanto ebbe a dirgli un petroliere coinvolto nell'inchiesta: «Tutti nell'ambiente sapevamo che bisognava ungere forte le ruote del ministero delle Finanze Ad «ungere» dice 11 funzionarlo, sarebbero stati una quarantina di industriali (in parte noti e in parte nomi nuovi) e anzi a lui risulta che in due occasioni furono fatti pagaménti: per 700 e per 40 milioni, Sempre secondo la linea difensiva dell'ex capo delTUtlf milanese, ci sarebbero parecchi monsignori (in Vaticano e in periferia) che provvedevano, non in maniera disinteressata, a fare pressioni su politici perché facessero carriera nel ministero i funzionari meno «curiosi». Per questo «giro» sono stati fatti 1 nomi di otto parlamentari. Ma non basta. Della partita erano, secondo Denile, anche ufficiali della Guardia di Finanza In servizio in Lombardia e questa sua rivelazione è oggetto di verifica da parte del giudici, come del resto tutte le altre. Un ulteriore controllo sar*à compiuto la prossima setti mana dal giudici 'milanesi, che si incontreranno con 1 lo¬ ro colleghi di Torino che si occupano della stessa vicenda. Gli inquirenti cosi- potranno rendersi conto con precisione di quale sia la Procura competente. A meno che non emergano . responsabilità di mlnfótri ih' carica: ih questo caso tutto l'Incartamento andrebbe a Roma, alla commissione inquirente. ~ f

Persone citate: Luigi Fenlzia

Luoghi citati: Lombardia, Milano, Roma, Torino