De Cuéllar tratta allo spasimo di Ennio Caretto

De Cuéllar tratta allo spasimo De Cuéllar tratta allo spasimo (Segue dalla 1 * pagina) | guerra da parte di Londra: lo Indicherebbe l'estensione del blocco navale a dodici miglia dalle coste dell'Argentina annunciata ieri sera dal porta-, voce del governo Inglese. Al giornalisti, 11 segretario generale dell'Onu è parso cautamente ottimista. «Ho qualche speranza in più dell'altro Ieri» ha dichiarato. «Il pilo obiettivo Immediato è Istituzionalizzare la tregua rispettata stnora di fatto». Il plano di pace delle Nazioni Unite è in sei punti: 1) cessazione ufficiale delle ostilità; 2) ritiro delle truppe argentine dalle Falkland; 3) sgombero della task force inglese dalle acque del Sud Atlantico; 4) avvio delle trattative a tre al Palazzo di vetro: 5) revoca delle sanzioni economiche della Cee contro Buenos Aires: 6) nomina di un commissario dell'Onu per le Isole. ' La parziale fiducia di De Cuellar non è condivisa a Washington, dove 11 presidente Reagan ha osservato che «non esiste ancora un accordo tra le due parti» e che esso sembra tanto difficile quanto lo è stato per Haig. Il governo Usa è rimasto scosso dal «no» definitivo dell'Argentina al piano di pace alternativo preparato con il governo peruviano. Questo plano era già stato integralmente accettato dall'Inghilterra, che attribuisce adesso l'intera responsabilità del fallimento della mediazione di Washington e di Lima a Galtierì e alla giunta. L'atteggiamento britannico — ha commentato 11 Dipartimento di Stato — è che Londra ha già fatto concessioni, e adesso tocca a Buenos Aires farne altre». La differenza maggiore rispetto al plano di pace del l'Onu è che quello Usa-Perù sanciva la continuità dell'amministrazione inglese sulle Falkland, sia pure modificata. I suol punti sallenti erano: 1) cessazione delle ostilità; 2) ritiro delle truppe argentine dalle isole; 3) sgombero della task force britannica dal Sud Atlantico; 4) avvio dei negoziati; 5) ripristino del «Consi glio» degli isolani sotto la su¬ pervisione quadripartita dell'Inghilterra, dell'Argentina, degli Usa e del Perù. Lo scetticismo degli Stati Uniti è condiviso in qualche misura dal delegato inglese all'Onu, Parsons. Parsons ha detto di «non essere un sismografo... e di non osdllare dall'ottimismo al pessimismo..., ma di restare costantemente in basso». Il sottosegretario argentino Ros è stato più sfumato: « Vogliamo la pace», ha sostenuto all'arrivo, «ma senza sacrificare l principi». Ros insiste per una convocazione formale del Consiglio di sicurezza, allo scopo di modificare la risoluzione 502 del 3 aprile scorso, che sancisce Implicitamente l'obbligo di Buenos Aires di restituire le Falkland alla gestione Inglese. Parsons ha annunciato che in un caso del genere eserciterebbe il proprio diritto di veto. Ros, che tra l'altro è stato ambasciatore argentino all'Onu, ha cercato l'appoggio dell'Irlanda, che all'Inizio della settimana ha preso posizione contro l'Inghilterra. Ma ha incontrato notevole freddezza: gli irlandesi ritengono che una mossa avventata aggraverebbe Irrimediabilmente la crisi. Una misura della generale ansietà è stata data dall'Intensificazione del preparativi statunitensi in Argentina per evacuare il personale diplomatico non essenziale, 1 loro familiari e quanti più possibile dei 7000 cittadini residenti. Le maggiori società, dalla Exxon alla Kodak, hanno noleggiato aerei per il trasporto del propri dipendenti. L'ondata di antiamericanismo che. scuote Buenos Aires ha allarmato la Casa Bianca e il Dipartimento di Stato. Viene considerata pericolosa soprattutto l'eventualità che scoppino battaglie aeronavali a pochi chilometri dalle coste argentóne. Haig ha ricevuto la prima comunicazione ufficiale da Galtierì e dalla giunta dopo due settimane, l'altro ieri: e stato il rifiuto della mediazione sua e del peruviano Stella, formulato in termini molto duri, Ennio Caretto

Persone citate: Consi, De Cuellar, Haig, Parsons